Il testo narrativo
Sara Aschelter
Created on February 24, 2021
More creations to inspire you
ALL THE THINGS
Presentation
SANTIAGOVR_EN
Presentation
WWII TIMELINE WITH REVIEW
Presentation
BLENDED LEARNING
Presentation
TAKING A DEEPER DIVE
Presentation
WWII JUNE NEWSPAPER
Presentation
AUSSTELLUNG STORYTELLING
Presentation
Transcript
Prof.ssa Sara Aschelter
Il testo narrativo è un tipo di testo in cui un narratore racconta una storia. Un autore o un'autrice, dunque, possono raccontare in prima persona una storia, oppure possono decidere sia uno dei personaggi inventati a raccontarla per loro.
il testo NARRATIVO
Prof.ssa Sara Aschelter
INDEX
NUMBERS
TEAM
fasi narrative
la struttura narrativa
TIPI DI SEQUENZE
LE SEQUENZE
IN MEDIAS RES
prolessi e analessi
fabula e intreccio
storia e racconto
FOCALIZZAZIONE
narratore|pdv
clicca qui
Colui il quale racconta la storia è definito narratore. A seconda del punto di vista sulla storia, possiamo incontrare:- narratore interno: quando partecipa alla storia che racconta, ne fa parte, è uno dei personaggi;- narratore esterno: quando è estraneo alla vicenda raccontata, si trova fuori dalla storia;- narratore onnisciente (esterno): quando conosce tutto della storia che racconta, come guardandola dall'alto, arrivando a sapere addirittura i pensieri dei personaggi;- narratore nascosto (esterno): quando racconta i fatti in terza persona, con tono distaccato, oggettivo.
Prof.ssa Sara Aschelter
01
il narratore e il punto di vista
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
clicca qui
Questo significa che l'autore prima immagina la fabula (l'ordine cronologico degli eventi), poi decide se il racconto debba andare in parallelo col procedere del tempo oppure se vuole modificare l'ordine dei fatti. Se l'intreccio segue l'ordine cronologico si dice che intreccio e fabula coincidono.
attenzione!
E' l'ordine con il quale vengono raccontati gli avvenimenti della storia. Può non seguire l'ordine cronologico, ma saltare nel passato e nel futuro.
E' costituita dall'ordine cronologico, naturale degli eventi così come sono avvenuti nel tempo. Segue la successione temporale e causale.
INTRECCIO
FABULA
Prof.ssa Sara Aschelter
Per analizzare meglio un testo narrativo e capire l'intreccio che l'autore ha deciso di dare alla sua fabula, è utile suddividere il testo in porzioni più piccole, dette sequenze. Una sequenza è un pezzetto di testo che puoi riconoscere facilmente perché:1) è una porzione di testo autonoma sul piano del contenuto e della sintassi. All'interno della stessa sequenza, infatti, i personaggi, il luogo dell'azione e il tempo in cui si svolge NON cambiano, restano gli stessi;2) si può riassumere con una breve frase o con un titoletto.Le sequenze sono dunque segmenti di testo, omogenei per contenuto e caratteristiche.
03
le sequenze
Prof.ssa Sara Aschelter
"Gli esordi" di A. Moresco, scritto nel 1998, comincia davvero in modo bizzarro! "Io invece"... a chi è rivolto quell'invece? Da chi si sente diverso l'autore?Che inizio IN MEDIAS RES!
Tecnica che consiste nell'immettere il lettore "nel bel mezzo dei fatti" (in latino IN MEDIAS RES) fin dall'inizio dell'opera, per poi recuperare attraverso l'analessi (flashback) gli eventi accaduti in precedenza.
in medias res
COS'è UNA MACROSEQUENZA? CLICCA QUI PER SCOPRIRLO!
Prof.ssa Sara Aschelter
tipi di sequenze
Riportano le riflessioni dei personaggi o del narratore. Sono statiche, prive di uno sviluppo nell’azione, ma analizzano le emozioni o introducono commenti sui comportamenti dei personaggi.
Riferiscono le parole dei personaggi attraverso la tecnica del discorso diretto.
Raccontano i fatti, le azioni e sono dinamiche, perché trasformano una situazione; forniscono notizie indispensabili per la comprensione della vicenda.
Delineano le caratteristiche dei luoghi, degli ambienti e dei personaggi, sono statiche e NON causano mutamenti nella connessione degli eventi.
sequenze riflessive
sequenze dialogate
sequenze narrative
SEQUENZE DESCRITTIVE
Prof.ssa Sara Aschelter
Fai attenzione!
Quando l'autore deve raccontare le avventure di due personaggi che però sono distanti tra loro, sarà costretto a occuparsi prima della storia dell'uno e, solo in seguito, potrà parlare anche della storia dell'altro. L'ordine naturale degli eventi (=così come sono avvenuti) e l'ordine narrativo (=così come sono raccontati) molto spesso non coincide.
Per raccontare una storia, dunque, un autore si serve di un testo narrativo. Tuttavia, egli non si limita a esporre la vicenda così come è avvenuta, ma fa delle scelte precise. Infatti, spesso un autore può avere l'esigenza di raccontare prima un episodio che, nella cronologia delle eventi, è in realtà avvenuto dopo.
02
la storia e il racconto
Prof.ssa Sara Aschelter
04
la struttura narrativa
Per scoprire la struttura narrativa di un testo, le sue principali fasi e caratteristiche è importante sciogliere l'intreccio e tornare alla fabula. Solo ricostruendo l'ordine cronologico degli eventi, infatti, si potrà scoprire la struttura sottesa alla storia, che è sempre comune a tutte le storie narrate. Le diverse fasi della storia prendono il nome di fasi narrative e sono le seguenti:- SITUAZIONE INIZIALE;- ESORDIO;- PERIPEZIE;- CULMINE DELLA TENSIONE (Spannung);- SCIOGLIMENTO.
fasi narrative
Esempi tratti da harry potter e la pietra filosofale
Prof.ssa Sara Aschelter
È il momento conclusivo della storia. La fine di tutte le vicende. L'addio al lettore.
Sono gli avvenimenti che modificano la situazione in cui il protagonista agisce. Peggiorano o migliorano le sue condizioni iniziali.
È l’avvenimento che, modifica la situazione iniziale e dà il via alla vicenda.
Presenta i personaggi e la situazione da cui ha inizio la vicenda, rappresenta quindi l’inizio della storia.
scioglimento
peripezie e spannung
esordio
situazione iniziale
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
Il corvo e la volpe
Prof.ssa Sara Aschelter
Aleksandr Nikolaevic Afanas'ev (1826-1871), scrittore russo, ha trascritto circa seicento fiabe della tradizione orale del suo Paese pubblicandole in una raccolta da otto volumi tra il 1855 e il 1864.
i cigni
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
Prof.ssa Sara Aschelter
DIDASCALIE
AZIONE
BATTUTA
PERSONAGGIO
INTESTAZIONE
Prof.ssa Sara Aschelter
Mentre nel testo narrativo c’è un narratore che racconta una storia, nel testo drammatico la storia è proposta attraverso i dialoghi fra i personaggi, che danno vita direttamente agli eventi, parlando e interagendo sotto gli occhi dello spettatore.Nel testo drammatico, quindi, la comunicazione si sviluppa sempre su due piani: • tra i personaggi che agiscono sulla scena; • tra l’autore (il drammaturgo, esterno all’opera) e il destinatario (spettatore), attraverso la voce e le azioni dei personaggi.
testo drammatico e testo narrativo
Prof.ssa Sara Aschelter
La vicenda teatrale si svolge all’interno di uno spazio circoscritto (anch’esso definito scena) entro il quale gli attori agiscono. Lo stesso spazio fisico (palcoscenico/set) può così rappresentare ambienti diversi: per esempio un esterno (una piazza, un giardino) o un interno (una stanza, una bottega).Il tempo dell’azione scenica è il presente: lo spettatore ha l’illusione di assistere in tempo reale al verificarsi di un evento. Il presente della finzione ammette, comunque, richiami a fatti e situazioni avvenuti in precedenza (flashback), oppure esterni rispetto all’azione.La durata della rapppresentazione NON coincide con la durata della vicenda rappresentata.
LO SPAZIO E IL TEMPO
Prof.ssa Sara Aschelter
Il testo drammatico si apre con l’elenco dei personaggi principali e secondari, accompagnati dall’indicazione del loro ruolo. Il numero dei personaggi può variare.I personaggi principali sono il motore della storia, i secondari hanno minore importanza e non modificano in modo sostanziale la struttura portante della vicenda, le comparse compiono solo azioni di sfondo.
DESTINATARIO
AIUTANTE
ANTAGONISTA
OPPOSITORE
OGGETTO
PROTAGONISTA
I PERSONAGGI
Prof.ssa Sara Aschelter
il personaggio individuo è dinamico
Il personaggio tipo è statico
IL PERSONAGGIO INDIVIDUO
Il personaggio tipo
DIDASCALIA E DESCRIZIONE (AZIONE)
Prof.ssa Sara Aschelter
Nell'azione e nelle didascalie che accompagnano le battute degli attori possono essere fornite al regista informazioni di varia natura, per esempio: - Ambientazione di una scena (Due ragazze, una bionda e una mora, sedute al tavolo esterno di un bar, mangiano un panino. La ragazza bionda si alza dalla sedia e inizia a parlare con la mora); - Modalità di recitazione dei personaggi • il tono di voce (bisbigliando, urlando, ecc.) • gli atteggiamenti, i gesti, le azioni (sorseggiando un po' di tè, con aria affranta) • l’entrata o l’uscita di scena (La ragazza bionda si alza e si dirige verso l'interno del bar, sparendo alla vista); - Svolgimento della rappresentazione: legami logici tra le scene ed eventuali salti temporali tra una scena e l’altra (Si sentono dall'interno del bar delle voci concitate. Qualcuno sta urlando senza si capisca cosa dice. Dopo poco, esce dal bar il proprietario e continua a urlare, mostrando di esser stato lui a gridare poco prima dall'interno del locale).
DIALOGO
MONOLOGO
Prof.ssa Sara Aschelter
BUONO STUDIO!