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Prof.ssa Sara Aschelter

START

da mario a cesare

L'inizio della crisi

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06. CONTATTI

05. POMPEO

04. VIDEO

03. MARIO E SILLA

02. i gracchi

01. crisi

Index

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  • Scompaiono piccoli proprietari terrieri e si afferma il latifondo, lavorato dagli schiavi. Si diffonde la disoccupazione;
  • Dal 218 a.C. i senatori non potevano praticare attività economiche, ma solo agricole. Per questo si afferma una nuova classe sociale: gli equites, ricchi cavalieri, che però erano ancora esclusi dalla vita politica;
  • Roma è ora divisa tra Optimates e Populares: i primi rappresentano la nobilitas e hanno come punto di riferimento il Senato; i Populares, pricipalmente cavalieri e plebei, proponevano riforme politiche e sociali, combattendo lo strapotere del Senato;
  • Si diffondono sempre più le clientele: i più deboli cercavano protezione presso un nobile.

La crisi sociale e politica

CAIO, fratello minore, sale in carica come tribuno dieci anno dopo, con l'intento di proseguire l'opera di Tiberio. In più, propone di allargare la cittadinanza agli Italici. Nessuno, neanche la plebe, è d'accordo, temono che i loro privilegi di cittadini di Roma saranno messi in discussione. Tentò di organizzare una rivolta armata, ma venne perseguitato e si suicidò per mano di uno schiavo.

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Nel tentativo di ricostruire la piccola proprietà terriera, i fratelli Tiberio e Caio Gracco, tribuni della plebe rispettivamente nel 133 a.C. e nel 123 a.C., promulgano delle riforme agrarie. TIBERIO aveva previsto la ridistribuzione delle terre ai contadini, fissando un limite per il possesso di ager publicus (terreno dello Stato). Al Senato non piace questa risoluzione, ma approva controvoglia. Quando però Tiberio si ricandida come tribuno è accusato di voler instaurare una dittatura ed è assassinato insieme a 300 sostenitori;

I Gracchi

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Da questi sanguinosi eventi Roma stabilirà che il tribuno della plebe è inviolabile e ha diritto di veto: nessuno può toccare il tribuno, che può bloccare provvedimenti. Per questo, gli imperatori di Roma si attribuiscono anche la tribunicia potestas a partire da Augusto.

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La fazione degli optimates appoggia invece Lucio Cornelio Silla, appartenente all'aristocrazia decaduta. Quando nell'88 a.C. scoppia la guerra con Mitridate re del Ponto, il Senato invierà Silla, mentre i tribuni della plebe indicano Mario. Silla parte e Mario resta a Roma. CLICCA SU +INFO

Nel 107 a.C. i populares riescono a far eleggere un homo novus (=non aveva mai ricoperto cariche): Caio Mario. Questi riforma subito l'esercito, rendendo quella del soldato una professione remunerata con uno stipendio: il soldo. Da questo momento è Roma a fornire a tutti gli armamenti e possono arruolarsi anche i nullatenenti e gli Italici. Molti disoccupati, espropriati dai latifondi, ottengono così un lavoro.Il rapporto tra generale ed esercito diventa sempre più stretto e sarà determinante per le sorti della Res Publica.Nonostante fosse vietato dalla legge, Mario ricoprì per ben sette volte il consolato, venne portato in trionfo due volte e nominato salvatore della patria.

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Mario e Silla

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Se vuoi approfondire il periodo di transizione tra Mario e Silla e la guerra civile, consulta questo video della casa editrice La Scuola.

La crisi della Repubblica

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Il potere passò dunque al Senato che non seppe mantenerlo, favorendo piuttosto l'emergere di due figure, che rimaranno centrali nella storia di Roma: - GNEO POMPEO MAGNO, giovane generale, homo novus, famiglia di recente nobiltà;- MARCO LICINIO CRASSO, amico di Silla, optimates, uomo molto ricco.L'ascesa di Pompeo fu favorita da vittorie militari in Spagna e contro i pirati; quella di Crasso dalla repressione delle rivolte servili nel 71 a.C.. Sebbene rivali, si accordarono per rivestire il consolato già nel 70 a.C., senza aver mai ricoperto il cursus honorum.

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GNEO POMPEO MAGNO

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Buono studio!