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IL CAMMINO VERSO LA FELICITA'

Transcript

LO STILE DI VITA DEI CRISTIANI - 1

VERSO LA FELICITA'

LA MIA STELLA DELLA FELICITA'

Sono felice quando ... perchè ....Ecco una stella a 4 punte che ricorda la “rosa dei venti” dell’esame di coscienza. Passa con il mouse sui bottoni situati sulle 4 punte: troverai indicate le quattro relazioni fondamentali della persona, già incontrate nella preparazione all’esame di coscienza della Prima riconciliazione. Facendo riferimento alla tua vita, pensa a situazioni che Ti rendono felice (ad esempio,: “Mi sento felice quando sono sano; quando gli altri riconoscono le mie qualità; quando Dio mi aiuta; quando ho cibo sufficiente per mangiare…”) e poi scrivile sulla stella che si trova a pagina 34 del tuo catechismo.

COME PUO' CAMBIARE LA MIA STELLA DELLA FELICITA'

Sono felice quando ... perchè ....La stella della felicità può cambiare ogni giorno, a seconda del cammino che compiamo per giungere all'incontro con Gesù!!!Prova a "riscrivere" la Tua stella, ogni giorno, ogni settimana, quando puoi e vuoi!!! Cetamente Ti aiuterà a comprendere i passi che stai facendo nella Tua vita di amicizia con Gesù e Ti aiuterà a "scegliere" ciò che è davvero prezioso per la Tua vita.

Ora, prova a cliccare sui bottoni situati sulle 4 punte della stella e leggi che cosa c'è scritto!!! Ma se vedeste un uomo così, voi come lo definireste?

LA STELLA DELLA FELICITA' di ................

E' la "stella della felicità di San Francesco d'Assisi!!!Dopo la sua morte (avvenuta nel 1226) la Chiesa ha proclamato Francesco “santo”, cioè ha riconosciuto come Dio abbia lavorato in lui, “trasformandolo” in un’immagine vera di Gesù per il suo tempo. Era così amico di Gesù, da assomigliargli completamente: in lui i suoi contemporanei vedevano un “altro Cristo”.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN FRANCESCO

Da San Giovanni Paolo II desidero imparare lo spalancare le porte del cuore a Gesù e la difesa della vita, aiutando il prossimo con il coraggio che viene dalla fede.

E' la "stella della felicità di San Giovanni Paolo II - PapaDopo la sua morte (avvenuta nel 2005) la Chiesa ha proclamato il Papa Giovanni Paolo II “santo”, cioè ha riconosciuto come Dio abbia lavorato in lui, offrendoci un’immagine vera di Gesù.Il suo pontificato fu talmente straordinario che la Chiesa, accogliendo il grido dei fedeli accorsi in piazza San Pietro nel giorno dei suoi funerali "Santo subito", decise di "accorciare" i tempi per la canonizzazione. Matteo G.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN GIOVANNI PAOLO II

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Matteo

LA STELLA DELLA FELICITA' di MATTEO G.

(San Giovanni Paolo II)

Da Carlo Acutis desidero imparare il coraggio di aiutare tutti indistintamente!!!

Carlo ci ha mostrato che, per essere felici, bisogna credere nei valori che Gesù suggerisce nel Vangelo, vale a dire: mettere Dio al primo posto, nelle grandi e nelle piccole circostanze della vita, e servire i fratelli, specialmente gli ultimi.Gesù - credeva Carlo - non ci allontana dalla vita, ma ci immerge più profondamente in essa, indicandoci la strada concreta per vivere la gioia del Vangelo. Sta a noi percorrerla, affinché anche la nostra vita possa brillare di luce e di speranza". Matteo S.

LA STELLA DELLA FELICITA' del BeatoCARLO ACUTIS

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Matteo

LA STELLA DELLA FELICITA' di MATTEO S.

Da San Matteo desidero imparare il dono della predicazione e la sequela della Parola di Gesù

Matteo in realtà si chiamava Levi e faceva l’esattore delle tasse finché, un giorno, incontrò Gesù, che, con un semplice “seguimi “gli cambio’ la vita. Fu uno dei 12 apostoli e poi uno dei 4 evangelisti. Predicò il Vangelo in Etiopia dove fu trucidato da dei Pagani proprio mentre celebrava il santo sacrificio. .Le sue spoglia sono conservate nella chiesa di Salerno. Solitamente San Matteo è raffigurato insieme ad un uomo alato, che lo giuda mentre scrive.San Matteo si festeggia il 21 settembre. Matteo De M.

LA STELLA DELLA FELICITA' diSAN MATTEO

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Matteo

LA STELLA DELLA FELICITA' di MATTEO DE M.

Di San Giorgio desidero imitare il mettersi a "servizio dei più deboli"

Giorgio nacque a Lod (oggi in Israele) tra il 256 e il 285 da un ufficiale romano e da una donna della Palestina e venne presto convertito al cristianesimo dai suoi genitori. Da giovane Giorgio si presentò all’imperatore Diocleziano e, grazie alla figura di suo padre, riuscì a farsi arruolare nell’esercito e a diventare poi guardia scelta dell’imperatore. Nel 302, però, Diocleziano emanò un editto che prevedeva l’arresto per i soldati romani cristiani. Giorgio allora, in nome di tutti i militari cristiani, si ribellò per difendere la sua fede. La leggenda narra che Diocleziano fece di tutto per convertirlo al paganesimo romano con numerosi doni, tutti rifiutati da Giorgio. Allora Diocleziano lo fece torturare e decretò la sua condanna a morte, per la quale Giorgio venne dichiarato martire dai cristiani. Andrea Mi.

LA STELLA DELLA FELICITA' di San Giorgio

LA STELLA DELLA FELICITA' di ANDREA MI.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Andrea

Aiutami, Signore, a perdonare chi sbaglia e giudica

San Lorenzo fu uno dei sette diaconi di Roma, città nella quale morì martire nel 258, a causa delle persecuzioni dell’imperatore romano Valeriano. Scarse sono le notizie sulla vita di Lorenzo, d’origine spagnola, mandato a studiare teologia a Saragozza dove conobbe il futuro Papa Sisto II che insegnava li. Tra i due nacque complicità, stima e amicizia, e insieme si trasferirono a Roma, centro della cristianità. Quando Sisto fu eletto vescovo di Roma nel 257 affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, responsabile delle attività caritative della diocesi di Roma. Egli doveva amministrare i beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, orfani e vedove. Ma un editto funesto arrivò a sconvolgere la vita dei cristiani: nell’agosto del 258 dC, infatti, l’imperatore Valeriano emanò un editto secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte. L’editto fu eseguito quando papa Sisto II venne sorpreso durante la celebrazione dell’Eucarestia nelle catacombe di San Callisto e fu ucciso il 6 agosto; il 10 agosto fu martirizzato anche Lorenzo. Lorenzo S.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN LORENZO

LA STELLA DELLA FELICITA' di LORENZO S.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Lorenzo

Di San Francesco desidero imitare la sua attenzione verso gli altri - verso chi è triste, chi è nel bisogno - sia in famiglia sia a scuola

San Francesco ha scelto la povertà al posto della ricchezza, ha scelto Gesù al posto dei soldi.Ha aiutato persone malate, quelle che non riuscivano a trovare Gesù nel loro cuore.Ha amato il prossimo ed è stato ed è di buon esempio!!! Samuele L.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN FRANCESCOl'"Innamorato" di Gesù e della vera vita

Di Madre Teresa desidero imitare il suo amore verso i bambini e verso tutti coloro che erano nel bisogno

Nel 1910 nacque a Skopie, in Albania (oggi è la capitale della Macedonia). Fu battezzata col nome di Agnese. Era figlia di genitori cattolici. - A 18 anni avvertì la vocazione a farsi suora missionaria. Decise di entrare nella congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Per questa ragione lasciò definitivamente la sua famiglia e si recò in Irlanda per completare i suoi studi. - Celebrata la professione religiosa, assunse il nome di Teresa e fu destinata all’India, come insegnante (1931).

LA STELLA DELLA FELICITA' di SANTA MADRE TERESA DI CALCUTTA

- Il contatto con l’India, allora colonia britannica, fu drammatico a ragione dell’estrema povertà della popolazione locale. - Il primo servizio svolto da Madre Teresa fu l’insegnamento in una scuola della congregazione. Le sue alunne erano tutte indiane, di diverse fedi religiose, e provenivano da famiglie agiate. Molto forte era il contrasto tra la realtà della scuola e la povertà dei quartieri immediatamente confinanti con la casa delle suore. - Madre Teresa si sentì attratta a visitare i poveri e dopo qualche tempo, con fatica, ottenne dai suoi superiori il permesso di potersi dedicare alla loro cura (1946). Per questo scelse di abbandonare l’abito delle suore e di vestire un semplice sari, come le donne indiane. - Diverse donne seguirono l’esempio di Madre Teresa e cominciarono a vivere come lei e insieme a lei. Nacque così una congregazione religiosa: le Missionarie della carità (1950). - La fama di Madre Teresa si diffuse in tutto il mondo, fino al punto da vincere il premio Nobel per la pace (1979). In quell’occasione tenne un memorabile discorso contro l’aborto. - Godette della stima e dell’amicizia di san Giovanni Paolo II, il papa che la proclamò beata nel 2003, a soli 6 anni dalla sua morte, avvenuta il 5 settembre 1997. Nel 2016 papa Francesco l’ha proclamata santa. Riccardo M.

Di Madre Teresa desidero imitare il suo mettersi a disposizione delle persone povere e il suo rapporto straordinario con Dio

Madre Tersa di Calcutta è nata a Skopje il 26 agosto 1910 ...E' diventata famosa per il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta.Nel 1928 entra come aspirante nelle Suore di Loreto. Dopo aver iniziato a studiare l'inglese, riceve il velo di postulante e l'anno successivo raggiunge l'India. Venne inviata a Darjeeling, alle pendici dell'Himalaya. Nel 1931 prese i voti temporanei e si fece chiamare Maria Teresa....Il 25 maggio 1931 pronuncia i voti religiosi e, da

LA STELLA DELLA FELICITA' di SANTA MADRE TERESA "Testimone privilegiata di carità e di generosa attenzione ai poveri e agli ultimi"

quel momento assume il nome di Suor Teresa, in onore di Santa Teresa di Lisieux. Per terminare gli studi, venne mandata nel 1935 presso l'Istituto di Calcutta, capitale sovrappopolata ed insalubre del Bengala. Qui si trovò a confronto, tutti i giorni e di colpo, con la realtà della miseria più nera. Comprese che una popolazione intera nasce, vive e muore sui marciapiedi; il tetto di queste persone, se andava bene, era costituito dal sedile di una panchina, dall'angolo di un portone, da un carretto abbandonato; altri invece avevano solo giornali o cartoni ... La media dei bambini moriva appena nata!! Vide i loro cadaveri gettati in una pattumiera o in un canale di scolo. RIMANEVA SCONVOLTA ed INORRIDITA quando, ogni mattina, scopriva che i resti di quelle creature venivano raccolti insieme con i mucchi della spazzatura ..Il 10 settembre 1946, mentre stava pregando, Suor Teresa percepì distintamente un invito di Dio a lasciare il Congregazione delle Suore di Loreto per consacrarsi al servizio dei poveri, per condividere le loro sofferenze, vivendo in mezzo a loro. In capo ad un anno, la Santa Sede la autorizzò a vivere fuori della clausura. Giulia B.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Giulia

LA STELLA DELLA FELICITA' di GIULIA B.

Di San Francesco desidero imitare la sua attenzione verso gli altri ed il suo amore verso il creato

Al tempo in cui San Francesco abitava nella città di Gubbio, nella campagna circostante apparve un lupo terribile e feroce che divorava tutti gli animali. Gli abitati della città erano talmente terrorizzati, che più nessuno osava uscire dalla città. Decisero quindi di armarsi e iniziare la caccia al lupo. San Francesco, allora, ebbe compassione degli uomini e decise di andare incontro al lupo. Quando il lupo gli si fece incontro con la bocca spalancata, San Francesco gli si avvicinò, chiamandolo “fratello lupo” e gli comandò in nome di Cristo di non fare male a nessuno.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN FRANCESCO"fioretti di San Francesco” capitolo XXI

Come per miracolo, appena fatto il segno della croce, il lupo terribile si fermò, poi si avvicinò mansueto e si accovacciò ai piedi di San Francesco. Allora il Santo aggiunse che era ormai tempo di fare la pace con gli uomini: se il lupo l’avesse osservata, senza far male né all’uomo né ad altri animali, egli l’avrebbe fatto nutrire dagli uomini di quella città per tutta la vita. Il lupo promise piegando il capo, quindi sollevò la zampa e la pose nella mano di San Francesco. Allora il santo gli ordinò di seguirlo senza timori. Il lupo lo seguì come un mite agnello. I cittadini si meravigliarono molto e rapidamente la notizia si diffuse per tutta la città, Poi il santo parlò della promessa fatta dal lupo di fare la pace con gli uomini a patto che gli uomini ogni giorno provvedessero al sostentamento del lupo. Tutti all’unanimità promisero. Dinanzi a tutto il popolo, su richiesta di San Francesco, il lupo sollevò la zampa destra e la pose sopra la mano del santo. A seguito di ciò, tutti cominciarono a lodare e a benedire Dio. Il lupo visse due anni a Gubbio e andava come un animale domestico di porta in porta senza far male a nessuno e senza che nessuno ne facesse a lui, nutrito generosamente dalla gente, senza che nessun cane gli abbaiasse. Due anni dopo morì di vecchiaia. I cittadini si rammaricarono molto, perché, vedendolo andare mansueto per la città, si ricordavano meglio della virtù e della santità di San Francesco. Matteo R.

Di Santa Chiara desidero imitare la sua attenzione verso i poveri

Ci fu un tempo lontano in cui la violenza dominava il cuore degli uomini. L’odio si era impadronito delle città e delle case ed anche la Chiesa, nonostante i principi di pace e fratellanza a cui si ispirava, benediceva le armi usate contro i suoi nemici. La guerra turbava profondamente gli animi delle persone e in nome di Dio venivano compiuti crimini efferati. In quel mondo bisognoso di pace, ad Assisi, da una famiglia nobile, nel 1193, nacque Chiara. La sua dimora si affacciava sulla piazza di San Rufino, nel centro della città. Chiara ricevette fin da bambina un’educazione cristiana che la rese sensibile ai bisogni e alla sofferenza del prossimo. Nonostante la giovane fosse bella e ricca, non ambiva ad un matrimonio conveniente o a vivere nell’agio.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SANTA CHIARA D'ASSISI

Diversamente dalle sue coetanee non era attratta dalle lusinghe del mondo ma amava parlare di Dio e della sua bontà immensa. Affascinata dall’ideale di vita evangelica professato e praticato dal giovane concittadino Francesco di Bernardone (San Francesco d’Assisi), scelse di seguirne le orme. La notte della domenica delle Palme, fuggì di casa e raggiunse la Porziuncola, una piccola chiesa nei pressi di Assisi, dove abbracciò la povertà, intraprendendo la vita monacale. Fu proprio Francesco a tagliarle i meravigliosi capelli biondi a cui la ragazza dovette rinunciare in segno di penitenza. Invano i suoi familiari tentarono di ricondurla a casa ma l’amore per Dio era così totalizzante che desistettero. Da allora seguirono giorni in cui Chiara passò da un monastero ad un altro, finchè Francesco la condusse a San Damiano. In quel luogo mistico ella si raccolse in preghiera. Le si unirono tante altre donne, fra cui la sorella Agnese, desiderose di dedicare la propria vita a Cristo.

Si narra che, nella vigilia di Natale del 1252, Chiara rimasta a letto malata nel monastero di San Damiano, avvenne un grandioso miracolo che le permise di partecipare alla messa che c’era nella Basilica di San Francesco. Per questo fatto, nel 1958, venne dichiarata santa della televisione e della telecomunicazioni. Un altro racconto molto suggestivo è quello in cui Chiara riuscì a bloccare le truppe dei Saraceni che volevano espugnare Assisi. Le truppe, arrivate davanti alla porta del convento videro l’ostensorio che Chiara teneva in mano e scapparono . In memoria di questo episodio, il 22 giugno, ad Assisi si festeggia la Festa del voto. Tutte le autorità si ritrovano nella chiesa di San Damiano ed accendono dei ceri a Santa Chiara per ringraziarla di aver liberato Assisi dall’assalto dei Saraceni. Emma G.

“O Santa povertà a chi la possiede e la desidera è promesso da Dio il regno dei cieli ed è senza dubbio concessa gloria eterna e vita beata!” (Santa Chiara)

Santa Chiara trasmette i valori fondamentali della vita come: la pace, la serenità, la fratellanza e l’umiltà.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Emma

LA STELLA DELLA FELICITA' di EMMA G.

Di San Francesco desidero imitare la sua vocazione ad aiutare chi è più nel bisogno, con umiltà.

È il Santo che ha segnato un’ epoca. Nato ad Assisi nel 1182, visse una giovinezza ricca di piaceri. Poi, la chiamata e la conversione. Abbandonò ogni ricchezza, si fece povero, iniziò a predicare, fondò l’ Ordine francescano. Continua a parlare a ogni generazione nel segno dell'amore di Cristo per gli uomini e per il creato. Riccardo La.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN FRANCESCOIL SANTO CHE HA SEGNATO UN'EPOCA

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Riccardo La M.

LA STELLA DELLA FELICITA' di RICCARDO LA M.

Come l'Arcangelo Gabriele anche io desidero annunciare i messaggi di Dio come ha fatto lui con Maria

Gabriele, forza di Dio (questo significa il suo nome), è l'angelo messaggero per eccellenza. L'ambasciata più clamorosa l'ha fatta a Maria, la giovane fidanzata del falegname di Nazaret, Giuseppe, per annunciarle che il Messia misteriosamente si sarebbe fatto carne in lei e l'eternità sarebbe entrata così nel tempo e nella storia.

LA STELLA DELLA FELICITA' dell'arcangelo gabriele

Ecco le sue parole: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te [...]. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissim» Prima che a lei, Gabriele era apparso al profeta Daniele per rivelargli il numero delle settimane che dividevano il suo tempo dalla venuta del Messia, e il numero delle settimane che avrebbero separato la venuta del Messia dalla sua morte. Era apparso poi all'anziano sacerdote Zaccaria per annunciargli la nascita di Giovanni Battista: «Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni [...]. Egli ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia [...] per preparare al Signore un popolo ben disposto». Le missioni di Gabriele si sono concluse a Nazaret, nella casa di Maria: «Ti saluto, o piena di grazia; il Signore è con te! Tu sei benedetta tra le donne». Il suo annuncio apre sulla terra l'era dell'incarnazione: Dio si fa uomo tra gli uomini, diventa nostro compagno nel travaglio della vita fino alla morte, schiudendoci le porte della speranza senza fine. Di questa grande realtà Gabriele fu entusiasta e benedetto messaggero. L'annunciazione ha proclamato questo umile messaggero del signore il protettore dei bambini. Gabriele Me.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Gabriele M.

LA STELLA DELLA FELICITA' di GABRIELE M.

Giovanna non ebbe la possibilità di studiare, ma fece grandi cose. Io vorrei impegnarmi ancora di più nello studio per essere di aiuto e sostegno agli altri.

Giovanna d'Arco fu un'eroina francese che pur essendo donna, analfabeta e senza alcuna esperienza militare o nobili natali riuscì a risollevare una Francia praticamente sconfitta nella guerra contro gli inglesi. Il tutto, senza aver compiuto nemmeno 20 anni!.

LA STELLA DELLA FELICITA' dI SANTA GIOVANNA D'ARCOla pulzella d'orleans

IL CONTESTO STORICO Giovanna nacque il 6 gennaio del 1412 a Domrémy in una famiglia di contadini della Lorena, una regione della Francia nord-orientale. Negli anni della sua infanzia, il regno francese era dilaniato da quella che passerà alla storia come la Guerra dei Cent'Anni (1337-1453), un lunghissimo conflitto dove l'Inghilterra andò molto vicino a cancellare per sempre la Francia dalla mappa geografica. Quando Giovanna venne al mondo infatti, gran parte del Paese era in mano agli inglesi e ai loro alleati, i Borgognoni, e Carlo VII, il legittimo erede al trono francese, era stato escluso dalla successione per la corona. I PRIMI ANNI E LE VISIONI In questo mondo travagliato, Giovanna crebbe come una normale bambina di campagna. I suoi genitori, Jacques d'Arc e Isabelle Romée, pur essendo contadini, erano piuttosto benestanti - non tutti gli agricoltori erano braccianti poveri in canna - e papà Jacques era stato anche sindaco del paesino. Intorno ai 13 anni, la giovane cominciò ad avere delle visione mistiche e si convinse che Dio le stesse parlando. Inizialmente la famiglia, come si può immaginare, non era molto propensa ad assecondare lo strano comportamento di Giovanna, ma la ragazza era ferma sulle sue intenzioni: Dio le aveva affidato una missione e questa missione era salvare la Francia.

GIOVANNA D'ARCO E IL DELFINO Dopo un primo tentativo di fuga (fallito), nel 1429 Giovanna riesce finalmente a scappare di casa e mettersi in contatto con un capitano del Delfino. Ovviamente questo Delfino non era l'allegro cetaceo ma Carlo VII poichè questo era il titolo che veniva conferito all'erede al trono in attesa di essere incoronato. Il capitano allora condusse Giovanna alla fortezza di Chinon, dove il Delfino stava rintanato per sfuggire ai suoi nemici. Qui Carlo incontrò questa strana giovane che affermava di portare con sé la volontà di Dio e dopo averla esaminata con l'aiuto di alcuni esperti (vescovi e chierici) si convinse che Giovanna d'Arco parlava in piena sincerità. Secondo un aneddoto mai definitivamente confermato dagli storici, Carlo testò l'onestà della fanciulla con un trucco: quando Giovanna venne introdotta a palazzo, il Delfino si mischiò tra i cortigiani e fece parlare la giovane con un suo sostituto. Se l'inganno fosse riuscito, sicuramente la piccola profetessa doveva essere una ciarlatana! Giovanna però si rese conto subito di non trovarsi di fronte al legittimo erede alla corona e quindi andò ad inginocchiarsi davanti al suo vero signore.

L'ASSEDIO DI ORLÉANS Conquistata la fiducia del futuro re, Giovanna d'Arco ottenne il permesso di guidare il permesso di mettersi alla testa di un esercito per liberare la città di Orléans dall'assedio inglese. Si trattava di un scelta coraggiosa perché se Orléans fosse caduta, l'ultima parte di Francia ancora libera sarebbe stata alla mercé degli invasori. Bardata come un cavaliere dall'armatura sfavillante sul suo cavallo nero - qualcuno storse il naso nel vedere una donna vestirsi come un uomo - Giovanna infuse coraggio e speranza nel cuore dei soldati, che ora erano convinti di combattere con Dio dalla loro parte. Quasi incredibilmente, nel maggio del 1429 Orléans venne liberata e Giovanna venne accolta come una trionfatrice. Poco dopo, a Patay, gli inglesi subirono un'altra cocente sconfitta e le leggende sulla pulzella di Orléans (in francese pucelle significa "vergine") cominciarono a diffondersi in tutto il Paese. In questo clima di rinnovato vigore, il Delfino poté raggiungere Reims per farsi finalmente incoronare come autentico Re di Francia.

LA CATTURA Dopo esser diventato re, Carlo VII cominciò a trattare con inglesi e Borgognoni per una sorta di tregua. Nel frattempo però Giovanna si cimentò in altre campagne militari minori ma l'amore che il popolo nutriva per lei cominciò ad attirare ire e invidie della Corte. Anche re Carlo diventò più "tiepido" nei confronti della pulzella e pur riconoscendole un titolo nobiliare e uno stemma tutto nuovo per la sua casata - era assolutamente un evento unico per una famiglia di umili origini - di fatto lasciò Giovanna sola con una manciata di uomini a confrontarsi con gli attacchi inglesi. Fu così che il 23 maggio nei pressi di Compiègne i Borgognoni riuscirono a catturare la giovane condottiera, la quale dopo una feroce resistenza dovette arrendersi ai suoi nemici. Ferita e conscia del suo destino, Giovanna venne portata dagli inglesi (che però sborsarono un'ingente somma per mettere le mani sul loro nemico numero uno), che la misero sotto processo nel 1431.

LA CONDANNA Intento degli inglesi era di screditare completamente la figura di Giovanna. Il tribunale ecclesiastico che la giudicò infatti cercò più volte di coglierla in fallo su dichiarazioni e comportamenti per poterla bollare come falsa profetessa ed eretica (ossia come una persona che ha rinnegato i principi cardine della Cristianità). Giovanna d'Arco però riuscì a tenere testa al tribunale avverso fino all'ultimo, controbattendo punto su punto ad ogni accusa. Il suo destino però era ormai segnato e il processo si concluse con una condanna a morte per eresia. Giovanna d'Arco morì così sul rogo il 31 maggio del 1431, ad appena 19 anni. L'EPILOGO La guerra però non finì bene per gli inglesi, che dopo altri decenni di scontri vennero ricacciati in mare definitivamente nel 1453. Giovanna poté così diventare una figura storica non solo per la Francia, ma per tutta l'Europa continentale. Perfino la Chiesa si mosse per riabilitare il suo onore macchiato dal processo-farsa che l'aveva mandata sul rogo e nel 1920 Giovanna d'Arco venne dichiarata Santa. FONTI: La conoscenza storica, De Barnardi-Guarracino; Focus, Treccani. Gaia P.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Gaia

LA STELLA DELLA FELICITA' di GAIA P.

Mi impegno a dedicare almeno sei minuti della mia giornata a Gesù

Per venire festeggiato subito il giorno dopo Natale, questo Santo Stefano doveva essere importante. E infatti lo era! Santo Stefano fu infatti il primo martire della storia del Cristianesimo, ovvero il primo cristiano ad essere ucciso a causa della sua fede religiosa. Per questo motivo in molti calendari, di fianco al nome di Stefano, potreste trovare l'aggettivo "protomartire", ossia primo ("proto") martire.

LA STELLA DELLA FELICITA' DI SANTO STEFANO

Questo personaggio viene ricordato proprio il 26 dicembre per rendere simbolicamente la vicinanza tra Cristo, nato il 25, e i martiri, coloro cioè che furono i primi a testimoniare la Parola di Dio tramite il loro sacrificio. IL SANTO Non si conosce l'origine di Stefano. Probabilmente era un ebreo educato secondo la cultura greca. Fu praticamente contemporaneo di Gesù e venne incaricato dagli Apostoli (i diretti discepoli di Gesù) a divenire il primo di sette diaconi che dovettero provvedere ai bisogni delle vedove e degli orfani delle nuove comunità cristiane. Mossa da una Fede ardente, Stefano svolgeva il suo compito con amore e gentilezza, dedicandosi spesso e volentieri anche alla predicazione per convertire gli ebrei che giungevano a Gerusalemme (dove lui viveva). Per questo motivo iniziò ad attrarre l'inimicizia di chi non vedeva di buon occhio la diffusione del nuovo Credo.

Nel 36 d.C quindi venne accusato di blasfemia - il reato contro Dio e le cose sacre, gravissimo all'epoca - e fu condotto con false testimonianze dinanzi al Sinedrio, il supremo consiglio dei giudei. Durante il processo Stefano parlò alla folla predicando un ultima volta le magnificenze del suo Dio, ma questo non fece che inferocire ancora di più la folla, la quale lo trascinò via e lo lapidò a furor di popolo. Secondo la tradizione Santo Stefano accolse la sua morte con serenità, invocando il Signore di accogliere la sua anima. IL CULTO Santo Stefano è celebrato in quasi tutta Europa e in Serbia è addirittura patrono del Paese. Qui però si festeggia il 9 gennaio, in quanto i serbi osservano il calendario giuliano e non quello gregoriano.Fonte : Focus Junior Arianna A.

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Arianna

LA STELLA DELLA FELICITA' di ARIANNA A.

Da San Francesco vorrei imparare l'amore per la vita e gli uomini e non per le cose materiali

San Francesco, il giovane spensierato a cui Dio chiese di riparare la Chiesa, nacque ad Assisi in una famiglia molto ricca, ma decise di abbandonare ogni ricchezza per servire Gesù Cristo, che aveva incontrato ed incontrò in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero.Prese a predicare la pace, l'uguaglianza fra gli uomini, il distacco dalle ricchezze e la dignità della povertà, l'amore per tutte le creature di Dio e, al di sopra di ogni cosa, la venuta del regno di Dio. Andrea Ma.

LA STELLA DELLA FELICITA' di SAN FRANCESCOil giovane spensierato a cui Dio chiese di riparare la sua Chiesa

Sarà la "stella" che mi guiderà lungo questo tempo che mi separa dal ricevere in pienezza lo Spirito Santo!!! Andrea

LA STELLA DELLA FELICITA' di ANDREA MA.

SANTO E BEATO è .........la Chiesa proclama che un cristiano è “beato” o “santo”, quando riconosce che in lui/lei ha agito lo Spirito Santo che rende simili a Gesù, il quale è Santo e Beato per eccellenza.

IL "SEGRETO" DEI SANTI

I SANTI non sono quelli che sono stati “bravi”, piuttosto sono coloro che si sono lasciati “salvare” dal Signore, cioè attrarre e trasformare dal suo amore, ciascuno in una maniera originale. Il desiderio di Dio, infatti, è che tutti gli uomini siano salvi, cioè vivano una vita piena e in totale amicizia con lui. Gesù, nel discorso delle Beatitudini, ha proprio parlato di questo: la beatitudine ... Secondo Gesù, non è riducibile al semplice essere contento o soddisfatto e non sempre la si riconosce a prima vista: è una realtà più profonda, che è data a chi si lascia attrarre da Gesù e vuole assomigliargli.

Don Pino credeva fermamente nella giustizia ed era felice di poter lavorare per essa.Era felice di poter donare quello che aveva a chi era nel bisogno e quando riusciva a togliere dalla strada e dalla criminalità tanti ragazzi.Ed era felice, perché ciò che faceva era segno della potenza e della salvezza di Dio.

LA STELLA DELLA FELICITA' del BEATO don PINO PUGLISI

“Sei un bigotto?” La sua risposta fu netta: “No. Sono rimasto cristiano”. “Tu mi domandi se sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò sempre allegro. Ogni cattolico non può non essere allegro; la tristezza deve essere bandita dagli animi dei cattolici”.

LA STELLA DELLA FELICITA' del BEATO PIER GIORGIO FRASSATI

Santa Giuseppina Bakhita, una santa canossiana, vissuta tra il 1800 e il 1900, ha provato sulla propria pelle l'azione liberatrice dello Spirito santo: da schiava sudanese - comprata e poi liberata dal console italiano - scoprendo la fede cattolica, è diventata madre canossiana e santa.

LA STELLA DELLA FELICITA' della SANTAGIUSEPPINA BAKHITA

"Un santo che ha speso tutta la sua vita diffondendo la devozione alla Beata Vergine Maria è san Massimiliano Kolbe, frate francescano fondatore della Milizia dell'Immacolata."

LA STELLA DELLA FELICITA' dI SANMASSIMILIANO KOLBE

Nonostante la terribile malattia che l'ha colpita giovanissima e l'ha portata alla morte, la beata Chiara "Luce" Badano è riuscita, insieme alla sua famiglia e ai suoi amici, a vivere con la gioia del Vangelo, testimoniandola a tutti quelli che la incontravano.

LA STELLA DELLA FELICITA' della BEATACHIARA LUCE BADANO

Proviamo a "leggere" la nostra vita alla luce delle "Beatitudini"

Situazioni di vita ...