Want to make creations as awesome as this one?

Transcript

Il testo poetico

Quando proviamo forti emozioni, facciamo spesso fatica a raccontarle; sembra quasi le parole non bastino a descrivere. Per dare forma ai sentimenti nasce dunque la poesia.

Il laboratorio del poeta

LEARNING EXPERIENCE

Prof.ssa Sara Aschelter

Indice

INDICE GENERALE DELLA PRESENTAZIONE

Seleziona l'argomento che ti interessa.

Cos'è la poesia?

CONTATTI

.

La metrica: verso e ritmo

Le rime

Le strofe e le forme

Prof.ssa Sara Aschelter

cos'è la poesia?

Poesia:

è scritto in versi non modificabili;

1

usa le parole per effetti musicali e ritmici;

2

si serve in gran misura di figure retoriche;

3

è un testo polisemico (diversi significati);

4

dà voce all'io lirico, spesso il poeta stesso.

5

Le caratteristiche del testo poetico

Prof.ssa Sara Aschelter

cos'è la poesia?

il piano del significante e quello del significato

Due piani:

Nel caso di un testo poetico, è importante il modo in cui viene espresso il contenuto. Le parole, i versi, le figure retoriche sono aspetti che riguardano la forma della poesia, non il suo contenuto. Questo piano è quello del SIGNIFICANTE.

Il linguaggio tipico della poesia è figurato, cioè simbolico, rimanda ad altro. La capacità di dare significati aggiuntivi a un testo si chiama connotazione. Quando un testo ha più significati si definisce polisemico. Distinguiamo in un SIGNIFICATO LETTERALE (di base della parola) e un SIGNIFICATO PIU' PROFONDO (tema centrale). La scelta delle parole ruota intorno al significato più profondo e cerca di esprimerlo attraverso parole chiave e campi semantici.

Prof.ssa Sara Aschelter

La metrica:

la metrica: il verso e il ritmo

I versi sono l'unità di misura fondamentale del testo poetico e corrispondono alle "righe" della poesia.

il verso e il ritmo

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

"

Ogni verso è costituito da una sequenza di sillabe organizzate in modo da ottenere effetti musicali e ritmici: per questo motivo, il poeta va a capo rispettando regole ben precise e segue una struttura grafica rigida. NON possono essere modificati gli a capo decisi dall'autore. (pg. 546)

Prof.ssa Sara Aschelter

La metrica: il verso e il ritmo

La lunghezza di un verso può cambiare a seconda del componimento: alcuni sono brevissimi, composti da una sola parola; altri si estendono per molte sillabe.

Il verso

I versi si distinguono in base al numero delle sillabe che li compongono e in base alla posizione degli accenti, fattore da cui dipende il ritmo della poesia. La disciplina che studia l'insieme delle norme che regolano il SIGNIFICANTE (forma) delle poesia è chiamata metrica (dal lat. metron = misura).

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

come si contano le sillabe?

Per "misurare" un verso è necessario contare le sillabe che lo compongono. Pen|so e| ri|pen|so| che| mai| pen|sa l'o|ca = 11 sillabe = endecasillaboO| mol|le| tri|fo|glio = 6 sillabe = senarioATTENZIONE ai dittonghi/trittonghi (unione di due/tre vocali, di cui una dev'essere u oppure i non accentate)! Quando la u o la i sono accentate, si dividono in due sillabe separate (iato).

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

La sinalefe consiste nella fusione in un'unica sillaba metrica della vocale finale di una parola e quella iniziale della parola successiva. Il suo contrario, ovvero mantenere separate la vocale finale e iniziale, è chiamata dialefe.

le figure metriche: la sinalefe e la dialefe

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

Il ritmo di un verso è dato dall'alternarsi di sillabe che hanno maggior forza quando sono pronunciate e sillabe più deboli. In questo modo, il poeta può decidere a quali parole dare maggior peso.L'enjambements (inarcatura) si verifica quando la conclusione del verso non coincide con la conclusione logico-sintattica della frase. Costringe così il lettore a "rincorrere" i versi per comprendere il senso del testo.

Il ritmo

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

Il verso può coincidere con una frase, ma spesso accade che continui nel verso successivo, creando un ritmo sostenuto.

Ma cos'è l'enjambements?

+info

Prof.ssa Sara Aschelter

L'enjambements (fr. = inarcatura) dà rilievo alle parole importanti, che vengono così collegate fra loro anche se appaiono in differenti versi. In questo modo, viene dilatato il respiro del verso e ci costringe quasi a rincorrere il senso.

la metrica: il verso e il ritmo

BINARIOTERNARIOQUATERNARIOQUINARIOSENARIOSETTENARIOOTTONARIONOVENARIODECASILLABOENDECASILLABO

nome

234567891011

numero di sillabe

121, 31, 4 OPPURE 2, 42, 51 (O 2,3,4), 63, 72, 5, 93, 6, 92, 5, 8, 11

sillabe accentate

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

tipi di versi

Prof.ssa Sara Aschelter

la metrica: il verso e il ritmo

I versi sono raggruppati in unità ritmico-metriche dette strofe, separate fra loro da uno spazio bianco. Nella tabella sono elencate le principali tipologie di strofe della tradizione poetica italiana.

Cos'è una strofa?

Prof.ssa Sara Aschelter

Le rime

la metrica: le rime

Due versi si dicono in rima quando presentano gli stessi suoni alla fine del verso, a partire dall’ultima vocale accentata.

Prof.ssa Sara Aschelter

le rime

La rima è un procedimento tipico della poesia, che utilizza gli elementi sonori per potenziare il legame tra i versi. La rima si verifica quando c'è omofonia (=stessi suoni) nelle parole finali dei versi a partire dall'ultimo accento.

che cos'è la rima?

I versi rimano tra loro creando combinazioni differenti il cui schema si definisce con le lettere dell’alfabeto: la stessa lettera indica i versi che terminano nello stesso modo.Le rime possono dar luogo a diverse combinazioni. Alcuni schemi si ripetono spesso nella tradizione italiana e si definiscono fissi.

Prof.ssa Sara Aschelter

la rima

Per descrivere il sistema delle rime si utlizzano per convenzione le lettere dell'alfabeto: stesse rima stessa lettera. Nel caso in cui cambi la rima, cambierà anche la lettera.

Come si descrive il sistema delle rime?

+info

G Pascoli, Orfano (Poesie).

Prof.ssa Sara Aschelter

Le rime danno luogo a combinazioni diverse a seconda del mondo in cui sono distribuite nel componimento poetico. Gli schemi maggiormente utilizzati nella poesia italiana sono: a rima baciata (AA BB); alternata (ABAB); incrociata (ABBA); incatenata (ABA-BCB-CDC); ripetuta (ABC ABC). Per convenzione si utilizzano le lettere maiuscole per indicare il verso endecasillabo e le minuscole per i versi che presentano un numero di sillabe inferiore.

il testo poetico: tipologie di rime

RIMA BACIATA

RIMA ALTERNATA

RIMA INCROCIATA

RIMA INCATENATA

RIMA RIPETUTA

Prof.ssa Sara Aschelter

il testo poetico: versi sciolti e liberi

Le poesie, soprattutto quelle del Novecento, non sempre seguono uno schema preciso di rime e non sempre comprendono versi della stessa lunghezza. Come si definiscono, allora, dal punto di vista metrico, tali componimenti?

versi sciolti e versi liberi

I testi poetici che hanno versi della stessa misura e nessuno schema di rime prestabilito.

versi sciolti

I testi poetici che non hanno neppure versi della stessa lunghezza.

versi liberi

Prof.ssa Sara Aschelter

Le strofe

il testo poetico: le strofe

Nel testo poetico più versi si raggruppano in unità metriche chiamate strofe, dotate di senso compiuto e di autonomia ritmica. Le strofe prendono il nome dal numero dei versi che le compongono.

unità metrica di più versi

Prof.ssa Sara Aschelter

il testo poetico: le tipologie di strofe

Due versi, solitamente endecasillabi, a rima baciata.

Tre versi, solitamente endecasillabi, a rima incatenata o in altro modo.

Quattro versi endecasillabi (o settenari) a rima alternata o incrociata.

distico

terzina

quartina

sestina

ottava

Sei versi settenari o endecasillabi di cui i primi quattro a rima alternata e gli ultimi due a rima baciata.

Otto versi endecasillabi, i primi sei a rima alternata e gli altri due a rima baciata.

Prof.ssa Sara Aschelter

Come scorrea la calda sabbia lieve Per entro il cavo della mano in ozio, il cor sentì che il giorno era più breve. E un’ansia repentina il cor m’assalse Per l’appressar dell’umido equinozio Che offusca l’oro delle piagge salse. (G. D’Annunzio, La sabbia del tempo)

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, Quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardâr. (G. Carducci, Davanti a San Guido)

Io de’ miei colli ameni Nel bel clima innocente Passerò i dì sereni Tra la beata gente, Che di fatiche onusta È vegeta e robusta. (G. Parini, La salubrità dell’aria)

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano. (L. Ariosto, Orlando furioso)

Su un’asse, contro una vetriata chiusa dietro a cui forse un micio fa le fusa (C. Govoni, La pioggia scende la sua veletta)

il testo poetico: le forme

Più strofe dello stesso tipo o di tipo diverso raggruppate insieme danno vita a un componimento metrico. Tra i tipi di componimento della poesia lirica tradizionale sono da ricordare il sonetto e la canzone. Meno utilizzati, nella tradizione lirica italiana, sono l’ode, il madrigale e la ballata.

componimenti metrici

Con la parola forma indichiamo la struttura della poesia, la sua forma estetica in base alle strofe che la compongono.

le forme della poesia

Prof.ssa Sara Aschelter

il testo poetico: il sonetto

il sonetto

Prof.ssa Sara Aschelter

È la forma metrica più diffusa nella lirica italiana, perché la sua brevità lo rende particolarmente adattabile e consente di trattare qualsiasi argomento, da quello amoroso a quello politico. La sua invenzione viene attribuita a Giacomo da Lentini nel XIII secolo: 14 endecasillabi, suddivisi in 2 quartine e 2 terzine. Un esempio classico di sonetto è la poesia di Dante Alighieri Tanto gentile e tanto onesta pare, il cui schema di rime è ABBA - ABBA | CDE - EDC:

il testo poetico: il sonetto

Nel sonetto del 1282, Dante Alighieri (1265-1321) descrive le reazioni suscitate negli uomini alla vista di Beatrice e descrive la sua bellezza, utilizzando tutti i caratteri tipici del Dolce Stil Novo.

tanto gentile e tanto onesta pare

Prof.ssa Sara Aschelter

Si mostra (mostrasi) talmente bella (sì piacente) a chi la guarda (la mira), che infonde tramite gli occhi (per li occhi) una dolcezza al cuore che può capire solo chi lap rova (che ‘ntender non la può chi no la prova).

e sembra che dal suo volto (labbia – sineddoche: una parte per il tutto) emani (si mova) un soave sentimento (spirito soave pien d’amore) che dice (va dicendo) all’anima: Sospira.

La mia donna (donna mia) si mostra (pare) tanto nobile (gentile = nobile d’animo) e tanto degna di onore, quando saluta la gente (altrui saluta), tanto che tutti fanno silenzio (ogne lingua deven tremando muta) e gli occhi non osano (ardiscon) guardarla.

Ella procede (si va), sentendosi lodare, rivestita di umiltà (d’umiltà vestuta), espressione di benevolenza, e sembra che sia una creatura (cosa qui ha il valore di creatura) scesa dal cielo sulla terra per mostrare la potenza divina (miracol mostrare).

il testo poetico: il sonetto

Francesco Petrarca (1304-1374) è autore del Canzoniere, una raccolta di 366 componimenti in metri vari (tra cui sonetti e canzoni) ispirati da Laura, la donna amata. Laura è il simbolo della femminilità e dell’eterna bellezza, ma anche del contrasto tra ciò che è terreno (l’amore, la tentazione del peccato) e ciò che è eterno (il Bene e l’avvicinamento a Dio); per questo il poeta, sorretto da una profonda fede religiosa, vive il sentimento per Laura come fonte di beatitudine e, contemporaneamente, di forte sofferenza interiore.

Solo e pensoso

Prof.ssa Sara Aschelter

Solo e assorto nei pensieri percorro con lentezza, a passi faticosi e lenti, i luoghi di campagna più isolati e osservo attentamente per sfuggire i luoghi dove la terra conservi impressa traccia di impronta umana.

Non trovo altro rifugio che mi protegga dalla gente che dimostra di accorgersi della mia sofferenza, poiché, nell’atteggiamento privo di vitalità, dall’esterno si comprende come io sia intimamente, consumato dal fuoco d’Amore.

al punto tale che sono convinto che ormai i monti, le spiagge, i fumi e le selve conoscano di quale genere sia la mia vita, che resta sconosciuta agli altri.

Tuttavia, non riesco a rintracciare luoghi così impervi, né così isolati, da impedire ad Amore di inseguirmi sempre, ragionando senza tregua con me e io con lui.

Buono studio!

il testo poetico

Prof.ssa Sara Aschelter

profaschelter@gmail.com