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Il titolo della vignetta è "Giovanni bifronte". La politica giolittiana è un tentativo di compromesso fra gli interessi della borghesia industriale e le aspirazioni del proletariato. Attua riforme che venissero incontro agli interessi della classe operaia (quanto meno della sua élite) senza ledere tuttavia gli interessi della borghesia. Questo atteggiamento, se rappresenta certamente un passo in avanti rispetto ai tentativi autoritari e repressivi di fine secolo, viene criticato nei suoi aspetti deteriori: l’atteggiamento di Giolitti viene descritto come ambiguo e bifronte; la sua politica viene presentata come un esempio di trasformismo in senso negativo, volta a mostrare di voler accontentare tutte le parti sociali pur di mantenere il potere, senza rinunciare a ricorrere talvolta anche a corruzione e intimidazione.

"L'Asino" è un periodico satirico-politico socialista e anticlericale, che venne pubblicato dal 1892, anno in cui nacque anche il Partito socialista italiano, al 1925, quando il fascismo abolì tutti i partiti e le pubblicazioni antifasciste. Fu fondato da Guido Podrecca (1865-1923) e Gabriele Galantara (1867-1937) ed ebbe un notevole successo di pubblico. L'asino è metafora del popolo "utile, paziente e bastonato", come specifica il sottotitolo della rivista. Gli obiettivi della sua satira furono episodi di malcostume della politica e del clero e in particolare alcuni uomini politici, fra cui Giolitti.

Giolitti, vestito in frac con guanti e cilindro, si rivolge a un uditorio borghese di industriali e imprenditori. Con fare rassicurante pronuncia queste parole (che erano stampate sotto la vignetta): "Malgrado le mie vive simpatie per la democrazia, io rimarrò sempre un buon conservatore...".

Giolitti, vestito meno elegantemente e a mani nude, si rivolge alle classi lavoratrici, contadini e operai, rassicurandoli con queste parole (che erano riportate sotto la vignetta): "Sono un democratico sincero, radicale, repubblicano, socialista, anarchico, malgrado il mio vivo attaccamento per i conservatori...".

La data di pubblicazione della rivista è 14 maggio 1911. Pochi mesi dopo, nel settembre 1911, sarebbe scoppiata la guerra di Libia.