Want to make creations as awesome as this one?

Transcript

Basic guide to create an awesome presentation

Liceo scientifico e linguistico
A. Landi - Velletri

Percorso di Educazione civica e ambientale.

Facciamo la nostra parte per rendere migliore il web

Cyber bulling awareness

Acquisire consapevolezza sui rischi del cyberbullismo. Prevenirlo. Contrastarlo.

In questo percorso troverai:

1. La definizione di cyberbullismo, le caratteristiche principali del fenomeno e degli "attori" coinvolti

6. La Legge 71 del 2017

2. Un approfondimento sul fenomeno del bullismo tradizionale

3.Una riflessione sulle conseguenze psicologiche per la vittima e per chi esercita atti di bullismo

4. Alcuni consigli per difendersi dal cyberbullismo e spunti di riflessione per contribuire all'arricchimento di questo studio

7. Un approfondimento sulla relazione tra covid e cyberbullismo

5. Un approfondimento sulla "netiquette", l'etica in rete.

8. Video, link utili e materiali di approfondimento.

9. Qualche indicazione su attitvità da svolgere dopo lo studio, così da trasformare le conoscenze in competenze, consolidando il sapere e le buone pratiche.

Definizione di cyberbullismo

Per «cyberbullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identita', alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonche' la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o piu' componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

Uno sguardo al bullismo tradizionale

Il cyberbullismo è la forma più moderna del bullismo tradizionale, la sua evoluzione in chiave tecnologica, che sfrutta i nuovi mezzi di comunicazione per perpetrare le molestie.

Il cyberbullismo è un fenomeno nato negli ultimi anni tra i ragazzi e viene messo in atto attraverso internet, telefoni cellulari o computer.

Secondo la definizione di uno dei più importanti studiosi di bullismo, Peter Smith, per cyberbullismo si intende "una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta, attuata attraverso un testo elettronico, agita contro un singolo o un gruppo con l'obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi".

Il cyberbullismo o bullismo elettronico comprende quindi tutte le forme di prevaricazione e prepotenze tra coetanei messe in atto attraverso e-mail, messaggi con i cellulari, chat, blog, siti internet, immagini o video diffusi sulla rete. L'obiettivo del bullo è sempre lo stesso: molestare la vittima, minacciarla, deriderla

N.B.
Bullismo e Codice Penale

Watch

Etimologia del termine bullismo

Watch

Watch

Il bullismo

Il bullismo è un fenomeno complesso e composito, che accompagna la storia dell'uomo forse da sempre; se ne trovano tracce in biografie e autobiografie di diversi personaggi (restando nel campo dell'infanzia, possiamo citare anche Roald Dahl e le sue esperienze raccontate in Boy), così come nella letteratura, classica e moderna, di ogni parte del mondo.

Non si può parlare di cyber-bullismo senza prima parlare di bullismo: il cyber-bullismo non è infatti nient'altro che la versione tecnologica del fenomeno bullismo, che segue gli andamenti sociali e culturali e ne prende la forma

Il termine bullismo deriva dall'inglese bullying, di cui è la traduzione letterale, ma non è l'unico termine utilizzato: il nord Europa usa parole (mobbing, mobbning) che derivano dall'inglese mob, termine, usato per la prima volta in questo senso da Heinemann nel 1972, che si riferisce a molestie messe in atto, generalmente, da un gruppo di persone, ma che può essere utilizzato anche nel caso le molestie siano opera di un singolo.

  • I tentativi di trovare una definizione al bullismo sono stati numerosi, a partire da quelli di Olweus, pioniere negli studi sul bullismo. Olweus dà una prima definizione, nel 1986: "uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni".
  • Stephenson e Smith, invece, lo definiscono come "un'interazione in cui un individuo o un gruppo di individui più dominanti causano intenzionalmente sofferenze a un individuo o a un gruppo di individui meno dominanti".

Le caratteristiche principali del bullismo sono:

  • l'intenzionalità: il bullo, o il gruppo di bulli, mette intenzionalmente in atto dei comportamenti (di vario genere: fisici, verbali, psicologici) che hanno come conseguenza quella di fare del male, offendere, recar danno o disagio alla vittima;
  • la sistematicità, o persistenza: il bullismo è protratto nel tempo, ripetuto, non è un episodio unico, isolato;
  • l'asimmetria: le forze in campo sono in disequilibrio, per numero (un gruppo contro una vittima sola), per età (un alunno più grande contro uno più piccolo), per carisma o potere (un alunno popolare contro uno isolato).

Il bullismo può inoltre essere:

  • diretto (fisico o verbale): vi sono degli attacchi rivolti alla vittima, che possono prendere forma di aggressioni fisiche, attacchi verbali, prese in giro, smorfie, gesti;
  • indiretto: questo tipo di bullismo non vede attacchi, bensì l'esclusione della vittima, il rifiuto, anche tramite voci e pettegolezzi, e mira alla sua distruzione sociale.


I protagonisti del bullismo.

Sono sei le figure identificate come protagoniste del fenomeno del bullismo, ovvero:

– il bullo: colui che attua la prevaricazione;

la spalla del bullo, il suo aiutante, che non svolge un ruolo primario;

il gregario, o sostenitore del bullo: sostiene in modo indiretto il comportamento del bullo, per esempio tramite incitamento o approvazione;

la vittima;

il difensore della vittima;

lo spettatore esterno, che non prende posizione.


Tipologie di «bullo»

  • il bullo aggressivo: è probabilmente popolare, piuttosto sicuro di sé, spavaldo, concentrato su se stesso e insensibile ai sentimenti altrui. È un soggetto difficile, che mette a dura prova insegnanti e genitori; è necessario dargli regole e limiti molto chiari e definiti, premiando i comportamenti positivi e punendo quelli negativi;

  • il bullo seguace o passivo: meno sicuro e popolare degli altri, è un individuo che si aggrega al gruppo di bulli e finisce per sopraffare per non essere sopraffatto;
  • il bullo ansioso: spesso sia vittima che bullo, allo stesso tempo. Non gode di popolarità tra i compagni e spesso il suo andamento scolastico è negativo. I suoi atti di bullismo sono un modo per richiamare l'attenzione su di sé;
  • il bullo temporaneo: agisce in seguito a un evento traumatico, che lo porta a diventare aggressivo. Il bullismo a cui dà vita, tende a scomparire nel momento in cui si placano le emozioni che ne hanno provocato l'origine.

  • N.B.: I BULLI SONO SIA MASCHI CHE FEMMINE.


Indicatori del possibile bullo:

  • prende in giro ripetutamente i compagni, denigra, calunnia, intimidisce, umilia, minaccia, comanda, domina, sottomette, deride
  • aggredisce fisicamente i compagni con calci, pugni, spintoni
  • danneggia o ruba gli oggetti altrui;
  • rovina i vestiti, esclude intenzionalmente dal gruppo dei pari, isola.

La vittima

  • mostra generalmente autostima bassa, incapacità di difendersi, ansietà. Manca di assertività, ed è per questo che è facilmente presa di mira dai bulli.

Possibili indicatori della presenza in classe di una vittima

  • è preso ripetutamente in giro in modo pesante, offeso, denigrato, umiliato, deriso, sottomesso, dominato, minacciato, ridicolizzato;
  • è aggredito fisicamente, picchiato, preso a pugni e a calci, spinto;
  • subisce il furto, il danneggiamento e la dispersione di oggetti o beni materiali (libri, denaro…);
  • presenta lividi, graffi , ferite, tagli o vestiti stracciati a cui non può essere data una spiegazione naturale;
  • si dimostra indifeso e reagisce agli scontri e ai litigi con il ritiro o il pianto. È spesso solo ed escluso dal gruppo dei compagni nei momenti di ricreazione;
  • potrebbe non avere nessun buon amico in classe;
  • appare depresso e ha facilità al pianto;
  • subisce un calo improvviso o graduale nel rendimento scolastico;
  • ha difficoltà a parlare in classe;
  • dimostra ansia e insicurezza;
  • ricerca la vicinanza degli adulti nei momenti di ricreazione.


Il ruolo dei “GREGARI”

  • Capita spesso che a perpetrare atti di bullismo sia un gruppo; questo offre svariati vantaggi: innanzitutto la protezione reciproca, sia nei confronti della vittima, sia nei confronti dell'adulto
  • I gregari scelgono di seguire il loro “leader”, di uniformarsi e conformarsi, generalmente per desiderio di aggregazione, per non rimanere isolati, bisogno tipico dell'età della crescita; per ottenere di far parte nel gruppo, i gregari accettano anche di condividere valori e comportamenti negativi

Gli spettatori

  • difensori della vittima: il loro comportamento può essere parte anche importante della soluzione del problema bullismo, spingendo indirettamente la vittima stessa a reagire in qualche modo.
  • I sostenitori del bullo sono tutti quegli individui che, pur non prendendo parte agli atti aggressivi, incitano il bullo, ne ridono, o in qualsiasi modo fanno capire che appoggiano il suo comportamento.
  • Spettatori passivi: il messaggio che passa alla vittima è quello di essere lasciata da sola e di doversela cavare per conto proprio.

IL BULLISMO non è un reato in sé, ma possono essere punite le sue diverse manifestazioni:

  • percosse (articolo 581 del Codice Penale),
  • lesioni (art. 582),
  • danneggiamento alle cose (art. 635),
  • ingiuria (art. 594),
  • diffamazione (art. 595),
  • molestia o disturbo alle persone (art. 660),
  • minaccia (art. 612),
  • atti persecutori, o stalking (art. 612 bis),
  • sostituzione di persona (art. 494).


E' punibile il reato sia che avvenga in persona, sia che abbia luogo in rete: per esempio, lo stalking tramite email e messaggi su social network, la sostituzione di persona tramite creazione di profili a nome di altri, e così via – sono comprese quindi nel discorso le manifestazioni di cyber-bullismo.

Il termine deriva dall'inglese bullying (to bull) che significa "usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire".


- anonimato: il bullo che agisce da dietro un computer o un telefonino si sente ancora più forte del bullo tradizionale, in quanto ha dalla sua la percezione di rimanere nell’ombra e quindi sperimenta un senso di protezione della propria identità;

- irreperibilità: è vero che qualsiasi cosa pubblicata o scritta su internet lascia una traccia, ma è altrettanto vero che tale traccia può essere scoperta da esperti e non da una vittima di prepotenze;

- spavalderia: la protezione che il bullo sente di avere grazie all’anonimato e alla irreperibilità, rende le sue azioni prive di freni inibitori, senza riserve morali su ciò che dice e fa;

- ampliamento spazio-temporale: ogni azione ha sul web una risonanza tale che trascende le tradizionali barriere spazio-temporali, infatti una sola informazione divulgata a molte persone attraverso Internet o telefoni cellulari, può arrecare danno alla vittima indipendentemente dalla sua ripetizione, potendo non solo essere vista e trasmessa da molte persone in tempi diversi, ma essere inoltre amplificata nel tempo e nello spazio.

Caratteristiche del cyberbullismo che lo differenziano dal bullismo tradizionale

Facciamo il punto

Il bullo o la bulla agiscono prevalentemente nel tempo scuola e in ogni caso in presenza, dunque in un arco di tempo circoscritto.

Cyberbullo e cyberbulla invece?


Si possono aggiungere altre differenze a riguardo?


Per quali motivi agisce il cyberbullo?

Una pausa per riflettere:

- Il cyberbullo in genere compie azioni di prepotenza per ottenere popolarità all'interno di un gruppo, per divertimento o semplicemente per noia.

- Un accesso alla rete senza controllo da parte degli adulti: sia il bullo che la vittima navigano su Internet senza un controllo da parte dei genitori o di qualche adulto.
- Fruizione di contenuti digitali nei quali ci sono anche incitazioni esplicite alla violenza.
- Utilizzo di webcam e social network che possono favorire la diffusione di immagini o informazioni personali.
- Utilizzo molto frequente di videogiochi violenti che rafforzano nel cyberbullo l'idea che minacce o insulti sul Web siano solo virtuali e quindi un gioco.


AVVIARE UNA DISCUSSIONE:


SEI D'ACCORDO CON LE AFFERMAZIONI ELENCATE NELLA SLIDE?

CORRISPONDONO FORSE AD UN PUNTO DI VISTA CHE E' QUELLO DEGLI ADULTI, LONTANO DALLA REALTA' IN CUI SONO IMMERSI I GIOVANI?

POSSIAMO INDICARE ALTRE MOTIVAZIONI OPPURE L'ELENCO CI SEMBRA COMPLETO?

Le categorizzazioni del Cyberbullismo

Recentemente, le categorizzazioni del cyberbullismo sono state schematizzate in quattro principali tipologie di comportamento (Nocentini et. al., 2010).

1. scritto-verbale, comportamenti messi in atto tramite telefoni cellulare, messaggi scritti, e-mail, messaggi istantanei, chat, blog, social network;
2. visiva, inviare o diffondere video o foto compromettenti attraverso telefoni cellulari o Internet;
3. esclusione, escludere intenzionalmente qualcuno da un gruppo on-line;
4. impersonificazione, prendere o rivelare informazioni personali, usando un diverso nome ed account.

Il bullo come "sgrammaticato sociale".

Un video:

Watch

Cyberbullying: Labels, Behaviours and Definition in Three European Countries

a cura di

Annalaura Nocentini,

Juan Calmaestra,

Anja Schultze-Krumbholz, Herbert Scheithauer,

Rosario Ortega,

Ersilia Menesini (2010)

https://www.youtube.com/watch?v=6eX-Xg29X7c&feature=emb_logo

Nel corso delle analisi e delle ricerche sul bullismo online, la direttrice del ‘Center for safe and responsible internet use’ ha identificato le seguenti categorie nell’ambito delle quali si inseriscono i diversi comportamenti attraverso i quali vengono attuate minacce e molestie:


Flaming: messaggi offensivi e/o volgari inviati solitamente su forum e siti di discussione online.
Harassment (molestie): inviare in maniera ossessiva e ripetuta messaggi contenenti insulti.
Put-downs (denigrazione): inviare messaggi, tramite sms, mail e post, a più destinatari conl’intento di danneggiare la reputazione della vittima.
Masquerade (sostituzione di persona): rubare l’identità della vittima con l’obiettivo di pubblicare a suo nome contenuti volgari.
Exposure (rivelazioni): rendere pubbliche le informazioni private della vittima.
Trickery (inganno): conquistare la fiducia di una persona per carpire informazioni private e/o imbarazzanti con la finalità di renderle pubbliche.
Exclusion (esclusione): escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per ferirla. • Cyberstalking (cyber-persecuzione): molestare e denigrare ripetutamente per incutere paura e terrore in riferimento all’incolumità fisica.
Happy slapping: molestare fisicamente con lo scopo di riprendere l’aggressione e pubblicare il video sul web.

Per riflettere insieme

COME POTREMMO CLASSIFICARE IL "REVENGE PORN"?


QUALI CONSIDERAZIONI POTREMMO CONDIVIDERE SUL RECENTE CASO DI CRONACA DELLA MAESTRA VITTIMA DI REVENGE PORN CHE HA SUBITO IL LICENZIAMENTO?


https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/12/15/news/maestra_revenge_porn_licenziata_processo_preside_fatela_sbagliare-278482790/


Conseguenze psicologiche del cyberbullismo sulle vittime

Le conseguenze psicologiche e le ripercussioni del fenomeno, anche in questo contesto, sono simili a quelle del bullismo tradizionale; dunque può esserci un intenso livello soggettivo di sofferenza che va ad interessare l’area individuale e relazionale delle vittime con effetti anche gravi sull’autostima, sulle capacità socio affettive, sul senso di autoefficacia, sull’identità personale. Possono riscontrarsi anche difficoltà scolastiche, ansia, depressione e, nei casi più estremi, pulsioni suicide.

E sul bullo o la bulla stessi?

Watch

Conseguenze per il/la bullo/a:

basso rendimento scolastico, aumento dell’aggressività, incapacità di rispettare le regole, comportamenti devianti e criminali che possono svilupparsi nel tempo;



https://www.youtube.com/watch?v=8QqQ5TK-e8Q

Alcuni accorgimenti per difendersi dal Cyberbullo

  • non dare corda al persecutore: supplicarlo di smettere, rispondergli per le rime o mostrarsi arrabbiati a volte non fa che aumentare il suo interesse;
  • si può inviare un unico messaggio con scritto che i genitori sono stati informati e hanno sporto denuncia alla Polizia;
  • se i fatti sono prolungati e gravi contattare la Polizia Postale e delle Comunicazioni o i Carabinieri;
  • segnalare i messaggi del cyberbullo e bloccarne l'account;
  • segnalare il comportamento del cyberbullo all'amministratore del gruppo;
  • parlare con i genitori o con un adulto di riferimento - ovviamente anche con gli insegnanti! - precede tutte queste azioni, quindi aprirsi alla comunicazione.

Qualche consiglio da parte di chi non è un boomer:

Watch

https://www.youtube.com/watch?v=0uRa6ZI_cVc&t=10s


- Rispettare la NETIQUETTE per fronteggiare il cyberbullismo;

consigli utili anche per i genitori



- Cos'è la netiquette?
Definizione




- L'ABC della netiquette in un breve video

Watch

Watch

Watch

https://treccani.it/vocabolario/netiquette


https://www.youtube.com/watch?v=HvTeVvet02c&feature=emb_logo

https://www.youtube.com/watch?v=xCiGT3tvKCQ&feature=emb_logo

Covid e cyberbullismo

Guarda il video pubblicato da Repubblica.it

Watch

Avviare una discussione

https://www.repubblica.it/salute/2020/11/12/news/con_il_covid_aumentano_i_casi_di_cyberbullismo_e_le_dipendenze-274129905/


Sei d'accordo con quanto si dice nel video?


Hai informazioni da aggiungere o esperienze da condividere, nel rispetto della privacy delle persone eventualmente coinvolte?


Hai suggerimenti da dare a docenti e genitori?


Durante i mesi delle restrizioni dovute alla diffusione del virus sars-cov2, sono approdati alla luce della ribalta anche fatti di cronaca riguardanti le maxi - risse.

Sei al corrente della moda delle risse in piazza organizzate sui social (a Roma, Gallarate, Parma)? Qual è la tua opinione a riguardo? E' un fenomeno recente, oppure già datato, forse aggravatosi negli ultimi tempi?

Puoi effettuare una ricerca nel web e condividere poi le informazioni in classe, con docenti e compagni, anche sotto forma di saggio o articolo di giornale.


https://www.corriere.it/cronache/21_gennaio_09/parma-maxi-rissa-giovani-centro-coinvolte-almeno-cinquanta-persone-775ace9c-52a6-11eb-bd49-c1eb648dc155.shtml


LEGGE 71/2017
Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Promotrice della legge: la senatrice Elena Ferrara

APPROFONDISCI

Legge per contrastare il cyberbullismo approvata alla Camera il 17 maggio 2017

Nella seduta del 17 maggio 2017, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge n. 3139-B recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", già approvata con modifiche dal Senato il 31 gennaio 2017.

Clicca qui per il testo integrale della legge, pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Watch

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/3/17G00085/sg


Obiettivo della legge

Il provvedimento intende contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche

Nota bene!

La legge riguarda i minori, li tutela sia che si trovino nella posizione di vittime, sia che si trovino nella posizione di aver commesso l'illecito. La legge ha uno scopo preventivo, oltre che di tutela.

Non riguarda i maggiorenni, per le cui azioni si fa ricorso direttamente al codice penale!

Si confrontino, a tale proposito, alcuni degli articoli già menzionati:

  • percosse (articolo 581 del Codice Penale),
  • lesioni (art. 582),
  • danneggiamento alle cose (art. 635),
  • ingiuria (art. 594),
  • diffamazione (art. 595),
  • molestia o disturbo alle persone (art. 660),
  • minaccia (art. 612),
  • atti persecutori, o stalking (art. 612 bis),
  • sostituzione di persona (art. 494).


E' punibile il reato sia che avvenga in persona, sia che abbia luogo in rete: per esempio, lo stalking tramite email e messaggi su social network, la sostituzione di persona tramite creazione di profili a nome di altri, e così via – sono comprese quindi nel discorso le manifestazioni di cyber-bullismo.

Di seguito i passaggi salienti del provvedimento legislativo

Oscuramento del web: la vittima di cyberbullismo, che abbia compiuto almeno 14 anni - così come i genitori o esercenti la responsabilità sul minore - può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.

Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilita' genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo.

Informativa alle famiglie, sanzioni in ambito scolastico

Ammonimento da parte del questore: è stata estesa al cyberbullismo la procedura di ammonimento prevista in materia di stalking (art. 612-bis c.p.).

In caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia (art. 612 c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy) commessi mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore. A tal fine il questore convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale; gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore età.


- SALVARE IL MATERIALE con cui attestare le molestie ricevute, e custodirlo in modo sicuro.
- SEGNALARE l’episodio di bullismo da parte della vittima o di chi ne sia a conoscenza con comunicazione
-al Dirigente e/o al docente referente antibullismo
- ad un docente del proprio consiglio di classe
- allo psicologico, se presente nell'istituto
- anche tramite mail all'indirizzo di posta istituzionale

- LA SCUOLA CONVOCHERA' NELLE SEDI OPPORTUNE i genitori/tutori dello studente artefice dell’atto di bullismo e quelli della vittima per un incontro ed una prima riflessione condivisa;
- seguirà l'individuazione e la condivisione di un percorso educativo da proporre allo studente con l’appoggio e la collaborazione della famiglia;
- monitoraggio del comportamento di tutti gli studenti coinvolti (vittima e bullo) con possibilità di attivare interventi educativi di rinforzo.

RICAPITOLANDO:
il protocollo da seguire a scuola.

Per completezza ricordiamo che in caso di episodi di bullismo e cyberbullismo, la vittima, anche minorenne, può rivolgersi direttamente alle forze dell'ordine, da sempre schierate in prima linea anche contro illeciti di questo tipo.

Watch

https://www.youtube.com/watch?v=kXhZ1DZBW6g&feature=emb_logo

Al seguente indirizzo, http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6732688 come accennavamo sopra, è possibile trovare il modulo di cui all’art. 2, co. 2, della legge 71/2017, ossia la segnalazione da inoltrare all’Autorità garante della Privacy nel caso in cui il titolare del trattamento dati non abbia rimosso o bloccato i contenuti vessatori sulla rete, a seguito della richiesta della vittima di cyberbullismo.

Il modulo va inviato all’indirizzo di posta elettronica: cyberbullismo@gpdp.it; esso contiene lo schema con cui il reclamante, dopo aver fornito le sue generalità, deve elencare i comportamenti integranti l’azione vessatoria nei suoi confronti (molestie, ingiurie, ricatti e altro), il sito o il social o l’indirizzo email ove questo è avvenuto, allegare tutto quanto comprovi i fatti (video, foto, screenshot) e descrivere brevemente le azioni vessatorie; infine, richiedere all’Autorità Garante della Privacy la rimozione o il blocco dei contenuti lesivi, dopo aver esplicitato che il titolare del trattamento dati, dietro richiesta, non ha provveduto a quanto prescritto in proposito. Uno strumento in più, uno strumento utile, per una problematica delicata ed importante.

Link al sito con documentazione completa

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6732688


Cliccare sui pulsanti presenti sullo schermo di questo pc per la consultazione di siti web che supportano le politiche di contrasto al cyberbullismo

Watch

Generazioni connesse e CNAC (Centro nazionale anti cyberbullismo)

Watch

Polizia postale, Telefono Azzurro, Polizia di Stato e Carabinieri

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/


https://anticyberbullismo.it/





https://www.poliziadistato.it/articolo/236

https://azzurro.it/

https://www.commissariatodips.it/

http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/questioni-di-vita/il-bullismo/il-bullismo


Il "safer intenet day" (SID)

LINEE DI ORIENTAMENTO per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo

Watch

MATERIALI DI APPROFONDIMENTO

Watch

M.I. piano azioni contro bullismo e cyberbullismo

Watch

CLICCA QUI PER SCARICARE IL DOCUMENTO IN FORMATO PDF


https://www.generazioniconnesse.it/site/it/sid-2020/


https://www.istruzione.it/allegati/2016/Piano_azioni_definitivo.pdf


Storie di cronaca

Il caso di Carolina Picchio

Mai più un banco vuoto

Watch

Watch

https://www.youtube.com/watch?v=S0t39JoghVM

https://www.youtube.com/watch?v=RX2waGQITOs

"Jeremy", dei Pearl Jam.
Ispirata ad un fatto di cronaca.

Fonte: www.reddit.com

Per concludere...

Listen

https://www.youtube.com/watch?v=MS91knuzoOA


ORA TOCCA A VOI

Con la guida del docente, scegliete un'attività da svolgere per consolidare le conoscenze apprese e trasformarle in competenze. Di seguito ve ne sono elencate alcune a titolo di esempio:

Sulla base del testo della Legge 71/17 , dei documenti e delle indicazioni condivisi in questo percorso...

Read more

Per le informazioni contenute in questa presentazione è stato consultato e in parte ripreso e rielaborato il lavoro della dott.ssa Giuseppina Bruna, collaboratrice dell'Ente di formazione Eurosofia (Soggetto Qualificato dal MIUR per la formazione del personale della Scuola ai sensi della direttiva n. 170/2016 ).

Il materiale è stato messo a disposizione dei docenti che hanno seguito il corso di formazione organizzato dal suddetto Ente, dal titolo "Cyberbullismo e social network: Didattica e Metodologie per la difesa dei pericoli in rete", nell'estate del 2017.

Note finali

Per le restanti sezioni, questo lavoro è corredato da link che direttamente rimandano ai siti web utili alla trattazione dell'argomento.

Alcuni esempi di attività da svolgere:

Reperire informazioni su fatti di cronaca relativi al cyberbullismo e ipotizzare un piano di interventi per fronteggiare il problema. Si possono tenere presenti anche avvenimenti di cui si ha una personale conoscenza; in ogni caso si faccia rigorosamente attenzione al rispetto della privacy delle persone interessate.

Costruire un prodotto digitale (power point, video, infografica, altro...) alternativo a questo che è stato illustrato in classe, per sensibilizzare i coetanei, oppure i genitori, in merito ai temi trattati.

Sviluppare in forma di testo espositivo-argomentativo delle riflessioni personali in merito agli argomenti trattati in questo percorso.

Attenzione: qualsiasi attività si scelga, deve essere condotta sulla base delle conoscenze acquisite, in termini di normativa, indicazioni, protocolli.

Scrivere un articolo di giornale in cui si riporta la notizia di un caso di cyberbullismo, descrivendo i fatti accaduti e le soluzioni adottate, e immaginandone la pubblicazione sulla "Gazzetta del Landi"