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Gruppo JOB e NEW ENTRY GALLARATE

Transcript

Decanato di Gallarate

Tappa 4 - Tempo 3Gesù si offre per tutti

Corso di Formazione di catechesi esperienziale

Con Te ! Amici

1. Tempo 3 : Una cena nella notte in cui fu tradito (by Simona)2. Una cena nella notte in cui fu tradito (by Maria Ede)3. Una cena nella notte in cui fu tradito (by Cristian)4. Una cena nella notte in cui fu tradito (by Consuelo)5. Immedesimazione attraverso un'opera d'arte6. Collegamento con la Messa: parole e gesti della Consacrazione

Indice

1. Abbina le immagini (by Maria Ede)2. Il Puzzle3. Il Memory4. Il Crucipuzzle5. Scopri chi sono6. Parole incatenate7. Catebattaglia navale8. Un racconto ed un laboratorio

Indice dei Giochi e delle attività ...

In questo tempo 3 vogliamo rivivere con i discepoli l’esperienza dello stare a tavola con Gesù nella notte in cui fu tradito per ascoltare di nuovo le sue parole e guardare i suoi gesti che lo rendono presente ancora, in ogni tempo e luogo, nella celebrazione dell’Eucaristia: la sua vita donata nell’amore è il suo sacrificio per il bene dell’umanità. A partire da tutto ciò, si vogliono condurre i ragazzi a ritrovare nella Messa quelle parole e quei gesti e suggerire loro un modo di viverli.

(By Simona)

TAPPA 4 – TEMPO 3 : UNA CENA NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO

- Drammatizzazione

La diocesi propone una drammatizzazione che ci introduce all’ultima Cena di Gesù nel suo contesto di tradimento. In esso Pietro e Giovanni ricordano con dolore Giuda che “consegna” (cioè tradisce) il Maestro senza riuscire a spiegare del tutto i motivi della sua azione. Durante la Cena il Maestro annuncia il tradimento di uno dei discepoli, ma non ne rivela il nome. Piuttosto fa capire in molti modi che non sarebbe scappato, per assorbire tutto il male del mondo: questo è il suo sacrificio.

- Immedesimazione attraverso un'opera d'arte

Oppure si può partire con l’Immedesimazione attraverso un’opera d’arte Si propone ai ragazzi di sentirsi parte di quell’ultima Cena, “entrando” nella scena. Ciò può avvenire innanzitutto attraverso l’osservazione dell’opera d’arte “Ultima Cena” (detta anche “Il Cenacolo”) di Leonardo da Vinci conservata nell’ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Diamo ai ragazzi un’immagine dell’ultima Cena, non quella del libro perché un po' sfuocata; io ne ho preparata una con i nomi dei discepoli per aiutarli a riconoscerli al momento della spiegazione. A partire dall'Ultima cena di Leonardo da Vinci, riviviamo la notte del tradimento di Gesù per scoprire il segreto di quella cena molto speciale in cui il Maestro dona la vita. Gesù, durante l’ultima cena dice: UNO DI VOI MI TRADIRA’.

I discepoli, al sentire queste parole, reagiscono in modo diverso e si possono aiutare i ragazzi ad immergersi nella scena innanzitutto dicendo i nomi dei discepoli e anche le loro reazioni:

BARTOLOMEO SI ALZA, SI APPOGGIA AL TAVOLO SGOMENTO GIACOMO MOSTRA STUPORE ANDREA E’ INCREDULO GIUDA PROVERA’ UN SENSO DI COLPA? nella destra stringe il sacchetto dei 30 denari mentre con la sinistra tende la mano per prendere il pezzo di pane dallo stesso piatto di Gesù PIETRO E’ ISTINTIVO, HA UN COLTELLO IN MANO E DIMOSTRA RABBIA GIOVANNI E’ CALMO E TRISTE TOMMASO E’ IL SOLITO DUBBIOSO GIACOMO MAGGIORE SPALANCA LE BRACCIA STUPEFATTO: COME E’ POSSIBILE? FILIPPO DICHIARA LA PROPRIA INNOCENZA MATTEO PARE CHE DICA: HAI SENTITO COS’HA DETTO? E’ PROPRIO SBIGOTTITO TADDEO SEMBRA IMPAURITO SIMONE ASCOLTA E NON SA COSA RISPONDERE. E’ AMMUTOLITO

Gesù si mostra triste e preoccupato. Con la mano destra prende il pane e con la mano sinistra offre sé stesso. Compie lo stesso gesto che il Sacerdote durante la Santa Messa compie quando dice: “PREDENTE E MANGIATE”.

(by Maria Ede)

TAPPA 4 – TEMPO 3 : UNA CENA NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO

Si può continuare chiedendo ai ragazzi come avrebbero reagito sentendo le parole di Gesù, chiedendo loro di immedesimarsi in uno dei discepoli, chiedendo loro quale gli assomiglia di più. L'obiettivo è quello proprio di immedesimarsi nei personaggi per comprendere l'importanza del momento in cui si trovano sia i discepoli, e anche Gesù.

A questo punto si può chiedere ai ragazzi, se si è in presenza, di entrare personalmente nella scena, dicendo loro di provare a mettersi anche loro a tavola con Gesù e ad ascoltare quello che Gesù ha detto: UNO DI VOI MI TRADIRA’. Se si è a distanza i bambini faranno lo stesso a casa e un genitore, un fratello/sorella, li fotograferà, inviando poi le foto al catechista che potrà mettere il volto del ragazzo al posto del discepolo scelto. Nell’incontro successivo si presenterà il quadro.

Dopo questa attività, dobbiamo aiutare i ragazzi a capire dove le parole di Gesù vengono dette durante la Santa Messa leggendo il brano di Vangelo di Matteo 26, 20-29 e, utilizzando il sussidio a pag. 50, si possono fare queste tre domande: DOVE SENTIAMO QUESTE PAROLE? Si può leggere a pag.50 la preghiera eucaristica III, dopo averla letta insieme si può chiedere ai ragazzi di cercare, nel proprio Vangelo, i versetti del Vangelo di Matteo indicati.

COME VENGONO PRONUNCIATE QUESTE PAROLE? Durante la messa il sacerdote, dopo aver ricevuto i doni e aver letto il prefazio prega a nome di tutti con la preghiera eucaristica, pronuncia le stesse parole di Gesù alzando prima il pane e poi il vino, che, per opera dello Spirito Santo, diventano corpo e sangue di Gesù. E’ IL MOMENTO PIÙ IMPORTANTE DELLA SANTA MESSA.

PERCHE’ RIPETIAMO ANCORA OGGI QUESTE PAROLE? Per capire ciò dobbiamo leggere quanto scritto da Paolo nella prima lettera ai Corinti, Paolo consegna ai Cristiani quello che egli stesso ha ricevuto e ricorda che è stato proprio Gesù a chiedere ai discepoli di continuare a ripetere quei gesti in memoria di Lui. E’ PROPRIO QUI CHE FACCIAMO IL MEMORIALE; RIPETIAMO L’ESPERIENZA DI GESU’ E DEI DISCEPOLI.

Prima lettera ai Corinzi 11: 23-26 “Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.”

(By Cristian)

TAPPA 4 – TEMPO 3 : UNA CENA NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO

Per aiutare i ragazzi ad immedesimarsi nei discepoli e a comprendere perchè, all'annuncio da parte di Gesù che uno di loro lo avrebbe tradito, abbiano avuto reazioni tutte diverse, abbiamo proiettato l'immagine dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci e proposto un quiz Ogni volta che i ragazzi individuavano un discepolo, utilizzando l'animazione del power point che potete aprire e scaricare, cliccando sul bottone qui a fianco, abbiamo abbinato il nome al discepolo.

Attraverso alcune domande, i ragazzi hanno quindi potuto individuare le figure dei discepoli e comprendere quali sentimenti ciascuno di loro abbia provato, per cui è stato poi molto immediato proporre loro di realizzare un "tableau vivant".L'incontro si è concluso con la lettura ritualizzata del brano di Vangelo di Matteo 26, 20-29)

Alcuni particolari che potrebbero essere utili per individuare i discepoli

(By Consuelo)

Cosa vogliamo vivere Vogliamo rivivere con i discepoli l’esperienza dello stare a tavola con Gesù nella notte in cui fu tradito per ascoltare di nuovo le sue parole e guardare i suoi gesti che lo rendono presente ancora, in ogni tempo e luogo, nella celebrazione dell’Eucaristia: la sua vita donata nell’amore è il suo sacrificio per il bene dell’umanità. A partire da tutto ciò, si vogliono condurre i ragazzi a ritrovare nella Messa quelle parole e quei gesti e suggerire loro un modo di viverli.

TAPPA 4 – TEMPO 3 : UNA CENA NELLA NOTTE IN CUI FU TRADITO

3^ proposta : proiezione video Ultima cena di Zeffirelli

2^ proposta : proiezione video della drammatizzazione del testo della diocesi

1^ proposta : drammatizzazione con il testo della Diocesi - materiale online

- Introduzione all'Ultima Cena di Gesù

N.B.: Per aprire la slide della Dott. ssa Strada, clicca sul bottone e poi sul titolo della slide

1. RIPRODUZIONE DELL'IMMAGINE - Per scaricarla in formato digitale 2. informazioni storiche e artistiche sull’opera : “Il Cenacolo di Leonardo da Vinci in 2 minuti” 3. PRESENTAZIONE DELL'OPERA "IL CENACOLO" A CURA DELLA DOTT. SSA LUISA STRADA4. PRESENTAZIONE DELL'OPERA "IL CENACOLO" CON EMOTICON5. ARTE IN BREVE - Curiosità sull'Ultima Cena di leonardo

Dopo la visione del racconto o la sua drammatizzazione, si propone ai ragazzi di sentirsi parte di quell’ultima Cena, “entrando” nella scena. Ciò può avvenire innanzitutto attraverso l’osservazione dell’opera d’arte “Ultima Cena” (detta anche “Il Cenacolo”) di Leonardo da Vinci conservata nell’ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.

- Immedesimazione attraverso un'opera d'arte

Ora, si può invitare i ragazzi a riflettere su quanto visto. In particolare si può dire loro: - siamo durante l’Ultima cena e Gesù è chiaramente triste e preoccupato, eppure si legge in lui anche una pace di fondo: egli sa ciò che sta per accadere e, come mostrava il video racconto, ha intenzione di non scappare da quel momento e di vivere per amore il dono della sua vita; - il Maestro ha appena dato un annuncio inaspettato: “Uno di voi mi tradirà” e Leonardo riesce a rappresentare alla perfezione la tempesta di emozioni suscitate negli apostoli dalle parole di Gesù:

sembra di trovarsi lì in quel preciso momento dentro quell’esplosione di sentimenti così diversi tra loro: rabbia, dolore, sorpresa, incredulità… - ogni personaggio mostra la propria reazione in particolare attraverso l’espressione del volto e la gestualità delle mani e del corpo; in questo modo Leonardo non solo crea movimento nel quadro, ma fa emergere i sentimenti dei personaggi: sembra quasi di ascoltare le loro parole.

A questo punto si invitano i ragazzi a scegliere un discepolo in particolare fra quelli raffigurati, e ad immaginare perché ha reagito così: che cosa comunicano il suo corpo e in particolare le sue mani? Che cosa potrebbe pensare o dire in quel momento? Dopo aver raccolto qualche intervento, si chiede quindi ai ragazzi di “entrare” personalmente nella scena, costruendo una sorta di “quadro vivente”.MA, COME E' POSSIBILE RIPRODURRE UN "TABLEAU VIVENT" IN TEMPO DI PANDEMIA, CIOE' IN UN TEMPO IN CUI GLI INCONTRI DI CATECHESI CON I RAGAZZI SI VIVONO ONLINE?

ECCO LA PROPOSTA :DOPO CHE OGNI RAGAZZO HA SCELTO IL PERSONAGGIO CHE DESIDERA RIPRODURRE, SI CHIEDE LA COLLABORAZIONE DEI GENITORI, CHIEDENDO LORO DI "FOTOGRAFARE" IL PROPRIO FIGLIO/A NELLA "RIPRODUZIONE" DEL DISCEPOLO PRESCELTO (SE SIAMO "IN PRESENZA" LO POSSIAMO FARE NOI DIRETTAMENTE DURANTE L'INCONTRO).COMPONIAMO IL QUADRO, utilizzando i programmi che cancellano il fondo delle fotografie (ne esistono diversi: microsoft paint, spark adobe, ...)

"Il Cenacolo"Incontro online

Una cena nella notte in cui fu traditoParrocchia di Oggiona Comunità Pastorale "MARIA AIUTO DEI CRISTIANI"

Per introdurre i ragazzi nell'Ultima Cena di Gesù, nel suo contesto di tradimento, come suggerito dalla Diocesi, abbiamo iniziato l'incontro, trasmettendo l'Ultima Cena di Gesù del film "Gesù di Nazareth" di Franco Zeffirelli, in cui Gesù annuncia il tradimento di uno dei discepoli, senza rivelarne il nome, e in molti modi fa capire che non sarebbe scappato, per assorbire tutto il male del mondo. Dopo la visione del video, abbiamo invitato i ragazzi ad immedesimarsi nei discepoli, "entrando" nella scena, aiutati anche dall'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, che abbiamo proiettato, ma che si può trovare nel sussidio, alle pagine 48 - 49.

Se desideri scoprire di più sul'esperienza vissuta, clicca qui

Li abbiamo poi portati nella sala dove avevamo già preparato una lunga tavola con una tovaglia bianca e li abbiamo invitati a fare il "tableau vivent", cioè a riprodurre, dal vivo, l'opera di Leonardo. Dapprima, i ragazzi hanno preparato la tavola, dovendo scegliere quali vettovaglie mettere sul tavolo: infatti, tra il materiale preparato, abbiamo anche inserito elementi che non c’entravano per niente, che i ragazzi immediatamente hanno messo sul tavolo e, solo in un secondo momento, guardando bene il quadro, hanno tolto.

"Il Cenacolo"Incontro in presenza

L’ultima fase dell’attività consiste nel guardare nuovamente l’immagine di Leonardo, fissando lo sguardo su Gesù al centro della tavola. Ancora nel dialogo con i ragazzi, si possono notare alcuni elementi importanti: - egli con una mano prende e con l’altra offre e così sembra di ascoltarlo parlare nuovamente: “Prendete e mangiate”; - la postura del suo corpo rivela che Gesù si sta consegnando per amore in sacrificio per l’umanità: in lui notiamo un misto di sofferenza consapevole e di pace fiduciosa; - c’è una relazione sottile, quasi invisibile, che lega Giuda e Gesù; essi sono i soli a conoscere la verità sul sul tradimento: le loro mani si allungano verso un unico pezzo di pane: il maestro dona la vita anche per il suo traditore.

- Collegamento con la Messa: parole e gesti della Consacrazione

Dopo l’osservazione del quadro, l’immedesimazione nel vissuto dei discepoli e la contemplazione del significato che la Cena ha avuto per Gesù, si possono condurre i ragazzi a ritrovarla nella Messa e, più precisamente, nel suo momento centrale, cioè nel luogo in cui si ripete quanto il Maestro ha compiuto.

A questo scopo, si legge insieme a loro il brano biblico di riferimento (Mt 26,20-29) e ci si lascia condurre da tre domande: dove sentiamo queste parole? Come vengono pronunciate? E perché le ripetiamo ancora oggi? Utilizzando il Sussidio a p. 50 si prova a rispondere alle tre domande, dialogando con i ragazzi e procedendo ad esempio in questo modo: - “Dove sentiamo queste parole?”. Non dovrebbe essere troppo difficile che emerga la riposta: “Durante la Messa”.

Si può ora fare riferimento al sussidio, a p. 50, dove è riportata la parte corrispondente della Preghiera eucaristica III: essa ripercorre e ripresenta proprio il momento in cui Gesù offre la sua vita per i discepoli, spezzando il pane e versando il vino. Dopo averla letta insieme, si chiede ai ragazzi di cercare sul proprio Vangelo i versetti indicati sul Sussidio, che corrispondono alla preghiera della Chiesa. - “Come vengono pronunciate queste parole?”.

All’interno della Messa il sacerdote, dopo aver ricevuto i doni all’altare e letto il prefazio, prega a nome di tutti con la Preghiera eucaristica; nel momento della consacrazione, egli pronuncia le stesse parole di Gesù alzando prima il pane e poi il vino: essi così diventano, per quelle stesse parole e gesti e per opera dello Spirito santo, il corpo e il sangue del Signore, cioè Lui stesso che si dona come fonte di vita per tutti. È un momento molto forte e molto importante: per questo, di solito, mentre avviene tutto ciò, ci si mette in ginocchio e, quando il sacerdote alza il pane e il vino per mostrarli a tutti, è bene rispondere nel nostro cuore a ciò che avviene, ad esempio con queste parole: “È il Signore Gesù, si offre per noi”, oppure “Mio Signore e mio Dio”, o anche inventandosi altre parole ancora.

All’interno della Messa il sacerdote, dopo aver ricevuto i doni all’altare e letto il prefazio, prega a nome di tutti con la Preghiera eucaristica; nel momento della consacrazione, egli pronuncia le stesse parole di Gesù alzando prima il pane e poi il vino: essi così diventano, per quelle stesse parole e gesti e per opera dello Spirito santo, il corpo e il sangue del Signore, cioè Lui stesso che si dona come fonte di vita per tutti.

È un momento molto forte e molto importante: per questo, di solito, mentre avviene tutto ciò, ci si mette in ginocchio e, quando il sacerdote alza il pane e il vino per mostrarli a tutti, è bene rispondere nel nostro cuore a ciò che avviene, ad esempio con queste parole: “È il Signore Gesù, si offre per noi”, oppure “Mio Signore e mio Dio”, o anche inventandosi altre parole ancora.

“Perché ripetiamo ancora oggi queste parole?”. La risposta non è scontata, tanto più che il testo evangelico di riferimento fin qui utilizzato (Mt 26,20-29) non riporta il comando esplicito di Gesù in proposito.

Per recuperare anche questo elemento essenziale, dato che fonda la ripetizione rituale nell’Eucaristia, è necessario leggere il racconto dell’ultima Cena come lo trasmette l’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinti (1Cor 11,23-26): egli infatti consegna ai cristiani di allora ciò che egli stesso ha ricevuto e, in particolare, ricorda loro che è il Signore stesso a chiedere ai discepoli di continuare a compiere quel gesto in memoria di lui: noi dunque siamo autorizzati a ripeterlo proprio perché è stato lui a domandarcelo.

da vivere in famiglia o in oratorioper divertirsi un po' ...

Giochi e attività

L'unione fa uno(by Maria Ede)Abbina le immagini e spiega il motivo che lega ogni coppia

Il PUZZLE

Il Memory

Il Crucipuzzle

Formato XL

Formato L

Formato M

Formato S

Scopri chi sono

Parole incatenate

Il banchetto eucaristico

Puzzle da riordinare

Il fuoco che scalda il cuore di tutti!

Tutti per uno, uno per tutti!

Catebattaglia navale

I tre alberi

Un racconto ed un Laboratorio