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Il Sentiero

scuola primaria san giorgio

I sentieri delle nostre storie Ognuno di noi sta percorrendo il suo sentiero, più o meno accidentato, più o meno tortuoso, più o meno impegnativo. Fin dalla nostra nascita siamo chiamati a intraprendere un cammino, il cui fine ultimo è quello di imparare a stare nel mondo, a convivere con gli altri, da cui possiamo imparare ogni giorno qualcosa di sorprendente. Ma chi sono gli altri da cui possiamo imparare? Non è detto che siano solo adulti, genitori o, nel nostro caso, insegnanti. Gli altri da cui possiamo apprendere a stare al mondo o riscoprire come stare nel mondo possono essere anche i bambini, che hanno la sorprendente capacità di osservare ciò che li circonda con sguardo meravigliato e scrutatore, i bambini che ci accolgono ogni giorno con un sorriso, i bambini a cui basta poco per essere felici. Compito della storia intesa come disciplina è quello di far comprendere che esistono molti altri percorsi oltre ai nostri, e che, soprattutto, da questi percorsi si può imparare molto. In classe seconda l’approccio a questa materia parte dalla riflessione sul tempo che passa, che ritorna simile ma non uguale. Il tempo assomiglia anch’esso a un sentiero: - il tempo che non ritorna è un sentiero lineare, che procede dritto, come la linea dei numeri; - il tempo ciclico è un sentiero tortuoso, che richiama le spire di un serpente. Il tempo è un sentiero già battuto da chi ci ha preceduto e che i nostri alunni avranno la fortuna di scoprire man mano che procederanno nel loro agire, nel loro percorso, nel loro viaggio. Un’avventura alla scoperta dell’ignoto per comprendere meglio noi stessi attraverso la conoscenza di storie vere, racconti, miti, favole e fiabe. Impareremo da Cappuccetto che attraversando il sentiero nel bosco si possono fare strani incontri. La bambina dal cappuccio rosso è la metafora del nostro cammino. Solo se incontro l’altro, sia esso buono o cattivo, imparo a riconoscere nell’altro il bene e il male, a direzionare il mio agire. Gli altri siamo noi, ci somigliano molto più di quanto pensiamo. Ed è nell’altro, attraverso l’altro che si impara a capire meglio se stessi. L’altro che quel sentiero ha percorso è quell’altro che mi guiderà nel mio percorso. Un richiamo alla cittadinanza, al sentirsi tutti cittadini del mondo, parte di un tutto che non può fare a meno delle sue infinite parti. L’adulto/insegnante guida l’alunno lungo il sentiero, gli insegna a procedere con lentezza, lo aiuta e lo sorregge quando cade, gli insegna a rialzarsi e a ripartire più spedito e meno esitante. L’adulto sta all’alunno come Virgilio e Beatrice stanno a Dante, il cui cammino meraviglioso e incredibilmente attuale orienta i nostri passi. “Mentre Dante si sforzava di capire la visione e l’immagine fissava, ecco la rivelazione: Come un sogno non ricordi ma ti svegli assai contento, anche quei sublimi accordi son per lui un gran portento. La sua ansia di sapere, la ragione e il sentimento si placaron nel vedere l’universo in un momento. Nel fluire delle cose che l’amore rende belle son finite queste chiose che profumano di stelle”. Camminare adagio, fare fatica, ansimare. Fermarsi a riposare, e mentre si sta fermi imparare ad osservare. Ripartire e poi capire che dagli sbagli si può soltanto imparare. Mio babbo, montanaro, da piccola mi conduceva nel sentiero, quello vero. Ora, che quella grande sono io, conservo il ricordo di quel tempo bambino che mi guiderà saldamente nel mio cammino. Gli insegnanti, guide dei loro alunni, hanno un ruolo fondamentale nel dirigere i percorsi. Il loro operato, accompagnato dalla riflessione sull’azione, sarà per i bambini un faro. Li guiderà ora e in futuro perché ciò che essi diventeranno sarà il frutto degli incontri fatti e che faranno.

Giocando si cresce! Crescendo si diventa adulti e si comincia a giocare il gioco della vita sempre più seriamente. Lo scopo dell’educazione, specialmente nella scuola primaria è, a mio avviso, quello di utilizzare la naturale gioia di muoversi e di divertirsi del bambino per formare le competenze di vita del cittadino. Attraverso il divertimento avviene l’apprendimento, questo scopo può essere raggiunto con il gioco. Il gioco è la normale espressione infantile e per il bambino è un utile rappresentazione della realtà. Quando presentiamo al bambino sfide, intellettuali o fisiche, conducendolo in questo percorso attraverso la nostra mediazione, gli forniamo un ambiente protetto dove testare le proprie capacità e superare situazioni che può facilmente ritrovare nella vita quotidiana. Il gioco rappresenta anche una perfetta occasione per incentivare l’inclusione e riconoscere la ricchezza della diversità. Oggigiorno le nostre scuole accolgono innumerevoli bambini di altre culture o diverse abilità, anche in questo caso possiamo utilizzare la grande forza di coesione del gioco per favorire l’inclusione, l’accoglienza e l’aggregazione. Il gioco, come attività piacevole, stimola l’attenzione e l’apprendimento, facilitando pensieri e comportamenti più adattivi, maggiori abilità sociali ed emozionali. Nel caso dell’attività motoria, il bambino, grazie al movimento intenzionale e creativo si appropria dell’autonomia fisica, cognitiva, relazionale e organizzativa, si cimenta con le regole ed impara a rispettarle. Il gioco di movimento consente al bambino la libertà di esprimere se stesso. Egli si mette alla prova, si confronta con gli altri e sperimenta la realtà. In ambito matematico, grazie al supporto dell’insegnante che proporrà attività ludiche mirate, come i giochi da tavolo, le costruzioni, i giochi di ruolo,verranno favorite la riflessione e la rappresentazione matematica di idee e concetti che emergono dalla stessa attività. Potremo così classificare, numerare, ordinare, scoprire le forme, la geometria, ordinare le sequenze ed affinare il pensiero logico. Attraverso giochi ed esperimenti scientifici scopriremo le proprietà della materia che ci circonda, esploreremo alcuni fenomeni naturali e saremo in grado di formulare ipotesi grazie all’investigazione e la scoperta. Si inizierà così a comprendere il valore dell’ambiente sociale e naturale. Con l’ausilio dei giochi interattivi, le mappe e i plastici aiuteremo il bambino a sviluppare il propria identità e il senso di radicamento. La conoscenza profonda del proprio territorio è fondamentale nel panorama odierno, sempre più multietnico e complesso. In un’ottica interdisciplinare questa “metodologia” può essere fonte di un proficuo scambio ed arricchimento. I valori del gioco rappresentano per i bambini l’opportunità di esercitare quelle “competenze di vita” che sono una componente essenziale dell’educazione, abilità che soddisfano il bisogno di ciascuno di essere autonomo e competente, ma anche il bisogno di relazionarsi con gli altri e di giocare al gioco della vita con lealtà, rispetto ed empatia, senza dimenticare anche l’allegria, la condivisione e l’amicizia. I SENTIERI DEL GIOCO Le emozioni costituiscono la parte energetica delle nostre azioni e ciò che determina l’architettura della nostra mente. Felicità, tristezza, paura, rabbia….attivano e dirigono tutti i processi dello sviluppo del bambino e di conseguenza anche i processi della conoscenza. Se mancasse l’emozione, sia positiva che negativa, nessun processo cognitivo verrebbe attivato e nessuna azione di crescita e sviluppo diverrebbe equilibrata. E’ pertanto fondamentale tenere presente che le abilità cognitive e quelle emozionali agiscono sempre insieme e che la combinazione armoniosa di queste due grandi sfere determina il reale benessere dei nostri bambini. Per uno sviluppo sereno, l’obiettivo di base quindi, è stimolare in modo profondo e completo sia l’intelligenza che l’interiorità. Conoscenza ed emozioni non sono infatti da intendersi separate l’una dall’altra ma, al contrario, si mescolano, interagiscono e si rafforzano a vicenda. Quello che desideriamo fare con il nostro percorso è dare un nome alle emozioni, accoglierle, contenerle e cercare di aiutare i bambini ad interpretarle e a capire ciò che accade nel loro mondo interiore, mettendo ordine agli eventi che scatenano un’emozione o l’altra. Le emozioni non vanno nè negate nè giudicate ma gestite nella loro intensità e nei loro effetti, per accompagnare i bambini nel trovare il giusto equilibrio e a rafforzare la crescita psicologica e quella legata ad abilità e competenze. In questo tempo di emergenza covid, inoltre, nel quale lo stare a scuola ha inevitabilmente subito delle trasformazioni nella quotidianità della gestione della classe, riteniamo interessante toccare con le emozioni e con la sensibilità tutto ciò che non può essere toccato diversamente. IL SENTIERO DELLA MUSICA Da sempre la musica fa parte della nostra vita, e agisce come uno specchio di ciò che siamo, di ciò che viviamo nell'istante presente. La musica è un linguaggio che possediamo senza averlo mai studiato; è una lingua alla portata di tutti, che ci serve per esprimerci e per comunicare. La musica è un’arte capace di suscitare emozioni. Che sia gioia, commozione, serenità, tristezza, rabbia, malinconia, nessuna emozione è assente lungo il sentiero della musica e non vi è nessuno che non abbia provato uno speciale sentimento all’ascolto di un brano. Le emozioni fanno nascere immagini e provocano il movimento. Gli effetti emotivi della musica sono prodotti attraverso elementi diversi come il ritmo, la melodia, l'armonia, il timbro, il tempo, l'intensità e ciascun elemento tocca il bambino in modo diverso. Si tratta di un linguaggio che egli può cogliere senza avere alcuna conoscenza preventiva, in quanto è lui stesso ad assegnargli un significato. La musica e il Camaleonte Leo saranno i protagonisti del nostro sentiero che ci porterà alla scoperta delle emozioni. Partendo dunque dall'associazione colore-emozione-musica, esploriamo nuovi mondi cognitivi ed emozionali, per scoprire ciascuno la propria identità. IL SENTIERO DELL’INGLESE L’apprendimento di una lingua straniera, in una dimensione ludica, è un modo attraverso cui il bambino, divertendosi, ha la possibilità di arricchire il proprio bagaglio cognitivo, di conoscere e accettare contesti culturali differenti dal proprio ed accrescere la sua motivazione ad imparare. Tutte le attività, quindi , si svilupperanno attraverso il gioco utilizzando illustrazioni, flash - cards, filastrocche, canzoncine, roleplay, giochi di domanda e risposta, schede operative, LIM.

INSIEME SUL SENTIERO DELLE REGOLE “Non fate le cose perchè sono assolutamente necessarie, ma liberamente e per amore. Tutte le regole diventano una specie di gioco” (Thomas Merton). In un anno così particolare, con sempre nuove restrizioni e regolamenti, la scuola continua ad offrire un percorso educativo – formativo in cui l’interiorizzazione del rispetto del concetto di regola può diventare tutela dei nostri diritti. Per sua natura la scuola già si presenta al bambino come primo luogo di scoperta del sé e dell’altro dove al tempo stesso avviene l’acquisizione delle regole, della convivenza e dei valori che le generano. La motivazione resta il motore principale di tale processo. Infatti se le regole impartite in modo autoritario vengono rispettate per timore di una punizione, quelle motivate ed interiorizzate verranno rispettate per amore della vera libertà: quella che ci consente di vivere poi insieme, in armonia, con fiducia e lealtà. OBIETTIVI PER LA CLASSE: - Potenziare le relazioni tra bambini. - Aiutarli a prendere coscienza dell’esistenza di regole. - Sviluppare la capacità di ascolto. - Attraverso la discussione con domande stimolo, far capire come nascono le regole e come ci tutelano. Sul sentiero delle parole Attraverso la lettura dei libri “L’isola degli smemorati” di Bianca Pitzorno e “L’isola delle regole” di Anna Sarfatti, si accompagneranno i bambini al piacere dell’ascolto di letture ad alta voce, alla scoperta di diritti fondamentali come il “Diritto ad avere un nome” a cui verrà affiancato l’approfondimento dello studio del nome e delle sue caratteristiche. Si giocherà con la lingua inventando esercizi di grammatica ed ortografia. Si reciteranno “diritti , doveri” e “regole” in rima per una più consapevole conoscenza del linguaggio poetico e delle filastrocche. Sul sentiero dei numeri Il procedere un pò rallentato ( a cui stiamo assistendo) ma continuo di tutti i momenti vissuti a scuola seguendo un percorso tracciato a terra, sembra la metafora di un contare incessante e progressivo con regole stabilite e chiare. Le stesse regole che poi usiamo per misurare, calcolare, risolvere situazioni problematiche attraverso laboratori di costruzione per favorire negli alunni lo sviluppo del pensiero critico e delle capacità di cooperare e confrontarsi costruttivamente con gli altri. Sul sentiero della lingua Inglese Regole amiche per parlare, cantare, recitare, manipolare, leggere istruzioni in lingua inglese...ecco il nostro sentiero tra parole, musiche e suoni stranieri. Tutte le attività saranno focalizzate sugli obiettivi preposti con lo scopo di far socializzare i bambini, renderli autonomi, insegnare loro a conoscere il proprio corpo e stimolarli all’apprendimento di una nuova lingua, sia attraverso il gioco libero che le attività guidate dall’insegnante, come ad esempio le canzoni, giochi di movimento, giochi del far finta, giochi di domanda e risposta, i role-plays. Si utilizzeranno inoltre illustrazioni, flash - cards, filastrocche, schede operative, LIM. METODOLOGIE UTILIZZATE: - Conversazioni guidate - Circle time - Storytelling - Lezione frontale Valutazione La valutazione sarà in itinere con osservazione diretta dell’insegnante. IL SENTIERO DELL’ARTE: FORME E COLORI Cerchi, triangoli, rettangoli, punti, linee spezzate, linee curve, tutto ciò che esiste nel mondo della geometria se associato a un pizzico di fantasia e creatività può dar vita a una straordinaria opera d’arte. Con l’utilizzo delle forme geometriche infatti, possiamo esprimere attraverso il disegno, le nostre emozioni, possiamo staccarci dalla realtà oggettiva dando spazio alla nostra interiorità. Come sappiamo, arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito dell’evoluzione del bambino. Essa contribuisce a migliorarne le capacità espressive, a rafforzare la consapevolezza di sé, a liberare le potenzialità creative insite in esso; si può definire determinante al fine di un’evoluzione interiore dell’individuo. L’arte diventa un momento in cui sensibilità, fantasia, riflessione e invenzione sviluppano la personalità e le conoscenze. Il fine ultimo dell’attività creativa del bambino infatti, non è il manufatto che egli realizza, quanto piuttosto la capacità di osservazione, le abilità mnemoniche e l’immaginazione, che l’arte contribuisce a sviluppare e che conferiscono all’individuo buone capacità critiche e di risoluzione dei problemi. Nei percorsi scolastici l’arte restituisce centralità al fare con le mani, al pensare a quello che si fa, e ad arricchirlo con le proprie emozioni. Il bambino impara ad esprimersi, a raccontarsi, a imparare. L’arte permette percorsi di scoperta e di apertura al nuovo, il tutto utile e incoraggiante a lasciarsi andare nel manifestare i propri desideri, le proprie emozioni, le proprie conoscenze e nel farsi guidare a sperimentare con coraggio le situazioni non conosciute. Durante la crescita dell’individuo, essa continua ad influenzare le abilità, la creatività e l’autostima, favorendo inoltre l’interazione con il mondo esterno e fornendo tutta una serie di abilità che agevolano l’espressione di sé e la comunicazione. Non ci resta allora, che percorrere il sentiero delle forme e dei colori per incontrare alcuni artisti che ci accompagneranno lungo il cammino, facendoci scoprire un mondo nel quale possiamo esprimere le nostre emozioni, sensazioni e stati d’animo.

https://docs.google.com/presentation/d/129D-tQCxI1ivCbcfDsilEt8XDSrlqIgEpiVeE_zSmLQ/edit?usp=sharing

Verso il Sentiero - Creativo - Emozionale - Didattico “La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte” – Albert Eistein L’insegnante nel ruolo di regista promuove un cammino creativo - emozionale didattico per crescere insieme. “Questo è il nostro compito nei confronti del bambino: gettare un raggio di luce e proseguire il nostro cammino” - Maria Montessori Metodo:

  • Recuperare e promuovere competenze
  • Attivare capacità di problem solving
  • Rendere attiva l’esperienza dell’alunno
  • Promuovere compiti di realtà o autentici
  • Incoraggiare la riflessione
  • Stimolare l’autovalutazione
  • Accogliere l’errore per trasformare un ostacolo in un momento di crescita
“Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa” – Gianni Rodari “Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s’inventa”
  • proverbio di Gianni Rodari
Fasi di elaborazione:
  • coinvolgimento attivo mediante tutte le aree di competenza disciplinare: Italiano … Arte… Matematica… Inglese…
  • collaboratività, negoziazione di significati e scambi di idee
  • responsabilizzazione e sviluppo di autonomia
“Io posso fare cose che tu non puoi, tu puoi fare cose che io non posso. Insieme possiamo fare grandi cose”
  • Madre Teresa Di Calcutta
Classe 4B

WWW il sentiero.it Un cammino dei saperi tra reale e digitale In continuità con l’esperienza della didattica a distanza, la classe 5A, nel nuovo anno scolastico, prosegue il proprio cammino disciplinare in presenza con il supporto di nuove tecnologie e risorse multimediali in parte già conosciute nei mesi di chiusura delle scuole. La non certezza di un percorso di apprendimento interamente da sviluppare tra i banchi a causa di un’emergenza sanitaria per nulla risolta, piuttosto sempre più critica, spinge ad imboccare il sentiero del digitale. Procedendo in fila, uno dietro l’altro e gradualmente, nel rispetto dei tempi e delle modalità di ciascuno di accostarsi ai saperi, tale sentiero offrirà l'opportunità di una crescita sia sul piano dell’autonomia operativa e di studio individuale e collettivo, sia dell’acquisizione di competenze trasversali, quali quelle informatiche e la competenza dell’imparare ad imparare. Obiettivi:

  • sperimentare nuove modalità di rappresentare ed esprimere conoscenze e linguaggi;
  • attivare processi di riflessione metacognitiva
  • classificare, analizzare, rielaborare informazioni acquisite o in via di acquisizione
  • potenziare le proprie capacità comunicative.
  • esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico di ogni disciplina
  • elaborare produzioni personali ricercando soluzioni anche figurative originali attraverso il ricorso a strumenti digitali
  • formulare ipotesi, risolvere problemi, operare confronti condivisi.
Risorse e strumenti di lavoro per una didattica inclusiva
  • Il sentiero digitale prende avvio dalle app di GSuite for Education didi di Google, in particolare CLASSROOM, quale spazio di “dialogo didattico” in affiancamento a quello fisico dell’aula,nel quale offrire file audio e video, immagini, testi, mappe, tabelle di sintesi, quiz...materiali rispondenti alla diversità dei canali sensoriali utilizzati dai bambini per l’accesso alle informazioni,DOCUMENTI e MODULI per la strutturazione di compiti vari, YOU TUBE, quale videoteca per approfondire i contenuti, PRESENTAZIONI per la rielaborazione personale, schematica e creativa, di argomenti e concetti nuovi.
  • Tappe del sentiero saranno piattaforme quali LEARNING APP, WORDWALL, LIVEWORKSHEET, QUIZZIZ, KAHOOT...,scrigni di attività già strutturate, coinvolgenti e interattive, ma anche strumenti per la creazione di attività di rinforzo conformate alla classe e di stampo ludico che facciano leva sulla motivazione e rendano più interessante l’apprendimento.

FACCIAMO DI UNA METAFORA UN MODO DI VIVERE LA SCUOLA IL SENTIERO ___ Nel mezzo del sentier di Nostra Vita… Ci trovammo ad affrontar questo bizzarro anno scolastico…. INTRODUZIONE Il sentiero è una via stretta, generalmente di larghezza non superiore a 2,50 metri, a fondo naturale e tracciato dal frequente passaggio di uomini e animali, tra terreni, boschi o rocce, in pianura, in collina o in montagna. (Wikipedia) Struttura del progettoLa scuola primaria di San Giorgio vede otto diverse classi completare un ciclo, il ciclo più importante di scolarizzazione dell’alunno. Ogni classe ha lavorato al proprio “Sentiero”, alla sua idea di didattica che è stata ricondotta ad una grande metafora. L’idea del sentiero: una metafora per e della nostra scuolaIl sentiero è la metafora dell’attraversare lento e consapevole, di un cammino fatto di piccoli passi ponderati, su un fondo irregolare. E’un percorso che non permette di vedere oltre per poter continuare senza timore, bisogna avere fiducia nella direzione.

  1. Segno di un procedere ordinato
Nel sentiero si cammina in fila, uno dietro l’altro, si procede attentamente, rispettando il proprio “posto”. Tu davanti a me, Io dietro a te… Permane l’idea di muoversi da soli ma non completamente: è un seguire quel percorso tracciato da chi sta davanti ed il percorso di ciascuno diventa la traccia per chi viene dopo. Il bambino impara dai suoi pari e dagli altri. Nell’idea del nostro Sentiero davanti ci sono le classi del secondo ciclo e completano la fila i nuovi arrivati delle due classi prime.
  1. Parola d’ordine: AFFIDARSI
Colui che si muove lungo il sentiero deve avere fiducia nella direzione ma contemporaneamente deve avere fiducia in colui che si trova davanti. Diventa al tempo stesso persona di fiducia allo sguardo di colui che viene dopo. Educazione al Silenzio e al SentireIl sentiero educa, per sua natura, al silenzio e al sentire. Lungo il sentiero si ascoltano i propri silenzi che portano ad ascoltare i propri pensieri, anche i più profondi che vengono evocati dall’atmosfera incantata venutasi a creare grazie ai suoni della natura e al dialogo con la stessa. La caduta: ricordi di imperfezioneSul sentiero è facile cadere, il fondo è irregolare. Il cadere, inciampare, diventa metafora dei nostri errori, ci ricorda che nessuno è perfetto ma allo stesso tempo ci fa comprendere che possiamo rialzarci e fare tesoro dei nostri errori. “Una persona che non vede i propri errori, non cambierà mai” (dal web) “Non ci sono errori, ma opportunità per conoscere le cose” (Ugo Foscolo) Alla ricerca della Felicità: MERAVIGLIAMOCI PER MIGLIORARCICamminando sul sentiero si può osservare e constatare la semplicità delle cose che ci circondano, si posa lo sguardo su ciò che ci sta attorno. Si riflette su quanto un colore, una forma, un fruscio, ci meravigli. Un recente studio dell’università di psicologia di Baltimora ha dimostrato come alla base della creatività ci sia la Meraviglia Emotiva che stimola il pensiero divergente, cioè la capacità di trovare strade e idee inesplorate. Come già ampliamento sostenuto da Bruno Munari “ Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sè per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare” “La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza” (John Ruskin) “I colori sono i sorrisi della natura” (Leigh Hunt) “Pensa alla bellezza ancora intorno a te e sii felice” (Anna Frank) Stupore e Meraviglia: una forma di apprendimento spontaneaIl verbo STUPIRSI stando all’etimologia significa “reagire a qualcosa di inaspettato”, lo stupore attiva nel cervello lo spirito dell’attenzione per cercare le risorse per gestire un evento inatteso. Lo stupore e la Meraviglia sono motori potenti per l’apprendimento, stimolano le funzioni cognitive per cercare un nesso tra ciò già era noto e l’evento inaspettato, permettono di farsi domande e mettere in moto idee. “ La capacità di stupirsi è ciò che spinge il bambino alla scoperta del mondo. E’ la sua motivazione interna, la sua prima sollecitazione naturale. Dobbiamo solo accompagnarlo, procurargli un ambiente circostante favorevole alla scoperta” (C. L’Ecuyer)

COME POLLICINO….. (seminare libri per percorrere il sentiero delle emozioni) Pollicino, avendo udito per caso la conversazione dei genitori, si riempie le tasche di sassolini bianchi. Il giorno dopo, quando i genitori conducono i figli nella foresta con una scusa, Pollicino lascia cadere i sassolini dietro di sé; seguendo questa traccia riesce a riportare i fratelli a casa. Nel lungo percorso scolastico di ogni alunno, il primo anno della Scuola Primaria rappresenta, senza ombra di dubbio un momento molto significativo e pregnante che ben si sposa con la metafora del sentiero. Non si può partire per un’escursione in montagna senza avere un piano e un’attrezzatura specifica per l’impresa ma neppure senza portarsi appresso una buona dose di aspettativa, di curiosità e di capacità di meravigliarsi. I bambini quando si approcciano alla “Scuola dei grandi” hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, già avuto esperienze scolastiche: sono già entrati a contatto con il mondo delle parole e dei numeri, qualcuno ha già capito come si applica il processo della letto-scrittura, molti hanno visto, almeno una volta, la scuola che li ospiterà per cinque anni, grazie ai progetti di continuità. A casa si parla molto di scuola, di tutte le scoperte che si faranno e poi c’è l’entusiasmo per tutti i materiali acquistati o regalati (lo zaino, i quaderni, i libri...). Da una parte quindi c’è un forte senso di aspettativa per quello che possiamo definire un rito di passaggio fra il mondo dei piccoli e quello dei grandi: perchè avere la possibilità di gestire in autonomia la parola scritta è sinonimo di crescita, ma quasi un potere magico. D’altra parte ci sono tante incognite da affrontare: le nuove insegnanti, i nuovi compagni, le nuove fatiche, il nuovo ambiente ….. Il cammino lungo un sentiero è tutto ciò. Da una parte i nuovi alunni hanno le loro sicurezze, competenze, curiosità, come il camminatore ha preparato un itinerario, lo zaino con tutte l’attrezzatura, magari la macchina fotografica per immortalare i luoghi più suggestivi. Dall’altra ci sono gli imprevisti: un temporale, una salita troppo ripida, la difficoltà nel procedere, un dubbio sul sentiero da percorrere. A scuola possono essere un compagno con cui non si va d’accordo, la difficoltà a gestire l’ansia e il timore di sbagliare, avere l’impressione di non capire, il creare nuovi rapporti con i coetanei e gli insegnanti….. Ma come lungo il sentiero si può trovare una sorgente a cui abbeverarsi, uno scorcio di paesaggio incantevole, un prato dove fermarsi e fare un pic nic, a scuola esistono tante possibilità di ristoro: le attività didattiche ludiche, il ritrovarsi con i vecchi amici e scoprire nuove simpatie, il rapporto con le insegnanti, i giochi in cortile, il fare nuove scoperte, imparare e crescere ….. Un percorso lungo un sentiero non è una corsa: deve scorrere lento, deve dare modo di valutare le proprie forze per affrontare con consapevolezza i vari ostacoli, deve permettere l’osservazione del paesaggio per essere consci di tutto ciò che ci circonda e stupirci. Il sentiero, se è di montagna, è faticoso. Una fatica che ognuno deve affrontare da solo, nessuno può camminare al posto di un altro...ma insieme è più bello perchè si può ridere, scherzare, imparare, chiacchierare, aiutarsi a portare lo zaino quando diventa troppo pesante e sembra di non farcela più. Se c’è una guida, questa indica la strada per non smarrire il sentiero e perdersi nel bosco, ma non può sostituirsi a nessuno nel camminare. A scuola avviene esattamente la stessa cosa. Se si vuole imparare davvero, ognuno deve sforzarsi da solo, deve fare i conti con le proprie forze e con le proprie debolezze, ma il gruppo sostiene, incita, aiuta perchè sta percorrendo la stessa strada e la guida degli insegnanti è fondamentale per crescere, ma lo sforzo è necessariamente di ciascun alunno. Se tutto ciò è vero per tutti gli anni scolastici, lo è ancora di più per il primo anno della Scuola Primaria dove il fattore della meraviglia ha un ruolo decisivo. In questo anno scolastico poi diventa tutto ancora più evidente. Dopo mesi di isolamento i bambini hanno la voglia di uscire, di mettersi in gioco, di stare insieme. Hanno fame di rapportarsi con gli altri e di imparare e hanno motivazioni ancora più forti. Imparare e relazionarsi sono strettamente collegati e non è possibile pensare che esista didattica senza rapportarsi direttamente con gli altri: nei mesi di lockdown questo legame è risultato quanto mai evidente. Come Pollicino, però, i bambini possono sentirsi smarriti in un bosco di emozioni contrastanti e per educare la mente è necessario passare attraverso il cuore. “Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto” (Aristotele). I legami affettivi quindi diventano imprescindibili all’apprendimento e soprattutto in avvio di una classe prima diventa fondamentale creare relazioni significative fra i pari e con gli adulti di riferimento. E’ necessario creare quindi un vero gruppo classe, dove le relazioni positive siano il vero collante e diventino il motore per apprendere insieme. La classe non si forma sulla carta ma stimolando uno scambio reciproco di idee, prospettive, emozioni, sfruttando le intelligenze interpersonali e intrapersonali di ognuno. Poichè, però, nessuno di noi, nasce con la capacità di identificare, nominare e riconoscere le emozioni, ma solo provarle, è di importanza non secondaria dare voce e parole ai sentimenti. I bambini hanno bisogno di essere pensati e hanno bisogno di riconoscere negli altri le stesse emozioni che anche loro provano per poterle identificare e poterle, quindi, riconoscere e per vivere con esse senza esserne travolti. Uno strumento fondamentale che la scuola deve utilizzare quotidianamente è quindi il racconto e il raccontarsi. I libri, in tutte le loro forme (cartacee e virtuali) diventano veicolo di apprendimento emozionale: possono rappresentare i sassolini lasciati da Pollicino lungo il sentiero per tornare a casa. La lettura suscita emozioni e permette di parlare anche di quelle difficili da comprendere e da accettare, perchè i personaggi mediano gli stati d’animo più intensi e anche dolorosi. Il bambino si identifica, ma in modo protetto. Attraverso la lettura (e in prima battuta, attraverso l’ascolto di storie) si impara a familiarizzare con quello che ancora non siamo e che forse diventeremo, crescendo. La voce narrante che cattura ed è significativa per i bambini, l’essere partecipi contemporaneamente allo stesso avvenimento, il silenzio, la lentezza, il non fare altro se non ascoltare creano un momento di complicità e di aggregazione ad alto impatto emotivo. La lettura in classe, all’interno di una ritualità quotidiana, diventa un momento di cura. Nel momento in cui gli alunni ascoltano, sentono di essere ascoltati. Attraverso le letture si regalano emozioni e il rispecchiamento in esse aiuta a crescere. Il sentiero di prima è guidato da letture significative. Percorrere il sentiero delle emozioni può essere faticoso. Ma come Pollicino si è servito dei sassolini per salvarsi e poi, quando si è smarrito, ha trovato in sè la forza di riconoscere la strada di casa superando tutte le prove, accompagnato dai fratelli, così la lettura in classe diventa guida e stimolo forte di crescita insieme. Il sentiero percorso è crescita e cambiamento. Durante questo anno scolastico nelle classi 1A e 1B si propone un progetto di lettura quotidiana di albi illustrati, libri virtuali, racconti narrati direttamente dalle insegnanti o da altre voci attraverso anche l’utilizzo di immagini proiettate alla lim per provare, esplorare, riconoscere, nominare le varie emozioni che caratterizzano la vita di ogni persona. In questo cammino il libro di testo adottato (AAVV, Giocamici, Mondadori scuola) è un valido supporto in quanto propone una serie di albi da leggere ai bambini afferenti al mondo emozionale di ciascuno. https://www.ilsigarodifreud.com/pollicino-un-percorso-di-crescita---ave Fonte Immagine:https://paroledipane.com/tag/pollicino/ S. BONARIVA, I libri potenziano la vita, in AAVV, Giocamici, Guida per l’insegnante, Mondadori scuola (pp. 157-159)

Filastrocca “numerosa” La linea dei numeri è come un sentiero. A vederla pare un serpente vero. Più impari e più vai avanti nella lettura; più sali e più i numeri crescono a dismisura. E’ una linea a dir poco infinita, che ti può consentire di capovolgere la tua vita. A scuola imparerai che i numeri stanno sia sopra che sotto lo zero. Capirai che il loro valore è capovolto davvero. E’ come se il sentiero sprofondasse sotto la terra e i numeri così, allontanandosi via via dallo zero, fossero sempre più piccoli non per finta ma per davvero. Il sentiero in realtà è lei, la linea dei numeri. E’ un sentiero già tracciato da tanti camminatori o esploratori, fin dai tempi più antichi, che l’insegnante è chiamato a rendere comprensibile agli alunni, per far sì che essi riescano ad orientarsi al suo interno. Gli alunni sono quindi dei piccoli esploratori, che grazie ai percorsi tracciati da noi docenti, possono raggiungere le mete prefissate. Orientarsi sulla linea è come orientarsi nel sentiero. Un sentiero che quest’anno ritroviamo in ogni dove. Sui muri, sui pavimenti, nei vari spazi che si trovano a scuola. Orientarsi nel sentiero è un pò come orientarsi nel mondo. E orientarsi nel mondo è la finalità prima della scuola. La linea per alcuni alunni sarà più semplice da esplorare; per altri la sua decifrazione sarà un pò più complicata. La linea somiglia a un sentiero, la cui difficoltà varia a seconda dell’allenamento della persona che lo intraprende. I numeri inoltre servono per orientarsi nel mondo. Il percorso che quest’anno abbiamo intrapreso avrà come obiettivo principale quello di avvicinare questa linea alle esperienze degli alunni, per far sì che essi capiscano quanto i numeri sono molto più vicini a loro di quanto non credano. “Tanti i sentieri che portano in centro, tante le piste sterrate e di cemento, tanti i binari su cui passa il treno, tanti le strade che segnano il terreno.” Sentiero come...

  • percorso in salita,
  • camminamento accidentato,
  • solco tracciato e delimitato da sponde (una sorta di contenitore, come sono poi le regole del vivere comune per vivere bene in comune),
  • percorso in palestra,
  • linea dei numeri tracciata sul pavimento,
  • binario giallo dentro cui far stare le lettere dell’alfabeto,
  • cammino obbligato dentro uno spazio ben delimitato.

Il sentiero dell'Avvento ( o del Natale) Dicembre è il mese dell' Avvento. In lingua latina la parola "avvento" significa "venuta",ma il significato più comune indica l' attesa. Dicembre è quindi il mese dell' attesa. Attendere, come erroneamente si può pensare, non significa stare fermi, al contrario, è tempo di veglia, vigilanza. Un cammino interiore, nel quale ogni persona è chiamata a cogliere i segni della speranza che sono in lui e attorno a lui. L'attesa è uno stile di vita, un atteggiamento, un modo di interpretare la vita, senza cadere nel pessimismo o senza per forza cercare segni straordinari. L'avvento è quindi occasione di movimento interiore, di apertura a nuovi orizzonti di speranza, che in senso cristiano nascono dall' incontro con il Verbo incarnato. Questo percorso, non scontato, di rinascita, si manifesta anche esteriormente nella concretezza delle tradizioni tipiche: i canti, il presepe, l'albero…. Il "sentiero dell'Avvento", che si concluderà con le feste natalizie, vedrà protagonisti i bambini del plesso scolastico, sia attivando momenti di riflessione sul significato più profondo del Natale, sia creando un nuovo "vestito" per gli ambienti scolastici, fatto di bellezza e simbologia; una nuova luce che illumina noi e quello che accade intorno a noi.