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Elezioni Amministrativerisultati ballottaggi

Giugno 2017

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I ballottaggi 2017 hanno parlato chiaro: per il centrosinistra è una sconfitta evidente. Limitandosi ai soli comuni capoluogo, rispetto al quadro delle amministrazioni uscenti c'è stato un chiaro ribaltamento di rapporti di forza: il centrosinistra passa da 14 a 6 capoluoghi amministrati, il centrodestra da 6 a 16. La vittoria del centrodestra è particolarmente evidente al Centro-Nord, dove sono state riconquistate Asti, Alessandria, Lodi, Como, Monza, Piacenza e Verona. Storica, poi, la vittoria di Genova (dove viene replicato l'altrettanto importante successo delle regionali di 2 anni fa) ed anche quella di Pistoia, governata in modo permanente dalle sinistre negli ultimi decenni. Vi sono alcuni segnali in controtendenza per il centrosinistra, come la vittoria di Padova e quelle di Taranto e Lecce, ma il quadro complessivo resta comunque negativo per il PD, nonostante i tentativi di relativizzare la sconfitta operati in queste ore dal Segretario nazionale Matteo Renzi.

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Comuni guidati:CSX 6CDX 16Civiche 2 Commissariato 1

Vinte al 1° turno

Le conseguenze politiche di questa tornata amministrativa sono quindi principalmente due.In primo luogo la riapertura del dibattito a sinistra. Pisapia da una parte, ma soprattutto la minoranza del PD guidata da Orlando e Cuperlo, stanno facendo notare con forza come questa sconfitta sia la diretta conseguenza della linea politica renziana, e di una vocazione maggioritaria ormai assolutamente velleitaria. Renzi dovrà ora decidere quale posizione assumere nei confronti del nuovo soggetto in via di formazione alla sua sinistra, anche in vista dei prossimi dossier parlamentari in arrivo (ius soli e biotestamento, in primis).In secondo luogo la riflessione che questi risultati suscitano sul fronte del dibattito in materia di sistema elettorale. Con un sistema maggioritario il centrodestra torna competitivo in gran parte del territorio nazionale, a patto che Berlusconi accetti di formare una coalizione con Salvini. Vedremo se questo dato di fatto convincerà il leader di Forza Italia, sino ad ora arroccato sul proporzionale, ad accettare qualche correttivo, come ad esempio un premio (limitato) di coalizione. Un passo avanti su questo terreno potrebbe aprire un nuovo tracciato praticabile in questa complessa trattativa.

CSX

CDX

ALTRI

14

6

5

6

16

2

1

2017

Uscenti

2017

2017

2017

Uscenti

Uscenti

Uscenti

Commissariato

ASTI

ALESSANDRIA

ORISTANO

LODI

COMO

MONZA

PADOVA

VERONA

BELLUNO

GORIZIA

LA SPEZIA

GENOVA

PARMA

PIACENZA

RIETI

LUCCA

PISTOIA

TARANTO

LECCE

L' AQUILA

CATANZARO

TRAPANI

CUNEO

FROSINONE

PALERMO

Alessandria

RISULTATI I TURNO

55,68%

Gianfranco Cuttica di Revigliasco

R. Rossa

Partito Democratico Lista Rossa Sinistra per AlessandriaModeratiLega NordForza ItaliaFratelli d’Italia SìAmo AlessandriaMovimento Cinque StelleDirezione Italia2 Liste civicheVerdi2 Liste civiche3 Liste civicheRipresa d’Italia2 Liste civiche

Candidato

Liste

Il centrodestra espugna Alessandria: il nuovo sindaco è il leghista Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che ha prevalso sul Sindaco uscente, la democratica Rita Rossa, con un rapporto di forze abbastanza netto (56 a 44). Alla Rossa non è bastato ricucire lo strappo con l'ex assessore Oria Trifoglio che, in polemica con il resto della coalizione, l'aveva sfidata apertamente al primo turno. L'apparentamento tra le due non ha prodotto alcun risultato: la Rossa si è fermata sotto i 15.000 voti, incrementando il suo bottino rispetto al primo turno di meno della metà di quanto non sia incrementato quello del centrodestra, che pure di apparentamenti non ne ha fatti. Insomma, l'amministrazione uscente è stata nettamente bocciata dagli elettori.

G. Cuttica

D. Campana

M. Serra

G. Ivaldi

E. Locci

C. Miraglia

O. Trifoglio

31,9%

30,3%

12,3%

8,2%

1,2%

11,6%

0,5%

4,0%

3,8%

2,3%

5,4%

21,2%

Affluenza

55,7%

5,2%

1,5%

10,5%

13,8%

11,6%

1,2%

6,6%

0,3%

1,0%

11,0%

0,5%

3,7%

ANALISI

Affluenza

55,7%

44,32 %

Maria Rita Rossa

Asti

A. Motta

Partito Democratico2 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d'Italia7 Liste civicheMovimento 5 StelleUn Sindaco Per AmicoUniti Si Puo’ Alternativa popolareCambiamo Asti Biagio Riccio Sindaco degli astigiani Ambiente Asti

Candidato

Liste

Il primo turno aveva parlato chiaro: il centrodestra aveva ottenuto il 45% e si piazzava nettamente in vantaggio. Maurizio Rasero aveva ottenuto il triplo dei voti rispetto al suo avversario, che inizialmente doveva essere la candidata del centrosinistra Angela Motta e che invece, a seguito di un riconteggio, si è rivelato essere il candidato del Movimento 5 Stelle Massimo Cerruti. Quest'ultimo si è reso protagonista di una notevole rimonta, raddoppiando il proprio consenso rispetto a due settimane prima (come in genere capita ai candidati del Movimento ai ballottaggi): ma anche questo non è bastato. Il margine era davvero troppo ampio: Rasero, nonostante un calo di 2.600 voti rispetto al primo turno, è rimasto in testa e si appresta ad amministrare la città per i prossimi cinque anni. Sintomatico che le due prime liste della sua coalizione siano due civiche, arrivate davanti alle liste di partito.

M. Rasero

M. Cerruti

G. Passarino

R. Balistreri

A. Quaglia

B. Riccio

G. Rovera

15,2%

47,7%

15,3%

6,8%

2,3%

5,3%

1,6%

5,9%

5,9%

5,1%

9,6%

Affluenza

57,5%

15,0%

30,9%

6,7%

5,9%

3,8%

3,0%

2,3%

5,0%

1,6%

5,6%

RISULTATI I TURNO

54,90%

Maurizio Rasero

ANALISI

Affluenza

41,7%

45,10 %

Massimo Cerruti

Cuneo

F. Borgna

Candidato

Liste

Centro Per CuneoPartito DemocraticoCuneo Solidale DemocraticaModeratiCrescere InsiemeForza ItaliaLega NordFratelli d’ItaliaGrande CuneoMovimento 5 StelleCasaPoundCuneo per i Beni Comuni3 Liste civiche3 Liste civiche

Il capoluogo delle Langhe è uno dei rarissimi casi in queste elezioni comunali in cui la vittoria è già arrivata al primo turno. Il sindaco uscente Federico Borgna (il primo sindaco non vedente d'Italia) è riuscito a raggruppare attorno a sé sia la componente centrista, che già lo ha sostenuto nell'ultimo quinquennio, sia il centrosinistra, che ha scelto di convergere su di lui. La coalizione è riuscita così ad ottenere circa il 60% dei voti. Cospicuo il contributo dato alla coalizione anche dagli alleati minori, tutti di ispirazione moderata o cattolico, in ossequio alla tradizionale elettorale conservatrice di queste zone.Tutti gli sfidanti di Borgna si sono fermati sotto il 15% dei consensi: la cosa stupisce a maggior ragione per il centrodestra che, come del resto nel resto del Piemonte e del Nord Italia, era riuscito a presentarsi in un formato coalizionale unito, senza candidature di disturbo. Pare evidente quindi, il ruolo che in questa elezione hanno svolto dinamiche locali, come il tasso di soddisfazione della popolazione cuneese nei confronti dell'amministrazione uscente.

G. Menardi

M. Isoardi

F. Corbeddu

N. Fierro

G. Lauria

M. L. Martello

59,7%

14,0%

5,6%

1,1%

9,7%

58,7%

5,9%

19,5%19,6% 9,3% 4,6% 8,1%

3,2% 6,3% 1,0% 5,2%

1,2%9,6%5,3%

5,6%

3,8%

Affluenza

4,0%

RISULTATI I TURNO

59,65%

Federico Borgna

ANALISI

Affluenza

58,7%

Como

Candidato

Liste

M. Traglio

Partito DemocraticoSvolta civicaEcologisti e reti civicheForza ItaliaLega NordFratelli d’ItaliaInsieme per Mario LandriscinaMovimento 5 StelleLa Prossima ComoRapinese sindacoComo FuturaGiovane ComoCivitas - progetto città

M. Landriscina

F. Aleotti

C. Grossi

A. Rapinese

F. Scopelliti

B. Magatti

Come prevedibile alla luce dei risultati del primo turno, il capoluogo comasco è tornato al centrodestra, che del resto lo aveva amministrato ininterrottamente dal 1994 al 2012. Il nuovo Sindaco è Mario Landriscina, che ha prevalso con il 52,7% su Maurizio Traglio, esponente del centrosinistra, fermatosi al 47,3%. Quest'ultimo si è reso protagonista di un buon recupero, dimezzando tra il primo ed il secondo turno il gap che lo separava dall'avversario, e fermandosi a soli 1.300 voti dalla vittoria. La distanza da colmare era comunque troppa. La maggioranza a sostegno di Landriscina, che si appresta a governare la città per i prossimi cinque anni, sarà composta da una coalizione molto equilibrata, in cui Forza Italia e Lega Nord si equivalgono quanto a rapporti di forza.A recitare il ruolo di terzo soggetto forte in Consiglio non sarà il Movimento 5 Stelle, ma il movimento civico a sostegno del candidato Alessandro Rapinese, che ha ottenuto il 22% dei voti al primo turno e che sarà rappresentato da 4 consiglieri.

26,9%

6,1%

2,9%

5,4%

22,6%

49,13%

34,7%

1,4%

14,2% 10,8% 2,0%

11,3% 10,7% 4,6% 8,9%

0,7%0,5%

5,4%

5,6%

3,0%

22,6%

Affluenza

RISULTATI I TURNO

52,68 %

Mario Landriscina

ANALISI

Affluenza

35,82%

47,32 %

Maurizio Traglio

Lodi

Candidato

Liste

C. Gendarini

Partito Democratico 4 Liste civicheLega Nord Forza Italia Fratelli d’ItaliaPensionatiSarà il futuro di LodiMovimento 5 Stelle2 Liste civicheLodi al Centro 110&Lodi4 Liste civiche

S. Casanova

M. Casiraghi

G. Cominetti

L. Maggi

S. Caserini

L. Scotti

Dopo venti anni di dominio incontrastato della sinistra, ad amministrare Lodi torna il centrodestra, ed in particolare la Lega Nord. A risultare ampiamente vincitrice nel ballottaggio di ieri è stata la candidata del Carroccio Sara Casanova, giunta alle soglie del 57% dei consensi, 2.500 voti in più del candidato del centrosinistra Carlo Gendarini. Quest'ultimo, pur essendo arrivato primo due settimane fa, aveva davanti a sé un compito improbo. Troppo elevate le possibilità per la candidata di centrodestra di pescare a piene mani tra gli elettori rimasti privi di candidato al ballottaggio. Decisivo è certamente stato l'apparentamento tra la Casanova ed il candidato centrista Lorenzo Maggi, che con i suoi 3.300 voti ha fornito un notevole contributo alla vittoria finale.Per il PD è una sconfitta pesante, e proprio in casa dell'ex Sindaco e Presidente della Provincia, oggi coordinatore della Segreteria nazionale del PD, Lorenzo Guerini.

15,9%

30,6%

27,3%

9,6%

7,1%

4,1%

5,8%

15,5%

60,2%

Affluenza

4,2%

5,9%

15,3%

3,7%

6,4%

0,7%

5,9%

2,2%

3,9%

14,2%

15,6%

RISULTATI I TURNO

56,90 %

Sara Casanova

ANALISI

Affluenza

51,35%

43,10 %

Carlo Gendarini

Monza

Candidato

Liste

R. Scanagatti

Partito Democratico2 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d’Italia2 Liste civicheMovimento 5 Stelle2 Liste civicheRifondazione Comunista - PCICivicaMentePopolo della famiglia

D. Allevi

D. Sindoni

P. Maffè

M. Quitadamo

P. Piffer

M. Ponti

Esattamente come a Milano lo scorso anno, lo scontro brianzolo tra centrodestra e centrosinistra si è concluso all'ultimo secondo. Al primo turno il candidato del centrosinistra, il Sindaco uscente Scanagatti, si era piazzato primo con soli 35 voti di vantaggio sul candidato del centrodestra Allevi. Due settimane dopo si è verificato il sorpasso: il centrodestra ha prevalso con soli 134 voti di vantaggio sull'avversario e torna sindaco della città dopo cinque anni di amministrazione progressista. Si conferma, dunque, lo strano caso di Monza, città caratterizzata dalla peculiarità di non confermare mai il sindaco uscente: dal 1997 centrodestra e centrosinistra si sono alternati regolarmente e Allevi sarà il sesto sindaco consecutivo appartenente ad uno schieramento politico opposto rispetto a quello del suo predecessore.

39,9%

39,8%

7,6%

5,2%

1,3%

4,8%

1,2%

Affluenza

51,9%

29,7%

7,7%

13,0%

14,2%

3,9%

9,1%

7,9%

5,1%

1,3%

4,8%

1,2%

RISULTATI I TURNO

51,33%

Dario Allevi

ANALISI

Affluenza

45,25%

48,67%

Roberto Scanagatti

Belluno

P. Bello

S. Messinese

Candidato

Liste

J. Massaro

In MovimentoBelluno D+Insieme per BellunoPartito DemocraticoMovimento 5 StelleLega NordObiettivo BellunoPatto per Belluno DolomitiBelluno è di tuttiPartito comunista dei lavoratoriCiviltà bellunese

F. Gidoni

P. Gamba

E. Rambaldi

F. Roccon

Belluno è un contesto decisamente sfortunato per il PD. Nel 2012 la candidatura civica di Jacopo Massaro, sostenuto anche da civiche di sinistra, nacque dal rifiuto da parte del PD di svolgere le primarie per individuare il candidato sindaco comune del centrosinistra. Massaro si candidò da solo, riuscì ad arrivare secondo per un soffio e a sconfiggere proprio il candidato del PD al ballottaggio.Quest'anno la storia si è arricchita di un nuovo capitolo: il PD era disponibile a sostenere Massaro ma quest'ultimo (esattamente come Orlando a Palermo) ha chiesto al partito di rinunciare al simbolo e di candidarsi sotto forma di lista civica. Di fronte al rifiuto del partito di Renzi, la coalizione si è di nuovo spaccata e Massaro non ha avuto problemi ad andare da solo con i suoi sostenitori storici (liste civiche di orientamento ulivista). La vittoria è stata molto più facile di cinque anni fa: fermatosi al 46% al primo turno, ha quasi doppiato il candidato di centrodestra Paolo Gamba al ballottaggio, e si appresta a governare il capoluogo dolomitico per i prossimi cinque anni. Quanto al PD: il suo candidato è arrivato addirittura quarto, con meno del 10% dei consensi. Unica consolazione: peggio ancora ha fatto il M5S, addirittura al 3,6%.

46,2%

9,0%

3,6%

11,4%

9,3%

50,3%

21,9% 8,5%13,8%10,2%

3,7% 11,6%

6,6%6,3%6,5%

7,1%

Affluenza

25,1%

1,3%

1,2%

RISULTATI I TURNO

63,15%

Jacopo Massaro

ANALISI

Affluenza

41,17%

36,85%

Paolo Gamba

Padova

M. Bitonci

S. Borile

Candidato

Liste

S. Giordani

Forza Italia 3,9%Lega Nord 6,6%Fratelli d'Italia-An 2,1%Direzione Italia 0,9%4 Liste civiche 26,1%Partito Democratico 13,5%Sinistra per Giordani 1,5%Area civica (Saia - Degani) 3,3%3 Liste civiche 14,3%Movimento 5 Stelle 5,5%2 Liste civiche 21,9%Casa Pound 0,3%La Padova Libera 0,5%Osa! 1,4%Popolo della Famiglia 1,3%

A. Lorenzoni

M. Meridi

R. Bordin

L. Sposato

Il caso padovano è tra i più interessanti di questa tornata, anche per le riflessioni che necessariamente stimolerà all'interno delle coalizioni nazionali. Il primo turno si era concluso con un vantaggio notevole per il centrodestra: il sindaco uscente, il leghista Bitonci, aveva ottenuto il 40% contro il 29 del suo principale avversario, il candidato del centrosinistra Giordani. Ma ad una lettura più complessiva dei risultati si intuivano le potenziali difficoltà che il candidato di Salvini avrebbe potuto incontrare al ballottaggio. Sulla sinistra del candidato del PD Giordani, infatti, al primo turno si era imposto con un notevole 20% il candidato della sinistra civica Arturo Lorenzoni. I due candidati di sinistra hanno messo subito da parte la loro rivalità e hanno formato un ticket potenzialmente molto competitivo, a capo di una coalizione molto estesa (si pensi che tra le liste a sostegno di Giordani vi è quella che fa capo al duo Saia-Degani, che ha abbandonato la coalizione di centrodestra l'anno scorso, facendo cadere la Giunta Bitonci).Il centrosinistra torna dunque ad amministrare Padova, dopo un triennio leghista, e da questa insperata collaborazione tra le due anime della sinistra potrebbe nascere una interessante riflessione di livello nazionale. Sul fronte delle destre invece, il caso padovano è nettamente il peggiore per il Carroccio di Salvini. Bitonci era infatti il candidato di gran lunga più salviniano tra quelli ancora in gioco questo weekend, e la sconfitta in un comune veneto, e per giunta di questa importanza, è qualcosa che dà da pensare.

40,1%

29,2%

5,3%

22,8%

0,3%

0,6%

60,7%

Affluenza

1,6%

RISULTATI I TURNO

51,84%

Sergio Giordani

ANALISI

Affluenza

57,03%

48,16%

Massimo Bitonci

Verona

Candidato

Liste

P. Bisinella

Fare!6 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d'Italia-AnPartito pensionatiIndipendenza noi Veneto2 Liste civichePartito Democratico2 Liste civicheMovimento 5 StelleSinistra in comuneVerona in comuneIl Popolo della FamigliaTutto cambiaCasaPoundVerona Pulita

F. Sboarina

O. Salemi

A. Gennari

M. Bertucco

M. Giorlo

R. Bussinello

Il centrodestra, nonostante un ballottaggio meno facile del previsto, è riuscito a riconquistare Verona, chiudendo, dopo 10 anni, l'era targata Flavio Tosi. Federico Sboarina, sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia ed altre liste civiche, è riuscito ad imporsi 58 a 42 contro Patrizia Bisinella, compagna di Tosi, giunta a sorpresa al ballottaggio avendo sorpassato di poco il candidato di centrosinistra Orietta Salemi. Il ballottaggio è stato così più difficile per Sboarina, che in un contesto conservatore come quello veronese avrebbe avuto una strada più agevole nel confronto con il candidato del PD di quanto non ne abbia avuta con la candidata tosiana, che si poneva in nettissima continuità con una stagione amministrativa molto apprezzata.Per Salvini perdere Verona sarebbe stato uno shock forte se possibile ancora maggiore di quello vissuto a Padova. Non può, quindi, non risaltare un particolare: a Padova, dove il centrodestra ha perso, schierava un leghista doc; a Verona, dove il centrodestra ha vinto con margine, un civico (come, del resto, a Genova). Ancora un particolare che pare dare ragione alla linea moderata di Berlusconi.

F. Grigolini

M. Croce

23,5%

Affluenza

58,1%

5,0%

1,0%

4,8%

1,0%

1,2%

3,4%

2,0%

2,2%

9,5%

5,9%

15,9%

14,1%

0,4%

0,3%

2,7%

8,9%

3,4%

21,5%

1,2%

3,4%

29,3%

2,7%

22,5%

9,5%

4,6%

RISULTATI I TURNO

58,11%

Federico Sboarina

ANALISI

Affluenza

42,39%

41,89%

Patrizia Bisinella

Gorizia

Candidato

Liste

R. Ziberna

Forza ItaliaLega NordFratelli d'ItaliaUnione di centroPartito pensionati3 Liste civichePartito Democratico3 Liste civicheMovimento 5 StelleArticolo 3 Gorizia socialeGorizia c'èForum Gorizia2 Liste civicheSinistra unitaMovimento popolare degli italiani

R. Collini

G. Maraz

I. Cecot

S. Gaggioli

A. Picco

F. Portelli

R. Criscitiello

F. Bertin

Dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra e due vittorie di Ettore Romoli entrambi al primo turno, il centrodestra è riuscito ad ottenere la conferma, presentandosi unito ed in formato coalizionale esteso a sostegno del candidato Rodolfo Ziberna. Questa volta è stato necessario un ballottaggio, visto il 49,9% ottenuto al primo turno. Per il centrosinistra goriziano è stato già un ottimo risultato arrivare al ballottaggio, considerato che ha governato la città isontina solo in 5 degli ultimi 23 anni (dal 2002 al 2007, dopo aver prevalso al ballottaggio per soli 26 voti). Il candidato del PD Collini è giunto al 40% dei consensi, dimezzando lo svantaggio di due settimane fa in termini di voti assoluti.

49,9%

22,7%

5,4%

1,6%

6,2%

57,9%

5,5%

13,8% 9,4% 7,6% 4,9% 1,1%16,3%

8,7% 12,5% 4,6%

4,6% 5,7% 1,6%

6,2%

0,4%

Affluenza

6,7%

1,6%

0,5%

1,5%

RISULTATI I TURNO

59,79%

Rodolfo Ziberna

ANALISI

Affluenza

44,01%

40,21%

Roberto Collini

Genova

Candidato

Liste

G. Crivello

Partito DemocraticoA Sinistra!2 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d'ItaliaDirezione Italia1 Liste civicheMovimento 5 StelleLista CassimatisChiamami GenovaGe9si SiamogenovaRiscossa ItaliaPartito comunista dei lavoratoriPopolo della Famiglia

S. Arrighi

M. Bucci

L. Pirondini

M. Cassimatis

P. Putti

A. Merella

M. Mori

C. Ronzitti

L'impresa, come previsto da molti, è ufficialmente compiuta. Il centrodestra, dopo aver espugnato la regione Liguria nel 2015, è riuscito a strappare al centrosinistra anche l'importantissimo comune di Genova. I risultati del primo turno erano già molto chiari: difficile, per il centrosinistra ligure, recuperare uno svantaggio già così evidente, e senza poter contare sul possibile aiuto di elettori altrui. Impossibile pensare che un aiuto venisse, ad esempio, dal nutrito elettorato pentastellato genovese.Il ballottaggio è finito come ci si attendeva: 56 a 44 per Bucci contro Crivello. Entrambi i candidati sono riusciti ad aumentare i propri voti rispetto al primo turno, ma il centrodestra in modo nettamente maggiore.Il caso di Genova diventerà ora la pietra miliare attorno alla quale si svilupperà il dibattito all'interno del centrodestra nazionale. Il formato coalizionale unito è vincente, e questo è un chiaro punto a favore della posizione di Salvini. D'altro canto, e questo è invece un punto a favore di Berlusconi, il candidato che si è rivelato vincente non è un politico di professione, e tanto meno un militante leghista. Tornando al primo turno, molto bruciante è stata invece la sconfitta del Movimento 5 Stelle, che si è fermato sotto il 20%. Decisive, ma forse meno di quanto ci si potesse aspettare, le frizioni interne al movimento genovese, che hanno visto l'uscita di Putti (poi unitosi con la sinistra radicale e riuscito a riconfermarsi in Consiglio comunale) e della Cassimatis.

Affluenza

48,3%

33,4%

38,8%

18,8%

1,1%

4,9%

1,9%

0,7%

0,9%

48,3%

0,4%

0,7%

0,9%

0,4%

1,9%

4,7%

1,1%

48,3%

18,4%

8,1%

13,0%

5,2%

2,1%

9,8%

48,3%

RISULTATI I TURNO

55,24%

Marco Bucci

ANALISI

Affluenza

42,67%

44,76%

Gianni Crivello

La Spezia

Candidato

Liste

P. Manfredini

Partito DemocraticoA Sinistra!Italia dei Valori1 Liste civicheLista Toti (FI-FDI)Lega NordLa Spezia Popolare2 Liste civicheMovimento 5 StelleNoi Sinistra 2 Liste civiche2 Liste civicheSpezia Bene ComuneCasaPound2 Liste civicheLa Spezia sicuraForza Nuova2 Liste civicheCittà nuova

M. Lombardi

P. Peracchini

C. Bruzzi Alieti

D. del Turco

G. Melley

L. Forcieri

La Spezia è per il centrosinistra un ulteriore caso che fa riflettere: in un angolo di Liguria dove tradizionalmente è il centrosinistra a farla da padrone e dove, coerentemente con questo trend storico, cinque anni fa la vittoria per i progressisti era arrivata addirittura al primo turno, il ballottaggio ha dato una vittoria netta (60 a 40) al centrodestra, presentatosi in formato coalizionale unitario (dalla Lega ai centristi) a sostegno di Pierluigi Peracchini.Paolo Manfredini, erede del sindaco uscente Federici, si è fermato al ballottaggio sotto i 14.000 voti, contro i 21.000 che furono sufficienti al suo predecessore per risultare vincitore già al primo turno cinque anni fa. Una sconfitta evidente per il centrosinistra, proprio nel comune di provenienza del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, ultimo sfidante di Matteo Renzi al Congresso nazionale del partito.

C. Ruggia

A. Cucciniello

M. Di Filippo

G. Guerri

G. Russo

32,6%

25,1%

8,8%

7,9%

9,2%

4,7%

1,2%

2,8%

0,6%

0,3%

6,2%

0,5%

15,3%

0,8%

9,9%

0,3%

13,9%

9,3%

5,1%

5,7%

8,7%

7,5%

5,7%

2,2%

1,2%

2,6%

0,6%

5,8%

0,5%

4,7%

0,3%

RISULTATI I TURNO

59,98%

Pierluigi Peracchini

ANALISI

Affluenza

46,50%

40,02%

Paolo Manfredini

Parma

Candidato

Liste

F. Pizzarotti

Effetto ParmaPartito Democratico2 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d'ItaliaInsieme per il futuroMovimento 5 StellePartito ComunistaPartito Comunista ItalianoRifondazione ComunistaAlfieri per ParmaLa Nuova Voce di ParmaDirezione ItaliaCasaPound

P. Scarpa

L. Cavandoli

D. Ghirarduzzi

L. Bergamini

E. Manno

L. Alfieri

P. Russo

F. Greci

E. Bacchieri

Nonostante lo scarto tutto sommato minimo (circa 1.500 voti) che si era registrato al primo turno tra Pizzarotti ed il centrosinistra, il ballottaggio era per il Sindaco uscente molto poco preoccupante, ed in effetti si è concluso 58 a 42 in suo favore. Inevitabile un esito del genere: l'ex pentastellato si configura come candidato nettamente più trasversale, e quindi più capace di ottenere il consenso dell'elettorato più generico. Difficile immaginare, ad esempio, che l'elettorato di centrodestra (19% al primo turno) potesse convergere su Paolo Scarpa in chiave anti-pizzarottiana. Ora per il Sindaco di Parma si apre una fase nuova, nella quale molto probabilmente sarà necessario abbinare alla gestione amministrativa anche la proiezione nazionale del suo movimento politico. Il suo successo è per Grillo una vera e propria spina nel fianco, che rischia di diventare sempre più dolente mano a mano che esplodono le contraddizioni interne al Movimento. Pizzarotti e gli altri dissidenti devono prepararsi in vista delle prossime elezioni politiche e la principale domanda a cui devono rispondere è se avvicinarsi o meno, e con quali modalità, al soggetto politico in via di formazione alla sinistra del PD.

Affluenza

53,7%

34,8%

34,6%

14,8%

17,9%

32,7%

19,3%

2,7%

12,0%

2,2%

1,7%

3,2%

1,2%

3,4%

1,2%

2,0%

1,2%

0,8%

2,6%

2,8%

0,5%

0,5%

2,0%

2,1%

1,8%

1,8%

RISULTATI I TURNO

57,87%

Federico Pizzarotti

ANALISI

Affluenza

45,18%

42,13%

Paolo Scarpa

Piacenza

Candidato

Liste

P. Rizzi

Partito Democratico2 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d’ItaliaPrima Piacenza PensionatiMovimento 5 Stelle2 Liste civichePassione Civica-Ponzini sindacaPiacenza in ComuneTorre sindaco

P. Barbieri

A. Pugni

M. Trespidi

S. Ponzini

L. Rabuffi

S. Torre

Dopo quindici anni di amministrazione targata centrosinistra, anche a Piacenza è giunto il momento del "ribaltone".La candidata unica del centrodestra Patrizia Barbieri è riuscita a scalzare Paolo Rizzi, erede diretto del sindaco uscente Paolo Dosi, con oltre il 58% dei voti. Già al primo turno si era capito che sarebbe andata a finire così: la coalizione di centrosinistra si era fermata al 28%, un risultato davvero poco lusinghiero per uno schieramento al potere da tre lustri. Il centrodestra della Barbieri non ha dovuto nemmeno interloquire con i candidati minori, tra cui il centrista Trespidi, per riuscire ad avere la meglio. Il suo bacino di voti è incrementato di quasi 6.000 unità rispetto a due settimane fa, senza fare alcun apparentamento: un incremento doppio rispetto a quello registrato dal centrosinistra di Rizzi.

Affluenza

53,7%

28,2%

34,8%

9,1%

13,7%

4,0%

6,0%

4,3%

18,5%

11,0%

8,4%

13,0%

7,2%

4,1%

1,2%

13,4%

9,2%

5,8%

5,8%

4,0%

RISULTATI I TURNO

58,54%

Patrizia Barbieri

ANALISI

Affluenza

46,72%

41,46%

Paolo Rizzi

Lucca

Candidato

Liste

A. Tambellini

R. Santini

M. Bindocci

F. Barsanti

D. Buonriposi

Partito DemocraticoSinistra con Tambellini3 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d’Italia2 Liste civicheMovimento 5 StelleCasaPoundAlleanza per Lucca2 Liste civiche2 Liste civicheLucca Città in ComuneLega Toscana

M. Garzella

M. Manfrotto

I. Quilici

Il Sindaco uscente del centrosinistra Tambellini è riuscito a confermarsi davvero per un soffio. Solo 350 voti il distacco registrato al ballottaggio nei confronti di Remo Santini, il candidato unitario del centrodestra. Per pochissimo, dunque, al centrodestra non riesce anche a Lucca il successo ottenuto nella vicina Pistoia.Ma anche in questa città il centrosinistra ha mostrato le proprie evidenti difficoltà: Tambellini ha ottenuto al primo turno 9 punti percentuali in meno rispetto al 2012, e ben 19 punti in meno rispetto al ballottaggio di cinque anni fa.A sorprendere in questa tornata elettorale lucchese, è però un altro dato: la prestazione notevole e del tutto inaspettata di Casa Pound, il cui candidato Fabio Barsanti sfiora l'8%, e si piazza terzo, addirittura sopra quello del Movimento 5 Stelle: rappresenterà il movimento di estrema destra in Consiglio comunale.

37,5%

35,0%

7,5%

5,1%

4,2%

2,4%

0,6%

Affluenza

49,4%

21,1%

5,8%

10,9%

9,8%

5,9%

4,8%

15,0%

7,3%

4,9%

5,3%

3,7%

7,8%

2,4%

2,5%

0,6%

RISULTATI I TURNO

50,52%

Alessandro Tambellini

ANALISI

Affluenza

45,28%

49,48%

Remo Santini

Pistoia

Candidato

Liste

S. Bertinelli

A. Tomasi

A. Cioni

L. Berti

F. Barontini

Partito DemocraticoSinistra per PistoiaVerdi6 Liste civicheForza ItaliaLega NordFratelli d’ItaliaPistoia ConcretaMovimento 5 StelleCasaPoundSì Sinistra ItalianaAmo Pistoia2 Liste civiche2 Liste civicheGiovani Cittadini

A. Sabella

R. Bartoli

G. Lombardi

Pistoia è uno dei principali "casi" di questa tornata elettorale. Il capoluogo toscano è sempre stato amministrato dal centrosinistra e rappresenta oggi una delle sconfitte più brucianti per lo schieramento progressista. Già al primo turno si era capito che potevano esserci brutte sorprese: il Sindaco uscente Bertinelli, che nel 2012 aveva vinto al primo turno, si era fermato sotto il 40% dei voti svuotato da quattro candidature di disturbo più o meno ostili nei suoi confronti. Nessun apparentamento tra primo e secondo turno con questi possibili interlocutori, nessuna capacità di recupero in termini di voti (solo 2.000 voti in più questa domenica rispetto al primo turno). La città, come già altre delle zone rosse in questi ultimi anni, abbandona quindi la sua tradizionale collocazione di sinistra e si concede al centrodestra di Alessandro Tomasi (capace quest'ultimo, dal canto suo, di raddoppiare il numero di consensi tra primo turno e ballottaggio).

N. Maglione

37,5%

0,7%

5,1%

2,6%

5,2%

55,62%

26,7%

11,7%

23,2% 1,9% 1,0%31,0%

5,6% 5,7% 9,6% 4,8%

5,6%

8,8%

4,8%

1,3%

2,5%

Affluenza

1,4%

8,9%

9,6%

0,7%

RISULTATI I TURNO

54,28%

Alessandro Tomasi

ANALISI

Affluenza

49,51%

45,72%

Samuele Bertinelli

Frosinone

Candidato

N. Ottaviani

F. Cristofari

C. Bellincampi

F. Incitti

Forza ItaliaCuori italianiAlternativa PopolareFratelli d’Italia5 Liste civichePartito DemocraticoPartito Socialista Italiano3 Liste civicheMovimento 5 StelleCasaPoundFrosinone in ComuneGiuseppina Bonaviri Sindaca

S. Pizzutelli

G. Bonaviri

Liste

Frosinone è uno dei tre casi (assieme a Cuneo e Palermo) in cui il Sindaco è eletto al primo turno. Si tratta di Nicola Ottaviani, uscente, che in questi anni è riuscito a riunire attorno a sé una coalizione che in Ciociaria sembrava destinata a spaccarsi. Forte di ottimi rapporti sia con Forza Italia che con i centristi, ha ottenuto il 56% dei voti ed è quindi riconfermato senza dover passare dal ballottaggio. La vittoria è in gran parte personale, come mostra l'ottimo risultato ottenuto dalla lista civica che porta il nome del candidato, piazzatasi sopra i simboli di partito con il 12% dei voti.Molto negative le prestazioni del centrosinistra (fermo al 27% dei consensi con il suo candidato Cristofari) e del M5S (che ha raggiunto a mala pena il 7%).

56,4%

27,3%

7,1%

2,1%

4,9%

72,5%

2,4%

12,0% 4,3% 5,0% 3,2% 35,1%

9,3% 5,3%11,5%

4,8%2,1%

1,7%

Affluenza

5,9%

RISULTATI I TURNO

56,40%

Nicola Ottaviani

ANALISI

Affluenza

72,5%

Rieti

Candidato

S. Petrangeli

A. Cicchetti

L. Rando

G. Calabrese

Partito DemocraticoPartito socialista italiano4 Liste civicheForza ItaliaDirezione ItaliaUnione di CentroFratelli d'Italia5 Liste civicheMovimento 5 StelleRietimeritaForza Nuova

M. D'Angeli

Liste

Al primo turno, Rieti aveva mostrato un risultato elettorale fortemente bipolare: i candidati del centrodestra e del centrosinistra erano arrivati entrambi sopra il 40% dei voti, mentre tutti gli altri sfidanti (compreso il Movimento 5 Stelle), erano invece rimasti sotto il 10%. Coerentemente con questo risultato, il ballottaggio è stato estremamente combattuto. A prevalere, di soli 100 voti, il centrodestra, che torna dunque ad amministrare il capoluogo sabino sottraendolo all'amministrazione di centrosinistra e al Sindaco uscente Petrangeli. Per quest'ultimo non è stata sufficiente la costruzione di una coalizione ampia, la discesa a Rieti di Pisapia in persona e l'apparentamento con l'unico coalizzabile dei tre candidati di disturbo (Giosuè Calabrese) per recuperare il distacco maturato al primo turno. Il recupero si è fermato ad un soffio dal riuscire.

41,8%

47,3%

5,3%

5,3%

0,3%

72,5%

13,1% 4,6%23,5%

10,4% 2,2% 0,4% 6,5%28,7%

6,0%

4,6%

0,3%

Affluenza

RISULTATI I TURNO

50,20%

Antonio Cicchetti

ANALISI

Affluenza

64,14%

49,80%

Simone Petrangeli

L'Aquila

Candidato

A. Di Benedetto

P. Biondi

F. Righetti

G. Silveri

Partito DemocraticoArticolo 1Socialisti e Popolari Democratici e socialisti 5 Liste civicheForza ItaliaFratelli d'ItaliaUnione di Centro Noi con Salvini3 LIste civicheMovimento 5 StelleL'Aquila a sinistra2 Liste civicheCasaPound2 Liste civicheRiscatto popolare

C. Pagliariccio

Liste

L'Aquila è uno dei risultati più inattesi di questo ballottaggio. Il centrosinistra si era fermato ad un soffio dalla vittoria al primo turno, e pareva in grado di tenere una città nella quale era riuscito a rimanere unito e compatto. Il ballottaggio ha dato un esito completamente inatteso: il candidato del centrodestra Pierluigi Biondi, che al primo turno aveva ottenuto un buon risultato (34%) ma si era fermato oltre 10 punti percentuali sotto quello di centrosinistra Di Benedetto, è riuscito a ribaltare completamente il risultato. Più che il risultato di Biondi, che tutto sommato ha confermato i voti ottenuti due settimane fa, a sorprendere è il tracollo del centrosinistra, passato da 18 a 14 mila consensi, che vanifica quanto fatto al primo turno. Dopo 10 anni di era Cialente si chiude una fase politica anche nel capoluogo abruzzese.

C. Cimoroni

N. Trifuoggi

47,0%

36,0%

4,9%

2,0%

1,2%

67,77%

2,7%

17,1% 4,7% 2,7% 4,0% 22,5%

10,2% 5,8% 2,1% 6,8% 8,8%

2,2% 3,6%

4,0%

Affluenza

2,4%

1,0%

2,3%

2,2%

RISULTATI I TURNO

53,52%

Pierluigi Biondi

ANALISI

Affluenza

52,08%

46,48%

Americo di Benedetto

Lecce

Candidato

M. Giliberti

C. Salvemini

F. Valente

A. Delli Noci

Direzione ItaliaForza ItaliaFratelli d’ItaliaLecce popolareNoi con Salvini3 Liste civichePartito Democratico 4 Liste civicheMovimento Cinque StelleUnione di Centro6 Liste civicheLecce bene comuneCasaPound

L. Ruberti

Liste

M. Centonze

A Lecce si è verificato un caso piuttosto strano, la cosiddetta "anatra zoppa". Il centrodestra era primo con ampio margine al primo turno, dopo 10 lunghi anni di apprezzatissima amministrazione targata Perrone. Un vantaggio tanto plateale da aver già ottenuto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti per l'elezione del Consiglio. Per il fenomeno del voto disgiunto, tuttavia, il candidato sindaco Giliberti si è fermato al 45% e si è dovuto confrontare con un ballottaggio che sembrava comodo ma che si è invece dimostrato esiziale. Dopo solo due settimane, con i consiglieri comunali già eletti, una parte consistente della mobilitazione è venuta meno: Giliberti ha visto il suo consenso calare di circa 5.000 voti e questo, assieme allo spostamento a sinistra del centrista Delli Noci, ha prodotto un risultato clamoroso: dopo 20 anni il centrosinistra torna ad esprimere il primo cittadino leccese. Un vero smacco, soprattutto per Raffaele Fitto, "dominus" politico del capoluogo salentino.Il nuovo sindaco è Carlo Maria Salvemini, figlio dell'ultimo sindaco progressista della città. Ora si dovrà capire se riuscirà o meno a trovare la maggioranza in Consiglio comunale: il centrodestra sarà compatto, o alcuni si sfileranno per consentire al nuovo Sindaco di andare avanti?

45,2%

1,5%

1,0%

70,16%

29,0%

17,4% 8,9% 5,6% 2,1% 0,6% 12.7%

8,4% 16.1%

5,0%

Affluenza

16,4%

6,3%

3,9%

15,9%

1,6%

0,7%

RISULTATI I TURNO

54,76%

Carlo Maria Salvemini

ANALISI

Affluenza

52,75%

45,24 %

Mauro Giliberti

Taranto

Candidato

R. Melucci

S. Baldassari

F. Nevoli

M. Brandimarte

M. Cito

Liste

Partito DemocraticoPartito Socialista ItalianoArea popolare4 Liste civicheForza TarantoDirezione Taranto6 Liste civicheMovimento 5 Stelle2 Liste civicheLega d’azione meridionale7 Liste civiche3 Liste civiche4 Liste civiche3 Liste civiche1 Lista civica

Taranto ha visto esplodere in questa occasione elettorale una frammentazione estrema. Il centrodestra si è spaccato in due, il centrosinistra addirittura in cinque: in questo contesto era lecito attendersi una grande performance del M5S, o comunque il suo approdo al ballottaggio, ed invece così non è stato. Troppo basso il 12% ottenuto dal candidato pentastellato Francesco Nevoli.Così al ballottaggio sono andati i due candidati ufficiali, quello di centrodestra e quello di centrosinistra, in tutto rappresentanti di circa il 40% dei voti complessivi. Non certo quello che si chiama "bipolarismo".In questo contesto, era inevitabile una bassissima partecipazione elettorale al secondo turno: ed in effetti, solo un terzo dei tarantini aventi diritto di voto si è recato alle urne al ballottaggio. La vittoria è andata di un soffio (meno di 1000 voti) al candidato del centrosinistra Rinaldo Melucci, che si appresta ora a governare la città, avendo però ottenuto il consenso di meno del 16% degli elettori complessivi.

P. Bitetti

V. Fornaro

F. Sebastio

L. Romandini

G. Lessa

17,9%

22,3%

12,4%

3,6%

58,5%

1,1%

11,8% 2,2% 1,3% 5,2%

6,7% 2,5%16,8% 10,0%

10,8%

3,9%

8,6%

2,7%

Affluenza

8,2%

9,8%

9,3%

3,0%

12,5%

8,2%

8,1%

1,1%

RISULTATI I TURNO

50,91%

Rinaldo Melucci

ANALISI

Affluenza

32,88%

49,09%

Stefania Baldassari

Catanzaro

E. Ciconte

B. L. Granato

Candidato

Liste

S. Abramo

Forza ItaliaFederazione popolare4 Liste civichePartito DemocraticoPartito Socialista ItalianoSocialisti e democraticiUnione di CentroItalia dei Valori 6 Liste civicheMovimento 5 Stelle3 Liste civiche

N. Fiorita

Sergio Abramo, il sindaco uscente, è riuscito a riportare alle urne anche al secondo turno i suoi 21.000 elettori, ottenendo al ballottaggio quella agognata riconferma a Sindaco che non era riuscito ad ottenere al primo turno.Poco competitivo il candidato del centrosinistra che gli si opponeva, Vincenzo Ciconte, specie alla luce della sua incapacità di far convergere su di sé i voti del candidato della sinistra, Nicola Fiorita, che al primo turno aveva ottenuto il 23% dei consensi. Nessun apparentamento, nessun accordo, nessuna convergenza, nessuna possibilità di vittoria per il centrosinistra catanzarese, che paga così dazio alle proprie divisioni interne e non approfitta delle pur evidenti difficoltà che, per la prima volta nell'arco degli ultimi venti anni, aveva dimostrato di avere l'amministrazione uscente di centrodestra.

40,0%

31,0%

6,1%

72,44%

10,2% 4,7% 23,7%

5,1% 2,1% 3,9% 4,9% 1,8%26,8%

13,1%

Affluenza

23,4%

3,6%

RISULTATI I TURNO

64,39%

Sergio Abramo

ANALISI

Affluenza

47,05%

35,61%

Vincenzo Antonio Ciconte

Trapani

A. D'Alì

M. Maltese

Candidato

Liste

P. Savona

Partito Democratico2 Liste civicheForza ItaliaPartito Socialista ItalianoPer la grande cittàMovimento 5 StelleLista per FazioUnione di Centro3 Liste civicheCittà a misura d'uomo

M. Fazio

G. Marascia

Dopo essere arrivato primo nonostante i diversi problemi giudiziari, Mimmo Fazio ha scelto di ritirare la propria candidatura dal ballottaggio, condannando il Comune al commissariamento. In caso di ballottaggio a candidato unico infatti, perché l'esito delle elezioni sia regolare, è necessario il raggiungimento del 50% + 1 dei votanti, ed era assolutamente impossibile pensare che a raggiungere questo obiettivo fosse Pietro Savona, candidato del centrosinistra fermatosi al 26,3% dei voti al primo turno. L'affluenza è arrivata di poco sopra il 25%, e la città siciliana è attesa ad un lungo anno di sospensione della democrazia. Da segnalare che Fazio non si è ritirato in senso proprio, ma si è fatto squalificare (non presentando la propria candidatura nei termini prescritti). Questo ha comportato il mancato "ripescaggio" del terzo arrivato al primo turno, il senatore forzista Antonio D'Alì. La faida tra destre, in corso a Trapani da oltre un lustro, continua.

26,3%

23,5%

16,8%

31,8%

1,7%

57,9%

13,2% 16,2% 15,3% 8,8% 3,7%

12,9% 11,0% 5,6% 16,6%

Affluenza

1,7%

RISULTATI I TURNO

ANALISI

Comune commissariato

Palermo

RISULTATI I TURNO

F. Ferrandelli

U. Forello

Candidato

Liste

L. Orlando

Movimento 139Democratici e popolariSinistra comune4 Liste civicheI coraggiosi PalermoForza ItaliaUnione di CentroCantiere Popolare3 Liste civicheMovimento 5 StelleCentrodestra per Palermo (FDI-Noi con Salvini)Siciliani LiberiNadia Spallitta Sindaco

I. La Vardera

C. Lomonte

N. Spallitta

A Palermo il vincitore è Leoluca Orlando, che diventa sindaco per la quinta volta, con il 46% dei voti. Un dominio che, con alcune interruzioni, dura dagli anni '80. Il sistema elettorale vigente in Sicilia, che consente al primo arrivato di evitare il ballottaggio in caso di raggiungimento del 40% dei voti, ha permesso ad Orlando di diventare sindaco in anticipo rispetto a molti suoi colleghi "continentali". Le liste che lo sostenevano si sono spartite il consenso in modo molto omogeneo: le migliori, quella ispirata al suo movimento (Movimento 139) e quella che raggruppa i candidati di PD e AP, hanno ottenuto circa l'8% dei voti a testa. I partiti che si sono accodati ad Orlando avranno quindi un peso nella sua maggioranza consiliare, e chiederanno certamente il conto in sede di composizione della giunta.Secondo arrivato, come previsto dai sondaggi, il candidato del centrodestra Ferrandelli, a ben quindici punti di distanza dal rivale. Il Movimento 5 Stelle, invece, si è fermato al 16,4% dei consensi, penalizzato dai forti dissidi emersi negli ultimi mesi nella sezione palermitana del Movimento di Beppe Grillo.

46,3%

2,6%

1,8%

52,60%

31,3%

8,6% 8,6% 6,9% 24,0%

1,5%

13,2%

Affluenza

16,4%

2,8%

1,9%

6,0% 8,7% 3,1% 4,3% 12,7%

1,9%

ANALISI

46,28%

Leoluca Orlando

52,60%

Affluenza

Oristano

A. Lutzu

Patrizia Cadau

Candidato

Liste

M. Obinu

Partito DemocraticoUnione popolare cristianaPartito Sardo d'azionePartito Socialista Italiano2 Liste civicheForza ItaliaFratelli d'ItaliaRiformatoriFortza ParisUn'altra OristanoMovimento 5 StelleUnione di CentroPartito dei Sardi2 Liste civicheCoraggio e libertà3 Liste civiche

A. M. Uras

F. Martinez

Il capoluogo sardo ha visto la vittoria del centrodestra. La scelta del sindaco uscente Tendas di non ricandiarsi non ha giovato al centrosinistra locale, la cui candidata Obinu non è riuscita ad arrivare oltre il 21% dei consensi al primo turno, ed è andata ben poco oltre al ballottaggio. Il nuovo sindaco è dunque Andrea Lutzu, sostenuto da Forza Italia e da partiti centristi e autonomisti sardi tradizionalmente vicini all'area di centrodestra, che ha ottenuto il 65% dei voti al secondo turno, sfruttando l'evidente insoddisfazione della popolazione oristanese nei confronti dell'amministrazione uscente.Non si sono registrati apparentamenti tra il primo ed il secondo turno e questo ha sicuramente avuto un peso nel mancato recupero da parte del centrosinistra. Almeno due, infatti, i candidati che avrebbero potuto svolgere un ruolo decisivo al ballottaggio, il centrista Vincenzo Pecoraro ed il civico di sinistra Filippo Martinez, entrambi attorno al 15% dei consensi di sue settimane fa.

V. Pecoraro

21,8%

29,6%

7,2%

17,1%

9,3%

62,0%

15,0%

11,5%2,9%1,5%1,7%5,8%

14,8%1,5%5,3%5,2%2,3%

6,6%6,3%6,5%

7,1%

7,9%

13,1%

Affluenza

RISULTATI I TURNO

65,29%

Andrea Lutzu

ANALISI

Affluenza

43,91%

34,71%

Maria Obinu