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Milena Trotta
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Donazione di  Costantino
La donazione di Costantino fu redatta in greco e in latino e servì a sorreggere giuridicamente l'autorità temporale e politica dei papi. Il filosofo Lorenzo Valla, successivamentene dimostrò l'indubitabile falsità.
dimostrazione tesi di valla
ALLA CHIESA DI ROMA

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COSTANTINO

Miriam Trotta

Created on March 13, 2021

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Milena Trotta

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Donazione di Costantino

Lorenzo Valla (Roma, 1407 – Roma, 1 agosto 1457) è stato un umanista, filologo, scrittore, filosofo e accademico italiano. Si presentava anche con il nome latino Laurentius Vallensis.

LORENZO VALLA

La donazione di Costantino fu redatta in greco e in latino e servì a sorreggere giuridicamente l'autorità temporale e politica dei papi. Il filosofo Lorenzo Valla, successivamente, ne dimostrò l'indubitabile falsità.

dimostrazione tesi di valla

ALLA CHIESA DI ROMA

Nessun sovrano al posto di Costantino avrebbe rinunciato a Roma e all'Occidente, anche se cristiano.

A chi ritiene plausibile la donazione, poiché Costantino si era convertito, Valla risponde che regnare non è incompatibile con la religione cristiana

Roma e l'Italia erano sotto il dominio imperiale

nessun papa ha mai preteso obbedienza dall'imperatore

le uniche fonti storiche attendibili attestano solo la donazione del Palazzo lateranense e alcuni terreni al predecessore di silvEstro

Si tratta di un'aggiunta posteriore, il che pone ulteriori problemi sulla datazione del documento

Il testo della donazione è assente nelle copie più antiche del decretum Gratiani

Inoltre i riferimenri dell'opera rimandano ad un momento nel quale Costantinopoli è la nuova capitale, fatto non ancora avvenuto

La lingua della Donazione è un latino che risente degli influssi barbarici

Tra le tante opere, scrisse il De voluptate, Sul piacere, poi rinominato De vero bono, Sul vero bene. Lorenzo Valla in quest'opera sostenne che non è un peccato avere un atteggiamento vicino all'Epicureismo.

Abbandona Roma e si trasferisce prima a Venezia e poi a Piacenza lavorando come ludimagister.

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Nel 1439 scrive De libero arbitrio. in cui ribadisce l’importanza del buon senso anche nella teologia, schierandosi contro i sillogismi della Scolastica

La sua vita ebbe una svolta a seguito di alcune polemiche insorte proprio intorno alla studio di Pavia: sempre gelosie, ripicche tra letterati, che lo costrinsero ad andare a Milano, poi a Genova e in seguito a Firenze.

Si tratta della famosa Donazione di Costantino, la quale era già stata messa in dubbio da altri studiosi, ma con motivazioni filosofiche, mentre Lorenzo Valla adduce motivazioni di tipo paleografico, filologico e archeologico.

C’era anche un altro fatto che rendeva Lorenzo Valla simpatico all’ambiente luterano, così contrario al potere temporale della Chiesa: la «declamatio» (declamazione, denuncia) De falso credita et ementita Constantini donatione (1440), l’opera per cui ancora oggi questo intellettuale viene ricordato su ogni libro di storia.

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