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Transcript

24 agosto 1572

La strage di San Bartolomeonell'agghiacciante dipinto di un sopravvisssuto

A cura di V. Sciacca

Introduzione

1572: MORTE AGLI UGONOTTICon il termine "ugonotti" si indicavano nel XVI secolo i protestanti (calvinisti) francesi.Guidati dall'ammiraglio Gaspard de Coligny (immagine a destra), costituivano un vero e proprio partito politico che rivendicava la libertà di religione e il rispetto di altri diritti civili. Ad essi si contrapponevano i cattolici, guidati dal duca di Guisa, che vedevano nelle richieste degli ugonotti una minaccia per la Chiesa e per l’assolutismo regio. I contrasti tra le due fazioni erano molto accessi e spesso degeneravano in episodi violenti: il 22 agosto Coligny scampò a un attentato, il cui mandante era probabilmente il duca di Guisa, riportando soltanto una ferita ad un braccio. Nella notte del 23 agosto 1572, per ordine del duca di Guisa e di Caterina de' Medici (a sinistra), regina madre di Francia, i cattolici massacrarono senza distinzione di età e di sesso migliaia di protestanti a Parigi e in altre città francesi (il massacro è passato alla storia come strage di San Bartolomeo, perché iniziò nel corso della notte che precede la festa di San Bartolomeo e continuò nei giorni successivi).La città era ancora in festa per il matrimonio tra Margherita di Valois (cattolica e sorella del re Carlo IX) ed Enrico di Navarra, uno dei capi della fazione ugonotta. Queste illustri nozze dovevano servire a sancire la pace tra cattolici e protestanti. Ma le cose andarono molto diversamente.Appena una settimana dopo le nozze, gli uomini della fazione cattolica, temendo che quel matrimonio avrebbe rafforzato i protestanti e che questi ultimi covassero sentimenti di vendetta a causa dell'attentato subìto dal loro leader, raggiunsero la casa di Coligny e lo massacrarono. Nel frattempo schiere di cattolici in armi si diedero alla caccia dei protestanti, stanandoli casa per casa e uccidendoli senza pietà con spade, bastoni e archibugi. Per le strade di Parigi si videro scene di indicibile orrore: donne e bambini sventrati, cadaveri mutilati e abbandonati per le strade o gettati nella Senna. Enrico di Navarra fu fatto prigioniero e costretto ad abiurare. Alla fine, gli ugonotti uccisi in tutta la Francia furono più di 10000.Tra i pochi protestanti che riuscirono a fuggire dalla città c'era il pittore François Dubois che, rifugiatosi a Ginevra (città calvinista), dipinse una sconvolgente rappresentazione di quelle tragiche giornate (Il massacro di San Bartolomeo, Losanna - Museo cantonale delle belle arti), durante le quali la sua famiglia era stata sterminata.Il quadro dipinto da Dubois rappresenta gli edifici di Parigi con una certa accuratezza ma non tiene conto dell'esatta topografia della città, mettendo l'uno accanto all'altro luoghi che erano in realtà abbastanza lontani. Questa "imprecisione" nasceva dalla volontà del pittore di mostrare in una sola scena gli episodi di violenza più gravi che in realtà si erano verificati in quartieri diversi. Anche se Dubois era a Parigi nella fase iniziale del massacro, bisogna sempre ricordare che il suo è il punto di vista di un ugonotto e che dunque non tutto quello che viene rappresentato nel quadro è storicamente attendibile.

Le bande cattoliche erano formate sia da soldati che da civili, riconoscibili perché portavano una fascia bianca legata al braccio. Nel quadro, i cattolici sono facilmente individuabili non solo per la fascia ma anche perché portano tutti un cappello e abiti scuri, prevalentemente a tinte rosso-brune, mentre le loro vittime sono a capo nudo e prevalentemente vestite di bianco. Nota la fascia sul braccio del cavaliere cattolico in primo piano.

Gli uomini del duca di Guisa fanno irruzione nell'abitazione di Coligny e lo scaraventano dalla finestra.

Davanti al Louvre, una donna in nero osserva un mucchio di cadaveri: è Caterina de' Medici, che gli ugonotti (e quindi anche François Dubois) consideravano la maggiore responsabile della strage. In realtà noi sappiamo che la regina madre non fu presente sui luoghi del massacro: Dubois la raffigura all'interno della sua opera per sottolineare la sua responsabilità. Caterina de' Medici era diventata regina di Francia sposando Enrico II. Alla morte di quest'ultimo aveva mantenuto un ruolo politico determinante in quanto madre dei tre successivi sovrani di Francia, Francesco II, Carlo IX (che regnava al momento della strage e probabilmente la approvò) e Enrico III.

I cadaveri venivano trascinati fino alla Senna per essere gettati in acqua, in numero così grande che, secondo una cronaca dell'epoca, non fu più possibile pescare per vari mesi. Nota il dettaglio drammatico delle macchie di sangue che imbrattano la strada; il sangue intorbida anche le acque del fiume, nei cui flutti rossicci galleggia un numero impressionante di corpi senza vita.

Il pittore immagina che da una finestra del Louvre Carlo IX spari sulla folla con un fucile. Il fatto è totalmente inventato. Alcuni storici sostengono che Carlo IX fosse d'accordo con l'uccisione dei capi protestanti ma che abbia cercato, senza successo, di fermare il massacro della popolazione. Quello che è certo è che Il 26 agosto, due giorni dopo la strage, il re si presentò al parlamento e si assunse la responsabilità di quanto era successo, dichiarando di aver voluto «prevenire l'esecuzione di una disgraziata e detestabile congiura fatta dall'ammiraglio (Coligny) e dai suoi aderenti e complici, contro la persona del re e il suo Stato, la regina madre, i fratelli, il re di Navarra e i principi e i signori che erano presso di loro».

Un ugonotto cerca di salvare la pelle scappando sui tetti.

Il corpo di Coligny viene decapitato ed evirato (cioè mutilato nelle parti intime). Nell'uomo di sinistra, che regge la testa mozzata, probabilmente l'autore ha inteso rappresentare il duca di Guisa.

Il cadavere mutilato di Coligny viene trascinato fuori dalle mura, per essere esposto nella grande forca di Montfaucon (quella specie di gabbia sulla collina in alto a destra), luogo dove fin dal medioevo avvenivano le esecuzioni pubbliche. Il dettaglio mostra anche le porte della città sbarrate, in modo da impedire ai protestanti di scappare.

Un carro pieno di cadaveri passa davanti al convento di Sant'Agostino, che oggi non esiste più perché è stato distrutto nel corso della Rivoluzione francese.

La porta del Louvre, verso la quale convergono le linee prospettiche del quadro, è spalancata come una bocca infernale che vomita demoni rabbiosi pronti ad assassinare donne e bambini.

Due ragazzini cattolici trascinano il cadavere di un bambino ugonotto.

Un uomo, identificabile come un cattolico per via del copricapo e del colore dell'abbigliamento, guarda due cadaveri di ugonotti che giacciono a terra in una pozza di sangue: il gesto delle sue mani sembra esprimere disperazione o disapprovazione. Forse con questo dettaglio Dubois ha voluto dirci che non tutti i cattolici di Parigi parteciparono al massacro o lo approvarono.

1572: MORTE AGLI UGONOTTICon il termine "ugonotti" si indicavano nel XVI secolo i protestanti (calvinisti) francesi.Guidati dall'ammiraglio Gaspard de Coligny (immagine a destra), costituivano un vero e proprio partito politico che rivendicava la libertà di religione e il rispetto di altri diritti civili. Ad essi si contrapponevano i cattolici, guidati dal duca di Guisa, che vedevano nelle richieste degli ugonotti una minaccia per la Chiesa e per l’assolutismo regio. I contrasti tra le due fazioni erano molto accessi e spesso degeneravano in episodi violenti: il 22 agosto Coligny scampò a un attentato, il cui mandante era probabilmente il duca di Guisa, riportando soltanto una ferita ad un braccio. Nella notte del 23 agosto 1572, per ordine del duca di Guisa e di Caterina de' Medici (a sinistra), regina madre di Francia, i cattolici massacrarono senza distinzione di età e di sesso migliaia di protestanti a Parigi e in altre città francesi (il massacro è passato alla storia come strage di San Bartolomeo, perché iniziò nel corso della notte che precede la festa di San Bartolomeo e continuò nei giorni successivi).La città era ancora in festa per il matrimonio tra Margherita di Valois (cattolica e sorella del re Carlo IX) ed Enrico di Navarra, uno dei capi della fazione ugonotta. Queste illustri nozze dovevano servire a sancire la pace tra cattolici e protestanti. Ma le cose andarono molto diversamente.Appena una settimana dopo le nozze, gli uomini della fazione cattolica, temendo che quel matrimonio avrebbe rafforzato i protestanti e che questi ultimi covassero sentimenti di vendetta a causa dell'attentato subìto dal loro leader, raggiunsero la casa di Coligny e lo massacrarono. Nel frattempo schiere di cattolici in armi si diedero alla caccia dei protestanti, stanandoli casa per casa e uccidendoli senza pietà con spade, bastoni e archibugi. Per le strade di Parigi si videro scene di indicibile orrore: donne e bambini sventrati, cadaveri mutilati e abbandonati per le strade o gettati nella Senna. Enrico di Navarra fu fatto prigioniero e costretto ad abiurare. Alla fine, gli ugonotti uccisi in tutta la Francia furono più di 10000.Tra i pochi protestanti che riuscirono a fuggire dalla città c'era il pittore François Dubois che, rifugiatosi a Ginevra (città calvinista), dipinse una sconvolgente rappresentazione di quelle tragiche giornate (Il massacro di San Bartolomeo, Losanna - Museo cantonale delle belle arti), durante le quali la sua famiglia era stata sterminata.Il quadro dipinto da Dubois rappresenta gli edifici di Parigi con una certa accuratezza ma non tiene conto dell'esatta topografia della città, mettendo l'uno accanto all'altro luoghi che erano in realtà abbastanza lontani. Questa "imprecisione" nasceva dalla volontà del pittore di mostrare in una sola scena gli episodi di violenza più gravi che in realtà si erano verificati in quartieri diversi. Anche se Dubois era a Parigi nella fase iniziale del massacro, bisogna sempre ricordare che il suo è il punto di vista di un ugonotto e che dunque non tutto quello che viene rappresentato nel quadro è storicamente attendibile.