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Tree Wishes

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LA LEGGENDA DEL PANETTONE La leggenda più famosa narra che il panettone sarebbe nato alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano nel lontano XV secolo. Era la Vigilia di Natale quando, in occasione del banchetto, il cuoco ufficiale della famiglia Sforza bruciò inavvertitamente un dolce. Per recuperare la situazione Toni, lo sguattero che lavorava in cucina, decise di utilizzare un panetto di lievito che aveva tenuto da parte per Natale. Lo lavorò aggiungendo farina, uova, uvetta, canditi e zucchero, ottenendo un impasto particolarmente lievitato e soffice. Il dolce venne apprezzato così tanto che la famiglia Sforza decise di chiamarlo “pan di Toni”, da cui deriverà nei secoli a venire il termine “panettone”.

L’Albania, dopo la caduta del regime comunista che aveva cancellato le ricorrenze religiose, ha riscoperto la possibilità di festeggiare il periodo natalizio e l’inizio del nuovo anno. Dagli anni Novanta il Natale ha acquisito l’importanza che aveva un tempo e anche il Capodanno è una festa molto sentita perché unisce tutti, sia credenti che atei. La festività rappresenta un momento per ritrovarsi con i propri cari assaporando un cenone dove spiccano i piatti della tradizione locale come il tacchino e i dolci tipici. I più giovani salutano il nuovo anno festeggiando nei locali e per le strade della città fino all’alba. In particolare, a Tirana sono presenti diversi locali in cui si festeggia l’arrivo del nuovo anno e vengono organizzati anche dei bellissimi spettacoli pirotecnici. E' consuetudine aspettare la mezzanotte nelle piazze cittadine. Nella capitale, in piazza Skanderbeg viene allestito un grande albero di Natale, un luna park e un mercatino con stand di artigianato e di gastronomia.

LA STORIA DELL'ABETE Nei culti celtici, come in altre tradizioni, l'abete viene sempre associato al solstizio d'inverno e nello specifico viene consacrato al giorno della nascita del Fanciullo divino. Dal Medioevo l'abete diventa il classico albero di Natale; i contadini erano soliti tagliarne uno nel bosco per portarlo a casa dove veniva addobbato con ghirlande, dolciumi e candele. Questa usanza fu introdotta nei paesi latini piuttosto in ritardo, precisamente alla corte di Francia nel 1840. Fu semplice adattare la tradizione nordica a quella cristiana, dove l'abete divenne simbolo della luce divina di Gesù sceso sulla Terra. LA LEGGENDA DELL’ALBERO DI NATALE C’era una volta, nell’antica Germania, un boscaiolo. La vigilia di Natale aveva lavorato tutto il giorno e, quando finalmente si accinse a tornare a casa era già buio. Il tempo era gelido ma sereno e l’uomo fu colpito dal meraviglioso spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un albero carico di neve e di ghiaccio. Per spiegare alla moglie lo splendore che aveva visto, il boscaiolo tagliò un piccolo abete, lo portò a casa e lo adornò di candeline accese e di allegri festoni. Le candeline assomigliavano alle stelle che aveva visto brillare e i festoni alla neve e ai ghiaccioli che pendevano dai rami. L’albero piacque a tutti gli abitanti del villaggio e presto si diffuse l’usanza dell’abete adornato in ogni casa. Poi la voce si sparse sempre più e pian piano l’albero di Natale conquistò il mondo.

CRUCINATALE

Dolci natalizi

Jingle bells rock

Nel 1223 San Francesco d'Assisi, di ritorno dalla Terra Santa, volle mettere in scena la natività presso il paese di Greccio che tanto gli ricordava Betlemme. Da quel momento l'usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano. "Presepe" deriva dal latino "praesaepe" che significa mangiatoia, il luogo dove fu deposto il Bambin Gesù.

Babbo Natale va a casa di ogni bambino Entrando dal camino Ai bambini cattivi porta il carbone e ai buoni il panettone Bambini e bambine chiedono macchinine e bamboline Io a Natale sai che vorrei? La pace in tutto il mondo Tenersi per mano per fare un girotondo. E con questa poesia vi auguro un Natale pieno di amore ed armonia ILARIA

Villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi

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Il Natale ortodosso è festeggiato il 6 e 7 gennaio perché segue il calendario giuliano. Secondo la tradizione, viene preceduto da un lungo periodo di digiuno e preghiera che dura addirittura quaranta giorni. A Natale gli ortodossi usano offrire candele e germogli di grano. Il digiuno si conclude generalmente in chiesa con la solenne Messa di Mezzanotte. L’icona che rappresenta la festività: una candela accesa che simboleggia la Stella Cometa.

BUON NATALE 1^/2^ G