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Transcript

Giuseppe Parini

Bosisio, 1729

Milano, 1799

Giuseppe Parini

Metro

Endecasillabi sciolti

Parafrasi

sacrilego: il piede è sacrilego in quanto il servo ha osato dare un calcio alla cagnolina, allieva delle Grazie stesse. Ovviamente Parini gioca in maniera ironica, nel racconto dell’episodio, con un’attenta ed oculata scelta dell’aggettivazione: in questo caso “sacrilego”, termine che indica la violazione o la profanazione degli oggetti sacri, è riferito ad un contesto che non gli appartiene, quale quello della sacralità della cagnetta di una nobile.

villan: il termine “villano” vuole indicare la mancanza di cortesia e di educazione del servo, sottolineandone la provenienza dalle campagne e la rozzezza dei modi in opposizione alle persone cortesie nobili radunate in quel momento nella sala.

GRAZIE: 3 divinità della bellezza, figlie di Zeus Aglaia (splendore) Eufrosine (gioia) Talia (prosperità) ovvero le qualità che una donna dovrebbe avere

Parafrasi

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Nella mitologia greca, Eco è una delle ninfe delle montagne. Secondo Ovidio, Zeus notando l'attitudine di Eco per il pettegolezzo, la spinse ad intrattenere sua moglie Era in modo da distrarla dai suoi amori furtivi. Era però si accorse dell'inganno, e la punì togliendole l'uso della parola e condannandola a dover ripetere solo le ultime parole che le venivano rivolte o che udiva. La ninfa si innamorò perdutamente di Narciso, ma non potendogli confessare il suo amore, riuscì solo ad innervosirlo ripetendo le ultime parole che pronunciava facendogli pensare che fosse uno scherzo e che lo stesse prendendo in giro. Narciso, stanco della ragazza se ne andò lasciandola sola. La ninfa si mise a piangere fino a prosciugarsi e di lei non rimase che la voce che riecheggia ancora oggi per le montagne. Nemesi, per vendicarsi, portò Narciso davanti a delle sorgenti d'acqua ove rimase incantato dal suo aspetto e, cercando di raggiungere l'immagine riflessa, cadde in acqua affogando.

L'accento CIRCONFLESSO si incontra, nella poesia, per indicare:

  • una SINCOPE, cioè la soppressione di una sillaba nel corpo di una parola (ad esempio "fêro" per fecero);
  • o un'APOCOPE, cioè la soppressione di una sillaba in fine di parola (ad esempio "fûro" per furono)

aurate volte: i soffitti delle stanze del palazzo che sono fregiate da decori dorati.

Parafrasi

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I temi

idol: iperbole, cioè massima esagerazione possibile: la cagnetta diventa addirittura una divinità soddisfatta da un sacrificio umano, che ne ha placato l’ira.

apostrofe: figura retorica per la quale chi parla interrompe la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente la parola a concetti personificati, a soggetti assenti o scomparsi, o anche al lettore. Quando è accompagnata da toni violenti, ironia o sarcasmo, è detta invettiva.

Perifrasi o circonlocuzione Figura retorica che consiste nell'indicare una persona o una cosa con un giro di parole.

Onomatopea Parole o gruppi di parole invariabili che riproducono o evocano un suono particolare, come il verso di un animale o il rumore prodotto da un oggetto o da un'azione.