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Il dipinto del tormento di due anime

Transcript

Paolo e Francesca

Gaetano previati

"Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,prese costui de la bella personache mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense".Queste parole da lor ci fuor porte."

La passione produce un dinamismo energico e dinamico, i due amanti si abbracciano avvolti da un tessuto grigio, che evidenzia l’andamento sinuoso delle due figure. Previati utilizza una tecnica particolare, composta dalla tessitura filamentosa, quasi “pettinata" delle pennellate che, costituiscono le figure con un andamento striato e leggermente curvo.

Previati crea una visione immateriale e potentemente evocativa, dipingendo un intreccio di forme disposte lungo una parabola ascendente con un andamento vorticoso, dove uno stuolo di anime trasporta verso l’alto i due amanti. Il Canto V, è forse in assoluto il più amato della Divina Commedia. L'immagine dominante è quella della bufera infernale, che trascina le anime dei lussuriosi: essa è un esempio della tecnica del contrappasso, dove il peccato di cui si macchiano gli esseri umani in vita viene ripetuto nell'Aldilà.

Lei è.... Francesca da Rimini: figlia di Guido da Polenta il Vecchio, signore di Ravenna, andò sposa, intorno al 1275-1282, a Gianni Ciotto (" zoppo"), o Gian Ciotto, Malatesta, signore di Rimini, dal quale ebbe una figlia, Concordia. Innamoratasi di Paolo Malatesta, suo cognato fu con lui uccisa, tra il 1283 e il 1286, dal marito, che intorno al 1286 si risposò con la faentina Zambrasina di Tebaldello Zambrasi e visse fin oltre il 1300.

Lui è... Paolo Malatesta (detto il Bello): figlio di Malatesta da Verucchio (il mastin vecchio), nacque da Concordia di Enrichetto, presumibilmente poco prima della metà del Duecento. Capitano del popolo a Firenze, nel 1269 ebbe in isposa Orabile Beatrice dei conti di Ghiaggiolo, dalla quale nacquero due figli: Uberto e Margherita, quest'ultima già morta nel 1311. In quale circostanza Paolo avesse avuto occasione d'incontrare e conoscere colei, che era prossima a sposare il fratello Gianciotto, e che sarebbe divenuta sua amante e compagna di sventura, non ci è noto.

Nel 1891, all’apertura della prima Triennale milanese, l’attenzione del pubblico venne attirata da un gruppo di opere che avevano in comune la tecnica pittorica basata, come nel Pointillisme francese sulle teorie della visione e della scomposizione dei colori. In Italia la tendenza prese il nome di Divisionismo e gli artisti che vi aderirono utilizzavano una pennellata minuta e filamentosa, volta a dividere la tessitura cromatica. A differenza dei colleghi francesi però la luce non era un mezzo per Indagare le dinamiche della percezione, ma espressione di contenuti sentimentali, di emozioni e stati d’animo personali.

Secondo Previati il fine dell’arte è “puramente e semplicemente l’espressione delle idee che passano nella mente nel modo più efficace e somigliante alla propria impressione” . (Lettera di Previati al fratello Giuseppe, 24 settembre 1890).

I volti dei due amanti infelici esprimono ancora l'ardore della passione che li ha uniti e che tuttora li lega e che continuerà a legarli eternamente.

Il dipinto è conservato a Ferrara, nel Museo dell’Ottocento.

Paolo e Francesca, di Gaetano Previati, 1909, Olio su tela, cm 230 x 260. L’opera ritrae il volo di Paolo e Francesca, i due amanti la cui tragica vicenda è narrata nel canto V dell’Inferno della Divina Commedia.