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L’opera di Edvard Munch nasce intorno al 1893, negli anni berlinesi e insieme ad altri dipinti era destinata a formare, nell’idea dell’artista, un grande manifesto dell’intera esperienza umana, dalla nascita alla perdita, dall’amore all’ossessione, dalla solitudine alla morte. L'opera mostra in primo piano il volto di un essere umano totalmente sfigurato, con la carnagione di un colore tra il giallo e il verdognolo. I suoi lineamenti sono così alterati e scarnificati da rendere impossibile distinguere se si tratti di un uomo o di una donna. La testa è calva e somiglia più a un teschio che a quella di un essere umano vivo. È visibile anche parte del corpo. Il busto è reso attraverso linee ondulate, è ricoperto da una tunica scura, che mette in risalto l’eccessiva magrezza, la mancanza di proporzione. Questa figura sembra a malapena mantenersi in posizione eretta, quasi non avesse spina dorsale.Le braccia sono piegate, le mani appoggiate al volto in un gesto che allo stesso tempo sembra suggerire la volontà di sostenere la testa e di chiudere le orecchie, come se la stessa persona non fosse in grado di sostenere il grido che lei stessa sta emettendo.

L'Urlo di Munch è conservato alla Galleria Nazionale di Oslo. Descrizione dell'opera: L’Urlo di Edvard Munch mostra in primo piano il volto di un essere umano totalmente sfigurato, con la carnagione di un colore tra il giallo e il verdognolo. I suoi lineamenti sono così alterati e scarnificati da rendere impossibile distinguere se si tratti di un uomo o di una donna. Le orbite oculari sono due cerchi privi di colore e profondità, il naso è scomparso lasciando solo due punti neri a suggerire le narici, la bocca è spalancata in un urlo lancinante. La testa è calva e la sua struttura è più vicina a quella di un teschio che a quella di un essere umano vivo. È visibile anche parte del corpo. Il busto è reso attraverso linee ondulate, è ricoperto da una tunica scura, che mette in risalto l’eccessiva magrezza, la mancanza di proporzione. Questa figura sembra a malapena mantenersi in posizione eretta, quasi non avesse spina dorsale.Le braccia sono piegate, le mani appoggiate al volto in un gesto che allo stesso tempo sembra suggerire la volontà di sostenere la testa e di chiudere le orecchie, come se la stessa persona non fosse in grado di sostenere il grido che lei stessa sta emettendo.