Full screen

Share

della produzione di cereali,
a cui seguì l'aumento dei morti per fame e la diminuzione delle nascite, quindi una crisi demografica. La crisi agricola portò anche carestie (una nel 1315-1317 e un'altra nel 1340-1350) che colpirono Germania, Francia, Inghilterra e Italia.
nel 1348 si diffuse in Svizzera e in Italia e si allargò quindi alla Francia e alla Spagna. Poi nel 1349 raggiunse l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda.
"Peste" nel latino medievale, significa semplicemente "epidemia": più tardi fu anche identificata come Grande peste o Peste nera. Si è generata in Asia centrale e settentrionale durante gli anni '30 del XIV secolo e si è diffusa in Europa a partire dal 1346.
Si diffuse dall'altopiano della Mongolia alla Cina e alla Siria e poi alla Turchia asiatica ed europea per poi raggiungere la Grecia
la peste del 300
Quando arrivò la peste del 1347 l’Italia e l’Europa stavano attraversando un periodo di crisi, sia demografica sia agricola che si intrecciarono tra loro: la crisi agricola determina l'abbandono dei campi e quindi la diminuzione 
L'Italia venne contagiata da tre direzioni: dalla Sicilia venne contagiata tutta l'Italia Meridionale e il Lazio, da Genova venne contagiata tutta la Lombardia, il Piemonte e la Svizzera, da Venezia venne contagiato il Veneto, l'Emilia-Romagna e la Toscana.

Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

La peste del '300

paolamodarellli08

Created on February 10, 2021

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Transcript

la peste del 300

"Peste" nel latino medievale, significa semplicemente "epidemia": più tardi fu anche identificata come Grande peste o Peste nera. Si è generata in Asia centrale e settentrionale durante gli anni '30 del XIV secolo e si è diffusa in Europa a partire dal 1346.

Si diffuse dall'altopiano della Mongolia alla Cina e alla Siria e poi alla Turchia asiatica ed europea per poi raggiungere la Grecia

nel 1348 si diffuse in Svizzera e in Italia e si allargò quindi alla Francia e alla Spagna. Poi nel 1349 raggiunse l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda.

L'Italia venne contagiata da tre direzioni: dalla Sicilia venne contagiata tutta l'Italia Meridionale e il Lazio, da Genova venne contagiata tutta la Lombardia, il Piemonte e la Svizzera, da Venezia venne contagiato il Veneto, l'Emilia-Romagna e la Toscana.

Quando arrivò la peste del 1347 l’Italia e l’Europa stavano attraversando un periodo di crisi, sia demografica sia agricola che si intrecciarono tra loro: la crisi agricola determina l'abbandono dei campi e quindi la diminuzione

della produzione di cereali,a cui seguì l'aumento dei morti per fame e la diminuzione delle nascite, quindi una crisi demografica. La crisi agricola portò anche carestie (una nel 1315-1317 e un'altra nel 1340-1350) che colpirono Germania, Francia, Inghilterra e Italia.

Responsabile della peste era un bacillo dal nome Yersinia pestis del parassita del topo. Nella pelliccia dei topi c’erano le pulci, che si infettavano succhiando il sangue del topo malato; poi le pulci infettate, trasmettevano il bacillo all’uomo dopo aver percorso migliaia di chilometri nella stiva di una nave o tra i bagagli di una carovana. La vastità della diffusione era dovuta dunque al topo. Le pulci non avrebbero infatti potuto spostarsi dalla Cina all’Europa senza i topi e senza la velocità con cui si riproducono.

La peste è definita tutt'oggi un orrore per sintomi visibili descritti dai contemporanei: bubboni dolorosi alle ascelle, all'inguine e al collo, macchie scure e livide, vomito, febbre, delirio e

nella maggior parte dei casi, rapida morte.

Si calcola che la peste nera uccise tra i venti e i venticinque milioni di persone, un terzo della popolazione europea dell'epoca, mentre per le vittime in Asia e Africa mancano fonti certe.

La peste del '300 è stata immortalata da nel Decameron, una raccolta di cento novelle, scritta da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo. Nel Decameron, l'autore descrive la peste che colpì Firenze (e l'Europa intera) nel 1348. Boccaccio spiega, che la "dolorosa ricordazione della pestifera mortalità trapassata" è la responsabile dell'"orrido cominciamento" della sua opera. Boccaccio, dopo aver ipotizzato le cause dell'epidemia, descrive i primi segni della pestilenza.

i documenti storici

Boccaccio, dopo aver ipotizzato le cause dell'epidemia, descrive i primi segni della pestilenza. Nessun medico appare in grado di curare la malattia, soprattutto per l'ignoranza di molti uomini che si spacciavano per medici. Così, di fronte a questa “gran moltitudine dei corpi mostrata” e al dissesto del sistema socio-economico stravolto dalla peste, non resta che provare a ripristinare i valori dell’equilibrio e della razionalità, da questo momento parte il Decameron vero e proprio, con il suo progetto di ricostruire una nuova società.